Venezuela, sale la tensione con gli Usa. In arrivo nei Caraibi la portaerei Usa Gerald Ford. Russia: “Possibile invio di missili”
- Postato il 2 novembre 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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Prosegue il dispiegamento militare statunitense nei Caraibi contro il traffico di droga, che il Venezuela considera una “minaccia di cambio di regime“. Anche se sabato 1 novembre il presidente Usa Donald Trump ha detto di non prendere in considerazione attacchi all’interno del Paese di Nicolás Maduro, smentendo così le indiscrezioni del Wall Street Journal, la tensione con il paese sudamericano rimane alta. Secondo il quotidiano di New York e il Miami Herald, la priorità statunitense è innanzitutto distruggere le strutture del Cartel de los soles. Un progetto che sarebbe imminente, e che si accompagna all’invio, rivelato dal Washington Post, della portaerei Uss Gerald Ford, che dovrebbe arrivare a destinazione la prossima settimana. La Gerald Ford è accompagnata da altre tre navi da guerra, per un totale di 4.000 militari a bordo.
Intanto l’esercito Usa, come riporta la Reuters, sta ammodernando un’ex base navale della Guerra Fredda da tempo abbandonata a Porto Rico. Le operazioni fanno pensare si tratti di preparativi per operazioni prolungate. L’attività di costruzione presso l’ex base navale di Roosevelt Roads, chiusa dalla Marina più di vent’anni prima, era in corso già il 17 settembre, quando le squadre hanno iniziato a liberare e riasfaltare i raccordi che conducono alla pista, secondo foto scattate dall’agenzia. Fino al ritiro della Marina nel 2004, Roosevelt Roads era una delle più grandi stazioni navali Usa al mondo.
La base occupa una posizione strategica e offre ampio spazio per l’ammassamento di equipaggiamenti, ha riferito un funzionario statunitense. Oltre ai miglioramenti delle capacità di decollo e atterraggio, gli Stati Uniti stanno ampliando le infrastrutture anche presso aeroporti civili a Porto Rico e a Saint Croix, nelle Isole Vergini americane. I due territori statunitensi si trovano a circa 800 chilometri dal Venezuela. Reuters ha parlato con tre funzionari militari statunitensi e tre esperti marittimi, i quali hanno affermato che le nuove costruzioni indicano preparativi che potrebbero consentire alle forze armate statunitensi di condurre operazioni all’interno del Paese.
Il presidente Maduro ha ripetutamente sostenuto che gli Stati Uniti intendono spodestarlo dal potere. “Tutte queste mosse, credo, sono pensate per far tremare il regime di Maduro e i generali che lo circondano, nella speranza di creare delle fratture interne”, ha dichiarato a Reuters Christopher Hernandez-Roy, senior fellow presso il Center for Strategic and International Studies (CSIS) di Washington. Per monitorare l’attività militare statunitense nella regione negli ultimi due mesi, Reuters ha fotografato basi militari, analizzato immagini satellitari, dati di tracciamento di navi e voli, e post sui social media.
I venti di guerra e l’assedio Usa al Largo inaspriscono il clima politico interno e innalzano la tensione nel resto dei Caraibi. Trinidad e Tobago ha posto il suo apparato militare in “massima allerta” e ha ordinato alle truppe di rientrare nelle caserme, secondo un messaggio diffuso dalle autorità di sicurezza. “Con effetto immediato, la Trinidad and Tobago Defence Force è in livello di allerta uno. Tutti i membri devono presentarsi alle rispettive basi“, si legge nel messaggio rivolto agli ufficiali. La polizia ha annullato “tutti i permessi”, secondo i media locali.
Gli effetti internazionali sono di ampio raggio. Il Venezuela ha richiesto assistenza a Russia, Cina e Iran, e Alexei Zhuravlev, primo vicepresidente del Comitato di Difesa della Duma russa, ha evocato la possibilità per Mosca di fornire a Caracas missili russi Oreshnik o Kalibr, ricordando che il Venezuela riceve già armi da Putin. “La Russia è in realtà uno dei principali partner tecnico-militari del Venezuela. Forniamo al Paese praticamente l’intera gamma di armi, dalle armi leggere agli aerei. I caccia russi Su-30MK2 sono la spina dorsale dell’aeronautica militare venezuelana, rendendola una delle potenze aeree più forti della regione. La consegna di diverse batterie S-300VM ha notevolmente rafforzato la capacità del Paese di proteggere le strutture critiche dagli attacchi aerei. Secondo le ultime informazioni, i sistemi russi Pantsir-S1 e Buk-M2E sono stati recentemente consegnati a Caracas da aerei da trasporto Il-76″, ha dichiarato in una intervista a Gazeta.ru.
Secondo il deputato, nulla impedisce alla Russia di fornire al Venezuela le armi più moderne. “Le informazioni sui volumi e sui nomi esatti di ciò che viene importato dalla Russia sono classificate, quindi gli americani potrebbero avere delle sorprese. Nessun obbligo internazionale impedisce alla Russia di farlo”, ha affermato il parlamentare.
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