Vibo, si dimette il primario di ginecologia

  • Postato il 17 maggio 2025
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Vibo, si dimette il primario di ginecologia

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Vincenzo Mangialavori, primario di Ginecologia allo Jazzolino di Vibo, dice che la decisione non è legata ai recenti fatti di cronaca e attacca l’Asp: «Criticità mai risolte»


La notizia è arrivata ieri mattina, venerdì 16 maggio, come un fulmine a ciel sereno: giovedì sera Vincenzo Mangialavori, primario di ginecologia dello Jazzolino, medico noto e apprezzato per valore professionale e scrupolosità, ha comunicato all’Asp la sua decisione di dimettersi dall’incarico. Molti in città, per via del nesso temporale, hanno messo subito in relazione il suo gesto, indubbiamente clamoroso, con le recenti e drammatiche vicende che hanno interessato il reparto da lui diretto e che hanno visto prima la morte di un feto e, subito dopo, della madre e da ultimo di un altro feto di sette mesi.

DIMISSIONI PRIMARIO, LA LETTERA DI MANGIAVALORI


Tale lettura è però sconfessata, come vedremo, dallo stesso Mangialavori che, a quanto si è appreso, nella sua lettera al commissario Piscitelli, non avrebbe motivato le sue dimissioni, preannunciando solo l’interruzione dal servizio a partire da agosto prossimo. «Sono convinto che le dimissioni del dottore Mangialavori non abbiano alcun legame con i due recenti episodi – questo il primo commento telefonico di Piscitelli – Ho parlato con lui alcuni giorni addietro e non ho colto nulla che potesse far pensare ad una simile decisione. Al mio ritorno a Vibo, ad inizio di settimana, affronteremo la questione, cercheremo di capire le motivazioni e, se possibile, d’intervenire. Da parte mia, conoscendo il suo valore professionale, c’è l’auspicio che possa ritornare sulla sua decisione. La sanità vibonese, lo Jazzolino in particolare, dopo medici e infermieri andati altrove, non può permettersi di perdere anche un primario».

LA NOTA STAMPA DEL PRIMARIO


A chiarire comunque la vicenda ha pensato lo stesso Mangialavori che ieri pomeriggio, venerdì 16 maggio, in una nota stampa ha parlato di «motivi profondi e gravi, che nulla hanno a che vedere con gli eventi recentemente riportati dai media e che hanno in qualche modo coinvolto il reparto da me guidato». Esprimendo a nome anche degli operatori le condoglianze alle famiglie interessate, e ribadendo la valenza del reparto («fiore all’occhiello dello Jazzolino»).

MANGIAVALORI: «IL PERSONALE DELLO JAZZOLIZO MERITEREBBE UN PLAUSO»

Mangialavori lamenta: «Purtroppo però da tempo si sono aggravate criticità gestionali e strutturali che rendono impossibile proseguire nell’attività con la serenità e la sicurezza che il nostro lavoro richiede». Il professionista passa poi ad illustrare le due vicende prima citate negando, fatti alla mano, qualsiasi responsabilità sua e dei suoi collaboratori: «Il personale dello Iazzolino meriterebbe un plauso, non certo una denuncia ai carabinieri, tantomeno il linciaggio mediatico che con troppa leggerezza si mette in atto, soprattutto sui social, ogniqualvolta si verificano episodi del genere. Bisognerebbe avere le competenze e la giusta conoscenza dei fatti per permettersi di giudicare l’operato altrui, soprattutto quando si tratta di questioni mediche».

DIMISSIONI FRUTTO DI RIFLESSIONE MATURATA NEL TEMPO


Le sue dimissioni, dunque, sono frutto di una riflessione maturata da tempo e discendono dalla sostanziale indifferenze della dirigenza Asp verso le reiterate sue richieste di attrezzature necessarie ed efficienti: «Mi sorprende dunque davvero che il commissario Piscitelli non si aspettasse questa mia decisione, risultato inevitabile di una situazione gravissima che da troppo tempo non trova soluzioni». A suo avviso, la commissione antimafia «ha sicuramente lavorato egregiamente nel campo specifico (l’antimafia, appunto), ma evidentemente non ha avuto il tempo e la possibilità di affrontare e risolvere le urgentissime criticità dell’ospedale da me segnalate».

L’AMAREZZA DEL PRIMARIO


Esprimendo grande amarezza – «ma con la coscienza pulita e orgogliosa di chi da più di 30 anni ha sempre lavorato con dedizione e competenza» – Mangialavori ribadisce, con una punta di orgoglio: «Ho sempre mirato al raggiungimento dell’eccellenza e mai della semplice sopravvivenza, ragion per cui non sono più adatto a ricoprire questo ruolo. Insomma, a me non interessa fare il primario del nulla». L’interessato tiene infine a ringraziare tutti i suoi colleghi del nosocomio, in primis il personale del reparto «che mi ha accompagnato e supportato con dedizione e professionalità in questo intenso percorso. Auguro infine a chi prenderà il mio posto, di raggiungere con maggior fortuna tutti gli obiettivi per i quali io stesso ho strenuamente lavorato».

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