Vibo, morte di Martina e del suo bimbo in grembo, il dolore corre sui social

  • Postato il 4 maggio 2025
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Vibo, morte di Martina e del suo bimbo in grembo, il dolore corre sui social

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Sulla morte di Martina e del bimbo che portava in grembo l’Asp apre un’indagine interna; il sindaco di Filandari, Rita Fuduli, costernato: “Una tragedia che ci lascia attoniti”. Lo avrebbero chiamato Marino, in ricordo del papà di Alberto, marito della giovane vittima


VIBO VALENTIA – Una telefonata, la notizia che mai si vorrebbe ricevere, e poi il silenzio assordante del dolore per la morte di una ragazza di 32 anni, Martina, e del suo bimbo in grembo. Lo avrebbero chiamato Marino, in ricordo del papà di Alberto, marito della ragazza, scomparso circa un anno fa. Così il prefetto Vittorio Piscitelli, commissario straordinario alla guida dell’Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia, ha appreso della morte di Martina Piserà, 32 anni, e del bambino che portava in grembo da sette mesi. Era fuori città per il weekend, ma è rientrato d’urgenza. Ad avvisarlo il direttore sanitario aziendale Salvatore Braghò, che sta seguendo la vicenda in prima persona.

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«CI SARÀ MASSIMA CHIAREZZA SUI DECESSI DI MARTINA E DEL SUO BIMBO»

«Ci sarà massima chiarezza – ha dichiarato Piscitelli contattato telefonicamente –. Sono in stretto contatto con il direttore sanitario e ci attiveremo con un’indagine interna che si affiancherà a quella, già avviata, della magistratura. Non vogliamo lasciare ombre sull’accaduto».

Una posizione ferma e netta, dettata non solo dal dovere istituzionale, ma anche dalla consapevolezza che ci si trova di fronte a una tragedia che ha toccato il cuore di un’intera provincia. Una giovane donna che si era presentata al pronto soccorso all’alba, lamentando di non avvertire più i movimenti del bambino. Il trasferimento in Ginecologia, la conferma devastante: il feto era deceduto. Poi, in un tempo troppo breve per essere compreso, anche il cuore di Martina ha smesso di battere. Arresto cardiaco, vano ogni tentativo di rianimarla.

IL CORDOGLIO DEL SINDACO DI FILANDARI: “MORTE ASSURDA”

Due paesi uniti nel dolore: Pizzo e Filandari. Sì, perché dal matrimonio Martina si era trasferita dalla città di Murat nella frazione Mesiano e lì si era fatta subito apprezzare dalla popolazione. È il sindaco Rita Fuduli a raccontarlo: «Era una ragazza solare, gentile nei modi che in questi due anni ho avuto modo di conoscere. Adesso è tutto buio e lascia senza parole. Appena pochi giorni fa ho incontrato Alberto e ho chiesto come stesse andando la gravidanza e lui mi ha risposto che procedeva tutto per il meglio. Stamani la tragedia e il mio pensiero va a tutte le due famiglie per questa duplice perdita così insostenibile».  

LE OSTETRICHE VIBONESI SOSPENDONO LA MANIFESTAZIONE IN SEGNO DI LUTTO

E per far comprender quanto questa vicenda abbia toccato il cuore di tanti, le ostetriche vibonesi hanno sospeso la giornata internazionale a tema, prevista domani, 5 maggio, lungo Corso Vittorio Emanuele, a partire dalle 9 e fino alle 19, nei pressi di Piazza Santa Maria. Una giornata per le donne in gravidanza e per la prevenzione dei tumori.

IL LUTTO PER LA MORTE DI MARTINA E DEL BIMBO CONDIVISO SUI SOCIAL

E in effetti, di parole, in questi casi, se ne trovano poche. I social si sono trasformati, nelle ultime ore, in uno spazio di lutto collettivo. Amici, conoscenti, perfetti sconosciuti: tutti uniti da un sentimento comune di incredulità, rabbia e compassione. Perché la storia di Martina – il suo sorriso, la sua giovinezza, l’amore per il marito Alberto con cui si era unita in matrimonio solo lo scorso anno – è diventata, suo malgrado, una storia che appartiene a tutti.

Una vicenda intrisa di simboli e di destini spezzati. Martina aveva perso il padre pochi anni fa, Alberto da poco il suo. Entrambi avevano reagito alla sofferenza scegliendo la vita, l’unione, il desiderio di una famiglia. La gravidanza era stata la luce dopo il buio, un sogno cullato giorno dopo giorno, tra preparativi, ecografie e immaginazioni. Ma quel sogno si è infranto brutalmente, lasciando al suo posto un vuoto profondo.

Ora la speranza è che la verità venga a galla, con rigore e senza reticenze. Non per trovare un colpevole a tutti i costi, ma per capire, per evitare che altre storie possano avere un epilogo così drammatico. E intanto, una comunità intera si ferma, in silenzio, nel nome di Martina e del suo piccolo angelo mai nato.

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