Vercelli, appende uno striscione per Gaza: “Bisogna stare in silenzio quando i bimbi dormono, non quando muoiono”. La polizia lo rimuove
- Postato il 5 agosto 2025
- Cronaca
- Di Blitz
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Il 30 luglio, un cittadino di Vercelli ha appeso al balcone della propria abitazione uno striscione con la scritta: “Bisogna stare in silenzio quando i bambini dormono, non quando muoiono”. Un gesto di denuncia simbolica e pacifica, legato alla drammatica situazione a Gaza. Tuttavia, quello striscione è stato rimosso dalla polizia locale con la motivazione di essere “lesivo del decoro urbano”.
La decisione ha sollevato un’ondata di indignazione nella cittadinanza e tra le associazioni locali. In particolare, il gruppo “Vercelli Antifascista” ha reagito lanciando un appello pubblico: riempire la città di striscioni in solidarietà con Gaza, definendo quanto accaduto come un atto di “censura intollerabile”.
La rimozione dello striscione ha scatenato anche forti reazioni politiche. Le opposizioni, in particolare i gruppi consiliari del Partito Democratico e della lista civica “Bagnasco sindaco”, hanno presentato un’interrogazione urgente indirizzata alla giunta comunale guidata dal sindaco di centrodestra Roberto Scheda.
L’interrogazione delle opposizioni e le accuse di censura
Nell’interrogazione, le opposizioni chiedono spiegazioni sull’intervento della polizia municipale: si vuole sapere se sia stata una decisione autonoma del comandante o se sia stata sollecitata da qualche esponente dell’amministrazione comunale. Inoltre, si chiede alla giunta di esprimere chiaramente la propria posizione in merito alla “strage di bambini che si sta perpetrando a Gaza”.
La lista “Bagnasco sindaco” ha sottolineato che “non risultano essersi verificati in precedenza episodi di analoghi provvedimenti in occasione delle più varie manifestazioni di espressione di pensiero attraverso l’esposizione di bandiere, drappi, striscioni eccetera dalla facciata dell’abitazione”.
Per le opposizioni, “il testo dello striscione in questione non contenga espressioni offensive né lesive del pudore ma, al contrario, abbia un alto valore morale nei confronti di un dramma che commuove tutto il mondo”. Ribadiscono anche che “non si ravvisa nella fattispecie il ricorrere della citata violazione”, contestando l’accusa di lesione del decoro urbano.
La replica della giunta comunale: “Nessun fine politico”
La risposta dell’amministrazione comunale è arrivata il 5 agosto attraverso una nota ufficiale. La giunta ha negato qualsiasi motivazione politica dietro la rimozione dello striscione, affermando che l’azione della polizia locale è stata eseguita “in ottemperanza all’articolo 104 del regolamento della polizia locale: divieto di affiggere manifesti, stampati e simili sui fabbricati”.
La comunicazione si è conclusa con un messaggio istituzionale volto a calmare le polemiche: “L’amministrazione comunale di Vercelli ribadisce la massima solidarietà nei confronti dei bambini che sono vittime di tutte le guerre purtroppo ancora in corso nel mondo”.
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