Via libera di Consob al prospetto, l’assalto di Mps a Mediobanca partirà il 14 luglio
- Postato il 2 luglio 2025
- Economia
- Di Il Fatto Quotidiano
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L’offerta pubblica di scambio del Monte dei Paschi di Siena su Mediobanca si aprirà il 14 luglio, 236 anni dopo la presa della Bastiglia, e si chiuderà l’8 settembre, anniversario dell’armistizio Badoglio. Il calendario dell’assalto alle ceneri del salotto buono milanese prino azionista delle Generali da parte della banca senese che fa capo al ministero dell’Economia, a Francesco Gaetano Caltagirone, agli eredi Del Vecchio e alla Banca Popolare di Milano, è stato reso noto insieme al via libera della Consob al documento dell’offerta stessa.
La vigilanza dei mercati finanziari ha approvato il prospetto che descrive i dettagli, i possibili scenari e gli effetti finanziari dell’offerta annunciata dall’istituto senese all’inizio del 2025 e arrivata dopo sei mesi alla conclusione del suo iter autorizzativo. Un altro via libera è poi arrivato dall’Antitrust italiano che ha dato l’approvazione incondizionata all’acquisizione del controllo di Piazzetta Cuccia.
Il disco verde della Commissione non rappresenta un giudizio sull’operazione, ma certifica la completezza del set informativo messo a disposizione degli investitori per arrivare a un giudizio fondato.
L’operazione resterà sul mercato 40 giorni di Borsa aperta, il massimo consentito, vuoi per il periodo estivo , vuoi per dare modo al mercato di valutare i risultati della semestrale del Monte, in agenda il 5 agosto.
La prossima settimana Mediobanca riunirà il cda per la sua valutazione conclusiva sull’operazione, alla luce degli elementi contenuti del documento d’offerta che Mps pubblicherà nelle prossime ore e dal quale si saprà anche se la banca guidata da Luigi Lovaglio ha subordinato l’efficacia dell’offerta a una soglia minima di adesione più bassa e irrinunciabile rispetto a quella (derogabile) del 66,7%.
Mediobanca, con apposita istanza alla Consob, ha chiesto la scorsa settimana che nel documento venissero rappresentatati gli effetti su utili, dividendi e capitale regolamentare del Monte in caso di scenari di adesione inferiori al 50%, che renderebbero impossibile accelerare l’utilizzo dei crediti fiscali (dta) di Mps e rallenterebbero la realizzazione delle sinergie tra le due banche.
L’obiettivo di Piazzetta Cuccia è rendere confrontabili le prospettive dell’integrazione con Siena e anche per questo ha presentato a fine settimana un aggiornamento del piano industriale che, senza Mps, promette ai soci 4,9 miliardi di euro di dividendi al 2028. É di poco successiva la mossa del socio Mediolanum (famiglie Doris e Berlusconi) che ha venduto la sua quota in Mediobanca uscendo di scena, con conseguenze non trascurabili sui corsi di Borsa della banca d’affari. Resta in ogni caso consistente la forbice tra il valore delle azioni Mps offerte ai soci di Mediobanca e il valore di mercato di Piazzetta Cuccia: siamo intorno ai 600 milioni di euro.
A Siena, che offre 2,533 azioni proprie per ogni azione Mediobanca, si ostenta piena fiducia nel successo dell’operazione benedetta dal governo. Con tassi di adesione sopra il 50%, che assicurano il controllo di diritto, la partita sarebbe virtualmente chiusa, mentre al di sotto di quella soglia il management di Mediobanca può provare a resistere anche alla richiesta di una revoca del cda.
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