Vertice di Anchorage, per i russi un trionfo da tappeto rosso. Kiev: «Disgustoso, vergognoso e inutile»

  • Postato il 16 agosto 2025
  • Di Panorama
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Un bombardiere invisibile B-2 scortato da quattro caccia F-22 ha sorvolato Anchorage durante il vertice tra Donald Trump e Vladimir Putin. Una scenografia studiata per imprimere l’immagine di potenza americana e, al tempo stesso, per suggellare la foto più ricercata: il tappeto rosso steso sotto ai piedi dello zar. Nessun documento firmato, nessuna road map, eppure tanto è bastato per trasformare l’incontro in una vittoria di immagine per il Cremlino.

Mosca canta vittoria

A Mosca i commentatori non hanno dubbi: Putin ha guadagnato tempo, senza concedere nulla. L’ex presidente Dmitri Medvedev ha parlato di «meccanismo ristabilito ai massimi livelli» e del fatto che «nessuna pressione è stata esercitata sulla Russia». La galassia ultranazionalista ha celebrato il vertice come una marcia trionfale: «La Russia non è interessata al cessate il fuoco, stiamo avanzando», ha dichiarato Oleg Tsarev, volto storico del putinismo.

Sui media filogovernativi, da Tsargrad all’oligarca Malofeev, il refrain è uno solo: «Putin resta il miglior negoziatore al mondo». E intanto il rublo, dopo mesi di stallo, ricomincia a salire.

Kiev tra rabbia e sconforto

Dall’altra parte del fronte, in Ucraina, la percezione è opposta. «Adesso prepariamoci a nuovi bombardamenti, più violenti di prima», dicono a Kiev. Nelle ore stesse del vertice, droni e missili russi hanno colpito Sumy, uccidendo civili e distruggendo infrastrutture ferroviarie.

Gli intellettuali riuniti nella capitale parlano di un summit che non ha risolto nulla e che, al contrario, rafforza lo zar. «Trump non ha ottenuto il cessate il fuoco che promette dall’inizio del suo mandato, ma ha sdoganato Putin», scrive il Kyiv Post.

Il giudizio dei media ucraini

«Un incontro nauseabondo, e Putin lo ha amato», titola il Kyiv Independent. «Disgustoso, vergognoso e inutile: queste le parole che descrivono il summit», prosegue l’editoriale. L’accusa è chiara: mentre Trump offre un palcoscenico a Mosca, le città ucraine continuano a bruciare sotto i droni Shahed e i missili Iskander.

Il futuro incerto

Se per Mosca la foto vale come una vittoria diplomatica e per Kiev è l’ennesimo colpo al morale, resta la sensazione che il vertice di Anchorage abbia cambiato il tono della partita. Non ci sarà cessate il fuoco, almeno per ora. Putin esce rafforzato sul piano interno, Trump torna protagonista sulla scena internazionale, mentre Zelensky si prepara a un difficile incontro a Washington. La guerra continua, e l’Europa resta con la palla in mano: decidere se restare rigida o sporcarsi nel compromesso.

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Panorama

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