“Verrà il giorno”, il romanzo sulle origini del Primo Maggio

  • Postato il 17 aprile 2025
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“Verrà il giorno”, il romanzo sulle origini del Primo Maggio

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Roma, 17 apr. (askanews) – Il prossimo 25 aprile uscirà per
Eleuthera il libro di Martin Cennevitz “Verrà il
giorno”, una ricostruzione storico-narrativa
sule origini del Primo Maggio.

Si tratta di un testo narrativo basato
però su un’attenta ricerca storica che l’autore
ha svolto lavorando molto sugli appunti e i
diari scritti in carcere dagli stessi
protagonisti.

La capacità narrativa dell’autore e il suo
sguardo peculiare sulle fonti rendono il
racconto dei fatti di Haymarket Square, la
successiva repressione e la grottesca vicenda
processuale in modo particolarmente
avvincente.

Cennevitz ha scelto di raccontare la
storia di quella che è oggi una
giornata celebrata in quasi in tutto il mondo
attraverso le storie biografiche dei
protagonisti, semplici militanti operai di cui
oggi ben pochi ricordano l’esistenza ma che
al prezzo della propria libertà, o addirittura
della vita, hanno scelto di non rinunciare alla
propria dignità.

Chicago,
penitenziario di Cook, 11 novembre 1887. La
macabra processione che scorta i condannati
al patibolo fa la sua comparsa in perfetto
orario. Gli astanti bisbigliano eccitati: lo
spettacolo sta per cominciare. Quattro cappi
pendono in attesa di Spies, Fischer, Engel e
Parsons. Linggs si è ammazzato la sera prima
per non dare questa soddisfazione al boia.
Appena prima che la botola si apra, Spies
spezza quell’attesa complice: «Verrà il giorno
in cui il nostro silenzio sarà più potente delle
voci che voi oggi soffocate!». E aveva
ragione: il loro silenzio risuona ancor oggi,
potente.

La «festa» del Primo Maggio nasce così: su un patibolo eretto davanti a un pubblico scelto di autorità cittadine e grandi industriali. Siamo nella Chicago di fine Ottocento, nella cosiddetta Gilded Age, l’epoca «d’oro» della società americana. O almeno così la definisce quella ristretta élite industriale che si è selvaggiamente arricchita a scapito di milioni di lavoratori immigrati. Per questi ultimi, è piuttosto l’epoca della lotta per le otto ore e della tubercolosi, l’epoca di «piombo» in cui la Pinkerton spara impunemente contro i picchetti operai. Ed è sullo sfondo di questa feroce guerra di classe scatenata da Stato e Capitale che scorrono gli eventi tumultuosi che portano alla nascita del Primo Maggio. Ma in questo racconto quasi in presa diretta, a essere restituiti alla memoria non sono tanto i fatti storici quanto i suoi protagonisti in carne e ossa: quei semplici militanti operai che non aspiravano affatto a diventare santi o martiri, ma che al contempo non intendevano neppure rinunciare alle proprie convinzioni. O meglio, alla propria dignità. Fino a farsi ammazzare su quel patibolo che ha cambiato la storia.

Il prossimo 25 aprile uscirà per
Eleuthera il libro di Martin Cennevitz “Verrà il
giorno”, una ricostruzione storico-narrativa
sule origini del Primo Maggio.

Si tratta di un testo narrativo basato
però su un’attenta ricerca storica che l’autore
ha svolto lavorando molto sugli appunti e i
diari scritti in carcere dagli stessi
protagonisti.

La capacità narrativa dell’autore e il suo
sguardo peculiare sulle fonti rendono il
racconto dei fatti di Haymarket Square, la
successiva repressione e la grottesca vicenda
processuale in modo particolarmente
avvincente.

Cennevitz ha scelto di raccontare la
storia di quella che è oggi una
giornata celebrata in quasi in tutto il mondo
attraverso le storie biografiche dei
protagonisti, semplici militanti operai di cui
oggi ben pochi ricordano l’esistenza ma che
al prezzo della propria libertà, o addirittura
della vita, hanno scelto di non rinunciare alla
propria dignità.

In libro sarà disponibile in libreria dal 25 aprile e qualche giorno prima sul sito di Eleuthera

https://www.eleuthera.it/scheda_libro.php?idlib=613

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