Veneziani protestano contro le gondole low cost: da servizio locale a fenomeno virale

  • Postato il 23 agosto 2025
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  • Di SiViaggia.it
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C’è chi d’estate invita a non “geolocalizzare” le spiagge per non attirare troppa gente, mentre a Venezia i residenti della laguna rilanciano: meglio se su Google Maps sparissero direttamente anche le fermate. In questo clima di insofferenza verso i flussi turistici, in continuo aumento, torna d’attualità un vecchio servizio cittadino, il traghetto sul Canal Grande.

Poco noto ai visitatori, è stato recentemente riscoperto online come “versione economica” della gondola, simbolo indiscusso della città, ma oggi sempre più proibitiva per i portafogli. 30 minuti, durante il giorno, costano 90 euro. Il traghetto, invece, con soli 2 euro, permette di vivere più o meno la stessa esperienza, ma risparmiando.

Un consiglio diventato subito virale e che ha provocato maggiore frustrazione per i residenti, per i quali il servizio è un’aggiunta essenziale alle linee pubbliche di vaporetti.

Boom di turisti sulle gondole ‘low cost’

La riscoperta dei traghetti non è stata accolta con entusiasmo da chi a Venezia ci vive. Per i residenti, infatti, questo servizio rappresenta un’alternativa rapida e a basso costo ai vaporetti, spesso sovraffollati. Con una spesa di soli 70 centesimi, attraversare il Canal Grande diventava un gesto quotidiano, una piccola abitudine riservata quasi esclusivamente ai locali.

Oggi, invece, anche lungo le calli che portano agli stazi si formano code di visitatori, attirati dalle gondole “da parada”, versioni più ampie e spartane della tradizionale imbarcazione, prive del caratteristico ferro a prua e guidate da due gondolieri. Quello che un tempo era un servizio funzionale e silenzioso si sta trasformando in una nuova attrazione turistica, un fattore che preoccupa i residenti anche in vista del prossimo flusso di visitatori legato al Festival del Cinema di Venezia.

Limitare l’accesso eliminando le fermate da Google Maps

Secondo Cecilia Tonon, capogruppo del consiglio comunale per “Venezia è Nostra”, il problema non è nuovo: da anni chiede misure per gestire l’affollamento. A differenza dei vaporetti, dove esistono varchi separati che danno priorità ai residenti, agli stazi dei traghetti lo spazio non lo consente. Una delle soluzioni proposte è la più drastica: rimuovere del tutto le fermate dalle mappe online, come già avvenuto a Barcellona, dove la linea 116 diretta a Park Güell è stata cancellata da Google e Apple Maps per ridurre la pressione turistica.

Tuttavia, c’è chi ribatte dichiarando che, se il traghetto fosse rimasto unicamente appannaggio dei residenti, oggi sarebbe quasi deserto: la popolazione lagunare si è drasticamente ridotta e non basterebbe a mantenerlo in vita. Così, anche questo servizio nato per i cittadini ha finito per adattarsi all’industria turistica dominante.

Al traghetto di San Tomà, punto strategico tra Rialto e Accademia, la scena è emblematica: qualche anno fa era frequentato soprattutto da veneziani, oggi la coda si snoda lungo la fondamenta ed è composta in larga parte da turisti.

Autore
SiViaggia.it

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