Verso il gemello digitale del suolo italiano: tecnologia e governance per un territorio fragile

  • Postato il 20 settembre 2025
  • Di Il Foglio
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Verso il gemello digitale del suolo italiano: tecnologia e governance per un territorio fragile

L’Italia è un paese fragile, lo si ripete da decenni. La combinazione di morfologie complesse, urbanizzazione intensa e vulnerabilità idrogeologica rende la gestione del territorio una questione tanto tecnica quanto politica. Oggi si aggiunge uno strumento inedito: il gemello digitale del suolo italiano, progetto guidato dal ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica con il supporto tecnologico di Leonardo ed e-GEOS. Non un esercizio accademico, ma un’infrastruttura conoscitiva destinata a diventare il fondamento di una nuova stagione di pianificazione e monitoraggio.

Il cuore dell’iniziativa è l’acquisizione e l’elaborazione di dati ad altissima risoluzione, grazie a rilievi aerei con tecnologia LiDAR e misurazioni aerogravimetriche. Il primo consente di ricostruire la superficie terrestre, le infrastrutture e la vegetazione con un dettaglio senza precedenti; il secondo permette di aggiornare il modello di geoide nazionale, cioè la rappresentazione della forma fisica della Terra che serve come riferimento per altimetrie e analisi geodetiche. Integrati in un unico modello, questi dati offriranno la possibilità di leggere il territorio non solo in superficie, ma nelle sue dinamiche profonde.

Le implicazioni sono molteplici. Un modello digitale coerente e uniforme su scala nazionale diventa uno strumento indispensabile per studiare la stabilità dei versanti, stimare i rischi di esondazione, pianificare infrastrutture resilienti. Non meno importante, la base dati gravimetrica contribuirà a migliorare la precisione dei sistemi di posizionamento, con ricadute dirette su logistica, trasporti e applicazioni civili. Persino l’individuazione di giacimenti di materie prime, questione tornata cruciale nell’economia europea, potrà trarre beneficio da questo nuovo progetto.

C’è poi una dimensione istituzionale. Il progetto si inserisce nel quadro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e del Programma Sistema di Monitoraggio Integrato: non si tratta dunque di un’iniziativa isolata, ma di un tassello di una politica pubblica più ampia. La disponibilità gratuita dei dati, annunciata come principio guida, ne aumenterà l’impatto: università, amministrazioni locali e imprese potranno riutilizzare il patrimonio informativo per finalità diverse, moltiplicando le applicazioni. È un cambio di paradigma rispetto a un passato in cui banche dati parziali, frammentate e spesso non accessibili hanno limitato la capacità di analisi e decisione.

Leonardo ed e-GEOS portano in dote competenze consolidate nell’osservazione della Terra e nella gestione di grandi volumi di dati geospaziali. In parallelo, il Gruppo sta progettando una nuova costellazione di osservazione della Terra, multisensore, che rafforzerà ulteriormente le proprie capacità geospaziali. Ma il modello digitale in fase di sviluppo non è solo questione industriale. Università italiane e centri di ricerca stranieri partecipano alla costruzione del modello, a testimonianza della natura collaborativa dell’impresa. Il gemello digitale, infatti, non è un prodotto finito, bensì un sistema in evoluzione: aggiornabile, ampliabile, capace di incorporare nuovi dati e nuove funzioni.

La vera sfida, in definitiva, non è solo tecnica ma anche culturale e di governance. Disporre di un modello digitale accurato del territorio non garantisce automaticamente decisioni migliori. Occorrerà che gli enti preposti sappiano integrare queste informazioni nei processi di pianificazione urbanistica, protezione civile, gestione delle emergenze. È qui che il gemello digitale del suolo potrà dimostrare di essere più di una sofisticata rappresentazione cartografica: uno strumento operativo per aumentare la resilienza di un paese che conosce fin troppo bene i costi dell’improvvisazione e della mancanza di prevenzione.

In un’epoca in cui l’intelligenza artificiale e il calcolo ad alte prestazioni promettono di trasformare la gestione dei dati, l’Italia sceglie di applicare queste tecnologie a un ambito essenziale per la sicurezza e la per la qualità della vita dei cittadini e per la competitività del sistema economico. Non si tratta solo di mappare il territorio: si tratta di immaginare un rapporto nuovo con il suolo che abitiamo, più consapevole e meno fragile.

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Autore
Il Foglio

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