Via alla Serie A, c’era una volta il campionato dei sogni

  • Postato il 23 agosto 2025
  • Di Panorama
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La Serie A che parte è la fotografia perfetta del movimento calcistico italiano attuale. Non è vero che spendiamo poco, anzi. Non è nemmeno detto che spendiamo male, considerato che a livello europeo nelle ultime stagioni i risultati, pur con il solo trionfo dell’Atalanta in Europa League nel 2024, ci stanno premiando.

La verità raccontata dai numeri dice che restiamo un campionato con disponibilità economiche, ma sempre meno attrattivo. I migliori se ne vanno, facciamo fatica a trattenere i campioni (o presunti tali) e dobbiamo lavorare spesso e volentieri di fantasia. Che significa, tradotto in soldoni, affidarci o a qualche stella sul viale del tramonto che viene a chiudere in Italia oppure investire su under 25 sperando che esplodano. Per poi rivenderli alla ricchissima Premier League.

Calciomercato, la classifica delle spese per campionato

Il campionato che inizia, con ancora davanti una settimana di mercato, è la Serie A che in estate ha investito 992 milioni di euro con un saldo positivo di 45 (fonte dati il sito Transfermarkt). In assoluto non sono pochi, se è vero che soltanto la Premier League inglese con 2,71 miliardi di euro e uno sbilancio di 1,2 ha fatto di più. I club d’Oltremanica, però, scelgono rigorosamente il meglio quasi senza concorrenza, un po’ come eravamo abituati a fare noi negli anni Novanta. La forbice si è allargata in maniera irreversibile e non si vede possibilità di invertire la tendenza.

Altre realtà più ricche, però, hanno speso meno sul mercato rispetto ai club italiani. Nella classifica al 22 agosto, infatti, dietro la Serie A si trovano Bundesliga (665 milioni di euro con saldo positivo di 155), Liga spagnola (524 milioni, praticamente in equilibrio con le entrate) e Ligue1 francese (516 milioni di euro e un saldo positivo di 142).
Poi arrivano i ricchissimi arabi sauditi che sono tornati ad affacciarsi in Europa per fare shopping: 416 milioni di euro spesi senza conteggiare Simone Inzaghi transitato direttamente dalla notte di Monaco di Baviera all’Al Hilal.

Serie A, ecco le speranze nelle coppe europee

Inutile deprimersi, meglio rimboccarsi le maniche e lavorare sulla valorizzazione del poco talento che abbiamo. Guardando all’Europa, presentiamo almeno due squadre di livello come Napoli e Inter. La speranza è che la Juventus accorci il processo di crescita e che la borghesia media del nostro campionato confermi di saper esprimere almeno un paio di realtà solide per ogni stagione: la festa del Bologna in Coppa Italia è ancora fresca e lo stesso vale per le cavalcate della Fiorentina in Conference League.

Aver venduto bene è sinonimo anche di intelligenza, non solo di capacità di adeguarsi alle necessità. Nei primi 50 colpi dell’estate l’Italia compare come mercato di ingresso solo al 38º posto con Jashari prelevato dal Milan al Bruges. Nell’elenco ci sono solo uscite: Osimhen al Galatasaray, Retegui in Arabia Saudita e Reijnders al Manchester City. 

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Serie A, la carica dei quarantenni: Modric su tutti

I nomi più in vista della campagna acquisti italiana sono vecchie glorie che hanno il meglio alle spalle: il quarantenne Modrić, che porta a San Siro il suo Pallone d’Oro vinto nel 2018 e l’enorme De Bruyne scelto per dare consistenza ulteriore al centrocampo del Napoli.

Anche la Fiorentina ha scelto di affiancare l’esperienza del sempre vivo Dzeko alla gioventù esplosiva di Kean. È possibile che facciano la differenza in un campionato di livello inferiore rispetto alle realtà da cui sono partiti. Dirselo con franchezza non significa che ci sia meno da divertirsi nei prossimi mesi.

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Panorama

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