Venti di guerra mondiale? Calma. Certo, i droni sulla Polonia inquietano ma Mosca ha altre priorità. Per ora
- Postato il 11 settembre 2025
- Politica
- Di Blitz
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Venti di guerra mondiale? Calma. Certo, i droni in Polonia, attribuiti a Mosca (che ha smentito), fanno pensare a un rischio concreto di escalation della guerra sul fianco est dell’Europa. Il presidente polacco Tusk ha ammesso: ”Mai stati così vicini ad un nuovo conflitto”. E ha fatto appello alla NATO invocando l’art.4 e dagli USA Trump si è chiesto: ”Perché?”. Nessuno però spinge troppo per una reazione della NATO. È vero che Ursula Von der Leyen ha rilanciato il piano per la difesa europea e che il presidente ucraino Zelensky si è lamentato per la “mancanza di reazione” ed è altrettanto significativo l’intervento di Mattarella che ha detto: ”Stiamo andando verso il baratro come nel 1914” riferendosi allo scoppio della prima guerra Mondiale. Altri hanno ricordato il settembre del 1939 quando Hitler invase la Polonia ed è scoppiata la seconda guerra mondiale. Detto questo emergono altre considerazioni. Vediamo.
Mosca ha altre priorità
Lo dice Alessandro Politi, direttore del “Nato Defence College Foundation”. Ha spiegato: ”Non è un attacco russo. Mosca ha in corso da 3 anni una guerra in Ucraina che sta costando cara e non credo che abbia tutta questa voglia di complicarsi la vita con la Nato“.
La provocazione della Russia
Con ogni probabilità la pioggia di droni russi altro non è che un Crash-Test, cioè una provocazione russa per valutare le capacità e la volontà dell’Occidente di fronte ad un attacco diretto. È indubbio però che Putin stia alzando l’asticella dello scontro con buona pace dei filoputiniani che hanno sempre escluso la possibilità che lo zar avesse l’intenzione di allargare il conflitto al di fuori dei confini ucraini.
Dalla guerra fredda alla guerra ibrida
È il caso di ricordare che durante tutta la guerra fredda i sovietici hanno promosso frequenti intrusioni nello spazio aereo Nato. Dice Politi: ”Era una cosa normale e lo è anche oggi. Ovviamente la Polonia è estremamente sensibile vista la vicinanza alla Russia”.
Ci piace pensare che tutto ciò appartenga ad una intensa attività di propaganda e di disinformazione. Siamo nel bel mezzo di quella che è definita “guerra ibrida”. Non è la prima volta che droni russi cadono nel sud della Polonia come è accaduto il 19-20 agosto scorso quando un drone è caduto in un campo di mais a Osiny. Anche allora nessun ferito. Anche allora la Polonia ha giustamente protestato. Ora vediamo quello che deciderà il Consiglio Atlantico. La speranza è che tutto rientri.
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