Villa Reale di Monza, la reggia che accese la luce prima di tutti

A pochi chilometri da Milano, dove la città cede il passo alla campagna e ai grandi viali alberati, si apre un complesso monumentale che racconta tre secoli di storia europea: la Villa Reale di Monza, una residenza reale con 700 stanze, una storia imperiale, giardini all’inglese e una sorprendente vocazione tecnologica.

Infatti proprio qui, dove si respira ancora l’eleganza degli Asburgo e lo stile dei Savoia, passato e innovazione convivono in perfetto equilibrio. E non è solo per la maestosa struttura o per l’estensione smisurata del parco: sorprende scoprire che fu anche una delle prime residenze al mondo in cui si accese la luce elettrica con un interruttore.

Prima della Reggia: padiglioni, giardini e scenografie sorprendenti

Gli edifici che accolgono ancora prima di varcare la soglia della Villa Reale compongono un vero e proprio “preludio scenografico” all’esperienza della visita. Sono spazi pensati per affascinare e per raccontare, ognuno con una funzione differente, oggi trasformati in luoghi culturali di grande suggestione.

L’Orangerie

Elegante e luminosa, l’Orangerie fu progettata nel 1790 da Giuseppe Piermarini per accogliere piante esotiche e agrumi, secondo la moda del tempo. Non era solo una serra, ma un vero e proprio status symbol: fu infatti inaugurata in occasione del ventennale di matrimonio dell’Arciduca Ferdinando con Maria Beatrice d’Este, come segno di prosperità e raffinatezza.

Dopo un accurato restauro, ospita mostre temporanee e iniziative culturali, e mantiene la vocazione originaria di spazio vivo e versatile.

Il Teatrino di Corte

Piccolo nelle dimensioni ma grande nell’eleganza, il Teatrino di Corte venne costruito nel 1806 su progetto dell’architetto Luigi Canonica. Pensato per l’intrattenimento privato della corte, conserva tuttora un’atmosfera raccolta e intima, con affreschi neoclassici che decorano le pareti e il palchetto reale: angeli, maschere, strumenti musicali e motivi floreali si uniscono in una decorazione leggera e preziosa.

La Rotonda dell’Appiani

Un capolavoro di architettura e scenografia. La Rotonda, progettata anch’essa dal Piermarini, è un ambiente circolare creato per stupire gli ospiti con soluzioni ingegnose: camini girevoli, fontane e porte a scomparsa, in una perfetta fusione tra funzione e meraviglia.

Gli affreschi della volta sono opera di Andrea Appiani, uno dei maggiori pittori neoclassici italiani, e raffigurano il mito di Amore e Psiche, scelto come simbolo di bellezza, mistero e passione.

La Cappella Reale

Nascosta tra le ali della Villa, la Cappella Reale è un capolavoro barocco con pianta a croce greca, incastonata in una struttura esterna quadrata.

Dedicata all’Immacolata Concezione, è decorata con stucchi, fregi e rosoni attribuiti all’architetto Giocondo Albertolli. Al centro dell’altare maggiore spicca una pala attribuita al Legnanino, che raffigura la Vergine Immacolata con un’intensità spirituale che contrasta con la leggerezza neoclassica dell’architettura circostante.

Particolare della Villa Reale di Monza
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Scorcio della Villa Reale di Monza

Tra specchi, affreschi e saloni: il cuore della Villa Reale

Visitare la Villa Reale di Monza significa immergersi in un raffinato universo architettonico e decorativo. Il percorso si snoda tra 28 ambienti, suddivisi tra gli Appartamenti Reali e le sontuose Sale di Rappresentanza. Si inizia dall’atrio d’ingresso per poi attraversare la storia: dagli Asburgo a Napoleone, dai Savoia fino ai progetti contemporanei.

Le Sale di rappresentanza

L’Atrio degli Staffieri, il maestoso Salone da Ballo, la luminosa Sala degli Uccelli decorata secondo il gusto “alla cinese”, la Sala da pranzo ufficiale: sono solo alcune delle sale del piano nobile, in cui si conservano pavimenti veneziani e lignei originali, stucchi neoclassici e affreschi realizzati dai più grandi artisti del secondo Settecento lombardo.

