Vingegaard mette la Vuelta nel mirino: "Vado in Spagna per vincere". L'Italia punta forte su Tiberi e Ciccone

  • Postato il 18 agosto 2025
  • Di Virgilio.it
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Chi vuole vestire di rosso sa di dover fare i conti con Jonas Vingegaard. Che alla Vuelta non andrà certo a fare una scampagnata: al Tour ha trovato ancora una volta un Tadej Pogacar di altra categoria, ma sulle strade di Spagna è legittimo pensare che possa andare in scena un copione differente, dal momento che lo sloveno ha deciso di rinunciare a correre l’ultimo GT della stagione per concentrarsi sul mondiale di Kigali e le classifiche di fine anno (Lombardia su tutte). E allora Vingegaard diventa il logico favorito, a parole (e non solo).

Vingo vuole la roja: “Con una squadra così, è il minimo…”

La strategia del danese è piuttosto chiara: nascondersi servirebbe a poco perché Vingo sa perfettamente di essere il maggiore indiziato della carovana a raggiungere Madrid vestito di rosso. “Non vedo l’ora di allacciare il casco e partire per queste tre settimane davvero intense, ha commentato a 5 giorni dalla grande partenza di Torino, con l’Italia che ospiterà le prime quattro frazioni della corsa iberica.

“Dopo il Tour ho dato spazio a un po’ di riposo e soltanto in un secondo momento ho ricominciato a lavorare in funzione dell’ultimo grande obiettivo della mia stagione. Un ritiro con la squadra in altura mi è bastato per riprendere il feeling con il mezzo e una condizione che sento essere buona”.

Tanto che l’obiettivo non deve neppure essere enunciato da altri: “Si, vengo alla Vuelta per vincere. La Visma Lease a Bike mi ha messo una squadra fortissima accanto (Jorgenson, Kuss, Campenaerts, Van Baarle, Kelderman, Tulett e Zingle) e io sento di dover far qualcosa per ripagare la fiducia che viene riposta nelle mie possibilità. Con questa squadra penso che puntare al successo finale sia un obiettivo realistico, ma serviranno concentrazione e attenzione maniacale ai dettagli”.

Gerarchie chiare in casa Visma: Vingegaard è il capitano unico

La Vuelta 2025 vivrà di tanti momenti salienti, anche se una volta tanto si presenterà con meno arrivi “esplosivi”, cioè con meno rampe destinate ad animare i finali di tappa. Frazioni più “lineari”, con tante salite importanti, ma quasi tutte di lunghezza rilevante, più una cronosquadre che potrebbe ridisegnare in fretta la corsa. Sulla carta, oro colato per Vingegaard, che ama le salite più lunghe e non certo gli arrivi in stile classiche del Nord con autentici muri nei metri finali.

Anche per questo la Visma, per bocca del capo direttore sportivo Grischa Niermann, c’ha tenuto subito a ribadire le gerarchie all’interno del team: Vingegaard è il capitano, l’uomo deputato a fare la corsa per la maglia rossa. In più però ci sono Jorgenson, uscito bene dopo le fatiche del Tour, e Kuss che questa corsa l’ha vinta due anni fa. Dove si deciderà la corsa? La cronosquadre e quella individuale della 18esima tappa avranno un valore rilevante, ma in generale le tappe con arrivo all’Angrilu e a Bola del Mundo saranno a loro modo sempre speciali”.

Ayuso, ora o mai più. Tiberi e Ciccone speranze italiane

Che Vingegaard sia un po’ l’uomo da battere è opinione piuttosto diffusa. Chi potrebbe però insidiarlo nell’intento? La UAE Team Emirates XRG schiera Juan Ayuso (atteso alla prova del nove dopo troppi GT finiti senza gloria) e Joao Almeida, aspettando che sia la strada a determinare chi sarà capitano e chi gregario. Richard Carapaz sulla carta potrebbe esaltarsi sulle montagne spagnole, mentre Giulio Ciccone per quanto visto a San Sebastian merita di essere contemplato almeno per una top 5 al pari di Antonio Tiberi, che chiede solo di arrivare alla corsa in condizioni accettabili e senza qualche fastidio.

Proveranno a restare attaccati alle ruote dei migliori anche Egan Bernal, Tom Pidcock, Jai Hindley e Felix Gall, ma realisticamente con poche ambizioni di successo o anche solo di puntare al podio. Messa così, la Visma sembra di un’altra categoria: dovesse arrivare un successo alla Vuelta, dopo i podi del 2020 e 2023, per Vingegaard sarebbe comunque un bel modo per chiudere un cerchio.

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Virgilio.it

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