Vibo, il pasticciaccio dell’Orchestra sinfonica della Calabria
- Postato il 21 gennaio 2025
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Il Quotidiano del Sud
Vibo, il pasticciaccio dell’Orchestra sinfonica della Calabria
Il caso dell’Orchestra sinfonica della Calabria sta animando le cronache di questi giorni; il Quotidiano del Sud ha sentito la versione del direttore d’Orchestra Veronesi che replica al maestro Salvatore Accardo, il violinista italiano più noto al mondo. Il sindaco di Vibo, Enzo Romeo, tira in ballo la passata amministrazione comunale
VIBO VALENTIA – Una storia non certo esaltante, comunque la si giri, soprattutto per la notorietà dei personaggi coinvolti e cioè il direttore d’orchestra Alberto Veronesi, figlio dal noto oncologo Umberto scomparso nel 2016, e il maestro Salvatore Accardo, il violinista italiano più noto e acclamato nel mondo; la storia riguarda l’Orchestra sinfonica calabrese fondata nel 2022, nel quadro delle iniziative di “Vibo capitale italiana del libro”.
Protagonista di alcuni eventi musicali nel Vibonese e in Calabria, ha vissuto una stagione appena ed oggi è di fatto “deceduta” visto che da tempo, un anno o giù di lì, non se ne sente più parlare. All’epoca il Ministero della Cultura concesse all’omonima associazione un finanziamento annuo di 500 mila euro, oggi revocato. Circa un mese fa, all’esito di una verifica amministrativa avviata a settembre 2023 che ne contestava il rendiconto artistico finanziario, da Roma è arrivata la richiesta di restituzione delle somme già impegnate, circa 170 mila euro.
LA GENESI DELLA VICENDA CHE INTERESSA L’ORCHESTRA SINFONICA
La vicenda è al centro di un durissimo attacco che Il Fatto Quotidiano ha sferrato nei confronti di Veronesi, fondatore dell’Orchestra e componente del Cda dell’associazione (nonché direttore per alcuni eventi) dimessosi un anno e mezzo addietro, il quale come vedremo respinge con decisione le accuse annuncia querele. Dunque, secondo il quotidiano diretto da Travaglio, all’epoca Veronesi avrebbe nominato Accardo direttore artistico dell’Orchestra senza che lui ne sapesse nulla. Insomma, un incarico “a sua insaputa”.
Il particolare è stato raccontato al Fatto proprio dal maestro Accardo che ha aggiunto, testualmente: «All’epoca Veronesi mi parlò di questa Orchestra da lui fondata in Calabria, dicendomi che avrebbe voluto che io facessi il direttore artistico e andassi anche a suonare lì. Gli dissi che ero contento ma che non avevo tempo, al massimo potevo dargli qualche consiglio, tutto qui». Da allora non l’avrebbe più sentito, anzi «non ho mai firmato niente, non sono mai stato a Vibo Valentia, non so cos’abbia fatto questa Orchestra, non ho mai ricevuto un solo documento che mi indicasse per un ruolo».
ORCHESTRA SINFONICA, PARLA VERONESI
Insomma, stando alle parole di Accardo, Veronesi avrebbe fatto tutto da solo, tenendolo completamente all’oscuro. Una versione però che quest’ultimo contesta in maniera decisa parlando al Quotidiano del Sud: «Non è la prima volta che vengo attaccato dal Fatto Quotidiano, da me già querelato. Non so come siano andate realmente le cose tra il giornalista del Fatto e il maestro Accardo, posso solo dire che quello è un articolo completamente falso e, come gli altri, dall’intento puramente diffamatorio, e sarà oggetto di nuova querela».
Veronesi ribadisce che non fu lui a nominare il maestro Accardo alla direzione artistica: «Lo fece, e all’unanimità, il Cda dell’associazione presieduto dal sindaco.. Non capisco come ora egli possa dichiarare di non saperne niente visto che c’è la lettera di accettazione dell’incarico da lui firmata e inviata all’associazione dal suo ufficio».
L’ATTACCO DI VERONESI AD ACCARDO
Accardo afferma inoltre di non aver mai saputo più nulla dell’Orchestra sinfonica calabrese… «Anche questo non è vero – contesta ancora Veronesi – considerato che sua moglie è stata scritturata per tre serie di concerti: la prima si è regolarmente tenuta, la seconda era pronta a partire ma lei all’ultimo momento non si è presentata perché aveva il Covid, la terza perché poi l’Orchestra non ha fatto più attività. Inoltre egli mandò alcuni suoi allievi e una lista di artisti che voleva fossero coinvolti. Mail e lettere che giungevano dal suo ufficio. Materiale ci è stato inviato anche dalla sua segretaria (il maestro ha superato gli 80 anni) che è anche sua agente a Milano».
Quanto alla revoca del finanziamento, ad avviso di Veronesi si tratta di un atto sconcertante: «Non conosco nel dettaglio i rilievi ma mi pare di aver capito che qui si tratta di poche giornate non debitamente rendicontate, una trentina su un totale di 2000, un’inezia, ma di cosa stiamo parlando… Non so se ci sia stato altro, ma se così non fosse, trovo scandaloso che solo per un’inezia un Ministero cali la sua mannaia su un’Orchestra che era un primario presidio artistico-culturale e occasione di lavoro per tanti giovani musicisti locali. Insomma, si è dimostrato eccessivamente burocratico, non trova?».
