Verona, il virus tropicale assedia la città: un incubo, sintomi e conseguenze

  • Postato il 16 settembre 2025
  • Italia
  • Di Libero Quotidiano
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Verona, il virus tropicale assedia la città: un incubo, sintomi e conseguenze

Paura nel Veronese. A Verona infatti da qualche giorno è in corso un’epidemia di chikungunya, con 46 casi autoctoni registrati dal 6 agosto 2025, quando è stato individuato il paziente zero: una 64enne di Arbizzano, senza recenti viaggi all’estero, seguita 24 ore dopo da una 39enne di Affi. L’epidemia, come riporta LaStampa, riconducibile al ceppo del Madagascar, è cresciuta al ritmo di due casi al giorno. “Quasi certamente, il virus è stato portato a Verona da una persona di rientro dall’estero. Tornata in Italia, è stata punta da una zanzara tigre, che a sua volta ha trasferito il virus altrove”, spiega Fabrizio Pregliasco, professore di Igiene all’Università di Milano.

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Si tratta del secondo focolaio in Italia dopo Carpi, con un totale nazionale di 208 casi (41 legati a viaggi, 167 autoctoni), un’età media di 60 anni e il 47% maschi. Nel Veronese, solo due pazienti sono stati ricoverati e sono guariti.“Rispetto a quelli di west nile, i sintomi di chikungunya sono decisamente meno impegnativi: si parla soprattutto di dolori articolari, simili a quelli che possono derivare da un’influenza”, chiarisce Matteo Bassetti, professore di Malattie infettive a Genova. Il virus, il cui nome significa “ciò che contorce” in lingua makonde, non ha vaccini ed è favorito dalla tropicalizzazione del clima italiano. Le zanzare tigre, vettori del virus, proliferano fino a novembre. “Se dopo tanti anni è arrivato in Italia, vuol dire che sta trovando condizioni favorevoli”, aggiunge Bassetti. Sono in corso disinfestazioni, mentre eventi come la “Fiera del riso” a Isola della Scala rischiano la cancellazione. Si raccomanda di eliminare ristagni d’acqua per limitare la proliferazione delle zanzare.

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Libero Quotidiano

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