Vinicio Capossela torna a Genova, sarà al Porto antico il 24 luglio
- Postato il 28 maggio 2025
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- Di Genova24
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Genova. L’appuntamento da segnare in agenda è per giovedì 24 luglio all’arena del mare del Porto antico nell’ambito della rassegna Palco sul Mare festival. Vinicio Capossela in un concerto dal titolo Sirene: le emergenze.
Si tratta di uno dei tre concerti speciali estivi − Sirene. Richiami, emergenze e affioramenti − proposti con formazioni e repertori differenti, in alcuni dei luoghi più suggestivi d’Italia. Le prevendite sono attive sui principali circuiti online.
“Siano esseri mitologici o concreti apparecchi acustici, le sirene sono sempre un richiamo, un segnale d’emergenza − racconta l’artista − reali e favolose, portano nel proprio corpo la loro natura duplice e ambigua, mutante e sfuggente, di volta in volta creature degli abissi e della luce, del mutismo e del canto, dell’oscuro dionisiaco e della bellezza apollinea. Sono la figura stessa dell’ambivalenza semantica dell’emergenza, che è sia pericolo che emersione, allo stesso tempo dannazione e salvezza, seduzione e redenzione”.
Il tour, organizzato da International Music And Arts, ha tre differenti declinazioni.
Per quanto riguarda il concerto genovese, Capossela sarà dal vivo con Zeno De Rossi (batteria), Andrea Lamacchia (contrabbasso), Daniela Savoldi (violoncello), Alessandro “Asso” Stefana (chitarre), Raffaele Tiseo (violino) e Michele Vignali (sassofono). Il repertorio in questo caso indugia maggiormente tra le rovine attuali, attraversando le urgenze dei tempi contemporanei per emergere da questi abissi con nuova consapevolezza e più salda speranza.
“Per chi le sa ascoltare, in questi tempi infausti le segnalazioni di pericolo si sono moltiplicate. Tra guerre, riarmi, sopraffazioni e ingiustizie sociali, l’Occidente sembra quasi aver smarrito la rotta e di essere sul punto di inabissarsi con un moto di accelerazione repentina del suo destino di caduta, di tramonto sotto la linea dell’orizzonte − aggiunge Capossela − Sirene intende allora ascoltare questi richiami, decifrarli, guardarli diritti negli occhi e così percorrere un periplo negli abissi delle emergenze attuali, necessario a poter affiorare alla luce per ritrovare il respiro. Un percorso mosso dalla ferma speranza che all’immersione segua l’emersione, e dalla convinzione che in un momento partecipato come un concerto, la bellezza e la giustizia ricongiunte nel canto possano essere una guida per tornare a riveder le stelle”.