“MI SONO DIMESSO DALL’ORCHESTRA 18 MESI FA”
Veronesi sottolinea, di non aver più titolo a parlare della questione: «Mi sono dimesso dall’Orchestra da oltre un anno e mezzo. Il motivo è semplice: non ce la facevo più come tempo. Vivo a Milano e lei capisce che non era per me facile assolvere anche a questo compito a Vibo Valentia. Ho contribuito a far nascere l’Orchestra, convinto che fosse importante per la città e la Calabria. Ho diretto anche alcuni suoi concerti, per altro in maniera totalmente gratuita, appunto per aiutare i suoi giovani musicisti».
Tutto gratis? «Proprio così, per quelle direzioni non ho preso un euro, anzi ci ho rimesso di tasca mia. Viaggi, alberghi, ho pagato tutto io. Era il mio contributo all’Orchestra. Una volta avviata l’attività e ottenuto il primo finanziamento, lo scopo era raggiunto e, in ragione degli altri miei impegni, ho deciso di lasciare. Per quanto mi riguarda questo è tutto». Fin qui Veronesi. Parafrasando Gadda, difficile dire come evolverà questo “pasticciaccio brutto” in salsa vibonese.
Il ministero metterà una pietra tombale sull’Orchestra sinfonica calabrese? O esistono margini perché l’istituzione, rimessa in regola e ripensata, possa riprendere l’attività? L’auspicio è che sia la seconda ipotesi a realizzarsi, così incrementando un po’ il tasso di cultura in un territorio che di recente ha già patito la chiusura (per irregolarità amministrative oggetto di un’indagine della magistratura) del Sistema bibliotecario, meritoria postazione culturale di rilievo regionale e dal futuro ancora incerto.
IL SINDACO DI VIBO: “QUALCOSA NON QUADRA SUI FONDI”
Cosa contesta, in sostanza, il Ministero della cultura all’associazione dell’Orchestra sinfonica calabrese? «L’iter per la richiesta di restituzione dei fondi – rileva preliminarmente l’assessore alla Cultura Stefano Soriano, delegato alla questione Orchestra dal sindaco Enzo Romeo – è iniziato ben prima del nostro insediamento. In carica c’era la precedente amministrazione. Quanto alle contestazioni, esse hanno a che fare con la presunta inosservanza da parte dell’Orchestra sinfonica calabrese degli obblighi operativi imposti dal Ministero. Era tenuta, cioè a certificare almeno 2000 giornate di attività e a realizzare eventi in almeno 50 location diverse. Cose che, a parere del Ministero, non è avvenuto».
Nei chiarimenti inviati a suo tempo a Roma, l’associazione aveva però contestato i due rilievi. In primo luogo aveva fatto presente che nelle 2000 giornate rientrano a giusta ragione quelle che i musicisti hanno utilizzato per le prove. Quanto alle 50 location: nel rendiconto sugli eventi inviato al Ministero, si faceva riferimento quasi sempre a Vibo Valentia in quanto capoluogo, ma poi, nei chiarimenti richiesti, si erano allegate le dichiarazioni dei sindaci dei vari centri in cui gli eventi si erano tenuti. Precisazioni che però non sono state prese in considerazione dagli uffici ministeriali o non sono state ritenute sufficienti ad evitare di dover restituire il finanziamento.
ORCHESTRA SINFONICA: ROMEO TIRA IN BALLO LA PASSATA AMMINISTRAZIONE
A presiedere l’associazione dell’Orchestra sinfonica calabrese è il sindaco pro tempore di Vibo: dunque prima Maria Limardo ed oggi Enzo Romeo. Una carica istituzionale non di gestione, non tale cioè da richiedere al sindaco di seguire le vicende strettamente amministrative del sodalizio. «E per altro – spiega Romeo – siamo andati a controllare e non ci risulta che l’associazione abbia mai tenuto alcuna riunione ufficiale. Ricordo comunque che già all’atto del passaggio di consegne l’amministrazione uscente c’informò della richiesta di restituzione del finanziamento».
Una cosa, aggiunge il sindaco, è certa: «Riceviamo continue mail da parte dei maestri dell’Orchestra che chiedono i pagamenti loro dovuti. Segno che non sono stati liquidati, in tutto o in parte. Qualcosa, amministrativamente parlando, non dev’essere andato per il verso giusto. Noi ci siamo mossi avverso la decisione del Ministero, con un ricorso al Presidente della Repubblica, convinti che sarebbe un vero peccato per Vibo Valentia, il suo territorio e, in generale per la Calabria, se l’Orchestra sinfonica dovesse venire meno per qualche eventuale e lieve inosservanza amministrativa». Quanto alla querelle tra Veronesi e Accardo in merito all’Orchestra si sente di dire qualcosa? Tranchant la risposta di Romeo: «E’ una cosa che riguarda loro, il Comune non c’entra».
Il Quotidiano del Sud.
Vibo, il pasticciaccio dell’Orchestra sinfonica della Calabria