Le decorazioni, sobrie ma raffinate, parlano di un’epoca in cui l’arte era al servizio del potere, e l’eleganza uno strumento diplomatico.

Gli Appartamenti reali

Tra gli ambienti più affascinanti spiccano gli Appartamenti Reali di Umberto I e della Regina Margherita, che vissero qui nella seconda metà dell’Ottocento: le stanze raccontano il gusto di corte con mobili intagliati, velluti, tappeti orientali, grandi specchi e dettagli preziosi.

Nella Sala del Biliardo si ammirano ancora i tavoli realizzati dall’ebanista Giuseppe Maggiolini, mentre l’antica biblioteca in mogano, oggi restaurata, accoglie una collezione di ceramiche di Sèvres un tempo utilizzate dalla casa reale.

Gli Appartamenti privati

Gli ambienti più intimi vennero trasformati dall’architetto Majnoni d’Intignano, che aggiornò la decorazione secondo i gusti ottocenteschi ma senza rinunciare all’impianto maestoso voluto dagli Asburgo. Ogni stanza è una citazione colta delle grandi regge europee del XVIII secolo, in un dialogo continuo tra sobrietà e magnificenza.

Il Belvedere

L’ultimo piano della Villa, un tempo destinato alla servitù, dona una delle vedute più emozionanti dell’intero complesso. Da qui lo sguardo si spinge da un lato lungo il cannocchiale dei Giardini Reali, che idealmente punta verso Vienna, dall’altro segue il grande Viale Cesare Battisti in direzione Milano.

Luogo sospeso tra visione imperiale e orizzonte moderno, è stato anche rifugio durante la Seconda Guerra Mondiale, quando venne temporaneamente abitato dagli sfollati. Restaurato nel 2014, è tornato a raccontare la sua doppia anima: quella austera e quella panoramica, tra cielo e storia.

Curiosità sulla Villa di Monza

Ingresso in notturna della Villa Reale di Monza, Lombardia
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Particolare della Villa Reale di Monza

La Villa Reale di Monza fu costruita in soli tre anni, dal 1777 al 1780, su volontà dell’Arciduca Ferdinando d’Asburgo, che desiderava una dimora estiva salubre e vicina a Milano. A progettarla fu Giuseppe Piermarini, lo stesso architetto del Teatro alla Scala, che per la villa si ispirò alla Reggia di Caserta e al castello di Schönbrunn. Ne venne fuori un’imponente struttura neoclassica con pianta a U rovesciata, composta da un corpo centrale e due ali laterali che ospitano oggi più di 740 stanze su 22.000 metri quadrati.

Ma non è solo la bellezza a colpire. È l’anima moderna che sorprende: la Villa fu uno dei primi edifici al mondo dotati di luce elettrica attivabile tramite interruttore, simbolo di quel legame tra innovazione e rappresentanza che ne ha segnato la storia.

Il cuore della villa è immerso in un sistema pensato per stupire. Il cosiddetto “cannocchiale prospettico”, ideato da Piermarini, è un viale che parte idealmente da Vienna, attraversa in maniera simbolica l’impero asburgico, guarda verso Milano e si apre su un paesaggio che unisce geometria e natura. A finanziare l’ambizioso progetto fu l’imperatrice Maria Teresa d’Austria, decisa a lasciare un’impronta visibile e duratura.

Nel 1805 Napoleone Bonaparte trasformò la Villa in una tenuta agricola con annesso parco: nasce così il Parco di Monza, oggi uno dei più grandi parchi cintati d’Europa con oltre 720 ettari di estensione. Oltre ai Giardini Reali in stile inglese, progettati nel 1785, il parco è un luogo aperto e vissuto, dove arte, natura e sport convivono.

Nel 1868 Vittorio Emanuele II donò la Villa al figlio Umberto I in occasione del matrimonio con Margherita di Savoia e la coppia la trasformò in residenza estiva.

Autore
SiViaggia.it

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