Violenza alla Maddalena, passante preso a calci in faccia: “La situazione è di nuovo tesisssima”
- Postato il 17 marzo 2025
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- Di Genova24
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Genova. Aggredito in pochi istanti, preso a calci in faccia e sbattuto contro il muro perché ha lanciato un’occhiata a un uomo che stava orinando contro un muro in centro storico alle cinque del pomeriggio. L’ennesimo episodio di violenza è avvenuto alla Maddalena, in vico della Rosa lo scorso venerdì, a pochi passi dall’asilo. Ad assistere e soccorere il ferito, una genovese di circa 25 anni, è stato Andrea Piccardo, fumettista, insegnante della Genoa Comics Academy e titolare di Mielaus, noto negozio della zona.
Piccardo è uno storico abitante della Maddalena, già presidente del civ e tra i portavoce dell’associazione AMA. Non è nuovo, purtroppo e suo malgrado, a questo genere di violenza estemporanea alimentata da alcol e droghe, ma quanto accaduto lo ha profondamente scioccato per le modalità.
“La scena è stata sconvolgente perché è successo tutto dal nulla – racconta – Sono uscito di corsa, ho soccorso il ragazzo. Aveva la faccia insanguinata, mentre l’altro lo sbatteva contro il muro. L’ho tirato dentro al laboratorio, gli ho dato da tamponarsi il naso e ho chiamato il 112 che ha provveduto rapidamente a mandare carabinieri e ambulanza con grande rapidità ed efficienza. Sono stati molto pacati, educati e veloci. Naturalmente non hanno preso l’aggressore, ma hanno assistito il malcapitato”.
Piccardo racconta di essere nuovamente uscito, dopo avere messo in sicurezza il ragazzo, e di avere visto l’aggressore estremamente agitato e fuori di sé che continuava a minacciarlo invitandolo a tornare fuori: “Penso fosse sotto l’effetto di crack o altre droghe. Ciò che deve preoccupare è che non è la prima volta che succede. Da diverse settimane la situazione da noi è di nuovo tesissima. Non so capire perché – prosegue – ma si respira una tensione montante. Si avvicina l’estate e la calca di gente che si fa di crack, che beve e che campeggia fuori dall’asilo già in orari pomeridiani è tanta. Questo fenomeno è ciclico e peggio che mai, respingente. Chi vuole passare da Maddalena gira in vico della Rosa e il più delle volte si trova a ‘rimbalzare’ un paio di volte su vari muri impalpabili. La percezione di chi non è pratico della zona li manda in tilt”.
“Queste cose continuano a succedere esattamente e sempre negli stessi posti e sempre sotto le telecamere che hanno previsto dal Piano Caruggi, di aumentare – ha sottolineato Piccardo in un post sui social che ha ricevuto decine di condivisioni – Se servissero a qualcosa, a quest’ora vivremmo in un quartiere eccezionale e invece calci in faccia. I patti di sussidiarietà sono un fallimento totale. Non solo hanno diviso e minato una cooperazione che c’era ma non hanno di fatto prodotto nulla di concreto nell’area proprio delle fragilità sociali su cui avrebbero avuto competenza specifica”.
Piccardo prosegue critico sul piano di rilancio del centro storico, che ha portato all’apertura di “uffici a piano strada e al nulla prodotto sul livello sociale e urbano, mentre in città le attività commerciali chiudevano anche nelle vie che ancora esprimevano una vocazione commerciale, le aree più complicate si andavano svuotando. L’abbiamo detto cento volte che il Bonus Caruggi e il Piano Caruggi necessitava un monitoraggio più serrato. Eppure niente. Sono sei anni che ripetiamo che vogliamo sapere chi ha aperto con il Bonus Caruggi. Dovrebbero essere atti pubblici ma nessuno fa una statistica, una restituzione, una verifica dei risultati”.
Anche i residenti sembrano avere perso le speranze, come dimostra il graduale spopolamento del centro storico: sempre meno residenti ‘stanziali’, sempre più appartamenti adibiti a b&b o venduti a persone che arrivano da fuori: “La zona si sta svuotando da un pezzo”, sottolinea Piccardo, che chiude poi con una nota amara: “Mentre i carabinieri prendevano la denuncia su strada al malcapitato, la sua preoccupazione era che gli facessero la multa perché gli scadeva il parcheggio. Ecco, io credo che questo minuscolo dettaglio, ci spieghi come la città si sia allontanata completamente dalle reali priorità della comunità alla quale dovremmo sentirci di appartenere”.