Veronesi canta vittoria al Tar ma ha perso. Il Conservatorio ora chiede 190mila euro a Palazzo Chigi

  • Postato il 5 giugno 2025
  • Cronaca
  • Di Il Fatto Quotidiano
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C’è chi legge le sentenze e chi si limita agli spartiti. E poi c’è Alberto Veronesi, presidente del Comitato nazionale per le celebrazioni pucciniane, che legge una sonora sconfitta al Tar Toscana come fosse una vittoria. Peccato che a battere le mani siano solo i giornali che riprendono il suo comunicato trionfale senza leggere un rigo della sentenza, perché il Conservatorio “Boccherini” di Lucca ha vinto sul motivo principale del suo ricorso, tanto che sulla base dell’accoglimento si appresta ora a chiedere 190mila euro di danni alla Presidenza del Consiglio.

Tutto comincia nel 2023 con un bando del Comitato per assegnare fondi ai “luoghi pucciniani”. Il Conservatorio partecipa con un progetto da 330mila euro. Risultato: escluso senza spiegazioni, punteggi e graduatoria. Nel 2024 fa ricorso al TAR che lo accoglie e congela i contributi, condannando il Comitato alle spese legali. Il Comitato decide allora di annullare in autotutela il bando incriminato per rifare da capo tutta la procedura di assegnazione secondo le norme.

Nella seconda tornata, il Conservatorio viene finalmente ammesso. Ma con un contributo ridotto a 190mila euro e ormai fuori tempo massimo: il progetto andava chiuso entro il 29 novembre 2024, il Comitato avrebbe cessato l’attività il 31 dicembre. Tradotto: progetto irrealizzabile. E risorse perse.

Arriva la sentenza definitiva. Ed è qui che parte il concerto di propaganda. Il presidente del Comitato esulta: “Il Tar ci dà ragione”. “Le procedure sono legittime”. “Chi ci ha attaccati chieda scusa”. Ma la sentenza dice l’esatto contrario, accoglie il ricorso del Conservatorio e certifica la “palese illegittimità della prima procedura”, affetta da “macroscopica violazione delle regole” e da scelte “oggettivamente arbitrarie”.

Respinte sono solo le contestazioni aggiunte sulla seconda fase, non perché tutto fosse regolare ma solo perché il Conservatorio era stato poi riammesso. “L’interesse a impugnare viene meno – scrive il Tar – pur potendo rilevare sul diverso piano della responsabilità risarcitoria”. I famosi danni, appunto.

La sentenza va applicata, non interpretata”, dice la presidente del Conservatorio, Maria Talarico, nella replica a Veronesi annunciando “chiederemo al Comitato 190mila euro di danni”. Che poi è la Presidenza del Consiglio da cui dipende. Altro che vittoria. Ma Veronesi sale sul podio e dirige un’aria che sente solo lui. In tre anni di vita il Comitato ha speso 10 milioni di fondi pubblici. Un bando controllato era irregolare. Gli altri sette bandi chi li controllerà?

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Il Fatto Quotidiano

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