Via libera ai mezzi a motore su tutti i sentieri, il regalo della Regione Veneto ai cacciatori
- Postato il 11 giugno 2025
- Politica
- Di Il Fatto Quotidiano
- 6 Visualizzazioni
.png)
Oltre 28mila cacciatori veneti potranno scorrazzare liberamente sulle mulattiere e sui sentieri di montagna con i fuoristrada. Nonostante l’opposizione delle minoranze e una pioggia di emendamenti, il Consiglio regionale del Veneto ha approvato una norma che autorizza l’accesso dei veicoli a motore finora proibiti per rispetto dell’ambiente naturale e della fauna. A votare a favore sono stati 35 consiglieri, 8 i voti contrari.
La legge che disciplina la viabilità silvopastorale ha l’imprinting della Lega, che l’ha sostenuta con il relatore Gianpiero Possamai, mentre la relazione contraria è stata di Renzo Masolo, capogruppo di Europa Verde. I 175 emendamenti sono stati quasi tutti bocciati. Puntavano a imporre il divieto di transito nei giorni festivi (sabato, domenica e festività nazionali), nonché limitazioni orarie così da ridurre temporalmente l’arco di accesso. Bocciata anche la richiesta di aumentare le sanzioni per chi viola i divieti. La maggioranza non ha sentito ragioni neppure sulla proposta di inserire un’equità di trattamento tra chi transita per lavoro, che è costretto a pagare, e i cacciatori che da adesso in poi lo possono fare gratuitamente. Altre richieste riguardavano la possibilità di effettuare monitoraggi sulla viabilità più a rischio e la destinazione di fondi per la manutenzione delle strade che saranno danneggiate dal traffico veicolare finora quasi totalmente assente.
Opposti i commenti. Renzo Masolo e Andrea Zanoni, per i Verdi, hanno dichiarato: “Sono state completamente ignorate 10.500 firme raccolte con due distinte mozioni, nonché gli appelli di associazione che tutelano l’ambiente, come il CAI, WWF, Mountain Wilderness, Italia Nostra, Legambiente, Lega anticaccia, Lega Antivivisezione, Ente Nazionale Protezione Animali, Dingo, Organizzazione Internazionale Protezione Animali”. Anche alcuni sindaci avevano preso posizione contro l’allargamento dell’accesso da parte dei fuoristrada a luoghi meritevoli di protezione. “In un’epoca di cambiamenti climatici e fragilità ambientale, la legge sulla viabilità silvopastorale, che risaliva al 1992, andava rafforzata, non indebolita. Invece la lobby dei cacciatori si è imposta ancora una volta- – aggiungono Zanoni e Masolo – L’unico spiraglio è costituito da un nostro emendamento che consente ai sindaci di vietare temporaneamente le deroghe nei piani di abbattimento. Dalla legge regionale alla caccia-fai-da-te del ministro Lollobrigida, le destre confermano la loro vocazione contro gli animali e la passione per le armi da fuoco. Questa legge regionale non tiene conto della fragilità delle nostre montagne e del fatto che i sentieri sono frequentati da escursionisti e villeggianti”. A difesa del provvedimento si è espresso, invece, Gianpiero Possamai. “Non vi sarà alcun aumento di transito, né una invasione in queste strade, ma una tutela in più a chi vi transita per interessi pubblici. Inoltre viene consentito ai sindaci di autorizzare con un percorso legislativo più idoneo, offrendo maggior chiarezza e uniformità applicativa, gli interventi di interesse pubblico, riferiti a volontari che prestano supporto agli interventi di miglioramento ambientale e tutela della fauna, ai conduttori di cani da recupero, ai soggetti abilitati che operano per il contenimento delle specie selvatiche invasive, compresi i cinghiali”. Un via libera simile era stato legiferato lo scorso anno anche dalla Regione Umbria: col cambio di Giunta e di maggioranza, la legge regionale è stata abrogata.
L'articolo Via libera ai mezzi a motore su tutti i sentieri, il regalo della Regione Veneto ai cacciatori proviene da Il Fatto Quotidiano.