Via libera degli Usa agli F-16 per le Filippine

  • Postato il 2 aprile 2025
  • Di Panorama
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Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha approvato la potenziale vendita di venti caccia Lockheed Martin F-16 alle Filippine per un valore stimato di 5,58 miliardi di dollari. La potenziale fornitura comprenderebbe 16 jet in variante C del Block 70/72 e quattro esemplari F-16B Block 70/72, e ha accolto l’ok della politica Usa soltanto pochi giorni dopo che il Segretario alla Difesa Pete Hegseth è stato in visita a Manila, dove ha dichiarato di voler intensificare gli aiuti e i legami di difesa tra i due Paesi.

La comunicazione ufficiale, rilasciata sotto forma di notifica congressuale dalla Defense Security Cooperation Agency (Dsca), non è però definitiva: a cambiare potrebbero essere la quantità totale dei velivoli e di conseguenza il valore in dollari della commessa. Secondo le leggi statunitensi, i legislatori hanno ora la possibilità di bloccare l’accordo entro un mese. La Dsca ha anche comunicato che fanno parte del pacchetto 24 motori di ricambio, 22 radar con tecnologia Aesa e una serie di sistemi elettronici interni che devono essere periodicamente revisionati. Dal punto di vista degli armamenti i nuovi aeroplani filippini potrebbero essere configurati per lanciare missili Aim-120C-8 o equivalenti (ordinati 112 pezzi), bombe guidate di piccolo diametro Gbu-39/B; missili Aim-9X Block II Sidewinder (aria-aria) e altrettanti Aim-9X Block II.

Inoltre, saranno fornite bombe multiuso Mk-82 da 500 libbre e del tipo Mk-84 da 2.000 libbre, più le relative attrezzature per le operazioni di armamento e manutenzione. Nel sito della Dsca si legge: “Questa proposta di vendita sosterrà la politica estera e la sicurezza nazionale degli Stati Uniti contribuendo a migliorare le capacità di difesa di un partner strategico che continua a essere una forza importante per la stabilità politica, la pace e il progresso economico nel sud-est asiatico. Di fatto con l’arrivo degli F-16 la Forza Aerea Filippina potrà rafforzare le missioni di pattugliamento, interdizione e supporto aereo ravvicinato. Dal punto di vista tecnico, gli F-16 Block 70/72, anche denominati F16V, si distingue proprio per la presenza del radar Aesa Northrop Grumman An/Apg-83 derivato da quello degli F-16 in variante E/F, o Block 60).

Si tratta di un apparato a scansione elettronica, tecnologia che impiega una matrice di moduli radar miniaturizzati per orientare e concentrare il segnale di scoperta elettronicamente su un’area ampia invece di puntare l’antenna radar verso l’obiettivo. Ciò consente di svolgere contemporaneamente più compiti, per esempio tenere sotto controllo una porzione di spazio aereo ed effettuare al contempo pattugliamento marittimo e analisi delle condizioni meteo. Risultano maggiore la velocità e la reattività poiché non ci sono movimenti meccanici dell’antenna e quindi ritardi nei rilevamenti, vantaggio notevole durante il combattimento aereo o presenza di minacce multiple.

Il sistema risulta quindi più affidabile, meno assetato di energia elettrica e fornisce una capacità di tracciamento maggiore dei bersagli. Si tratta quindi di una variante di aeroplano da caccia e supporto tattico più moderna di quella data da Danimarca, Belgio e Olanda all’Ucraina. Infine, i velivoli sono equipaggiati di sistema per le comunicazioni Link-16, compatibile a quelli utilizzati in ambito Nato. Risulta quindi evidente che la manovra statunitense di rafforzare Manila è fatta in chiave anti-cinese per proteggere l’area geografica dell’Asia e del Pacifico, dotando gli alleati di velivoli che possono affrontare i caccia cinesi imbarcati dell’ultima generazione come lo Shenjang J-15, a sua volta derivato in parte dal russo Sukhoi 33 e più simile, per ruolo e capacità, agli F-18 statunitensi.

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Panorama

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