Venezia: le follie ideologiche dei «No Jeff Bezos» che vogliono frenare il suo matrimonio in laguna
- Postato il 16 giugno 2025
- Di Panorama
- 1 Visualizzazioni


Ci risiamo. A poco più di una settimana dal tanto chiacchierato matrimonio di Jeff Bezos, patron di Amazon, nell’incantevole cornice di Venezia, i soliti noti cominciano il solito “rituale del fracasso” e promettono di alzare le barricate per impedire la celebrazione della cerimonia. Perché al di là di ogni giustificazione e presunta lotta politica, di questo si tratta, del matrimonio tra due persone che hanno liberamente scelto di sposarsi in una delle città più belle del mondo.
Pensate, è addirittura nato un comitato, «No Space for Bezos», con il preciso scopo di opporsi attraverso azioni dimostrative non violente alle nozze fra il miliardario e la compagna Lauren Sanchez. «Non ci piace l’arroganza di questo miliardario che pensa di poter comprare tutto con i suoi soldi, anche Venezia», queste le dichiarazioni di Tommaso Cacciari, uno degli attivisti del neonato comitato nonché suo portavoce.
Dopo i No Tav, i No Ponte sullo Stretto, i No Tap, ecco l’ultima trovata del mondo militante afferente alla sinistra italiana: i No Bezos. Il comitato conta numerose sigle al suo interno, fra cui spicca quella del Anpi, l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia. Essendo a corto di nazi-fascisti da combattere, il matrimonio di Bezos dev’essere sembrato una valida alternativa. A chiudere il cerchio di adesioni all’assurdo comitato anti-matrimonio non poteva ovviamente mancare l’adesione di sigle ambientaliste e di centri sociali, rispettivamente “Extinction Rebellion” e “Rivolta”.
A sentire le dichiarazioni di un altro portavoce del comitato, Stefano Micheletti, più che il matrimonio pare proprio essere la figura di Jeff Bezos a far schiumare di rabbia: «Il punto è che Jeff Bezos è uno dei padroni del mondo, simbolo del capitalismo digitale, dello sfruttamento del lavoro e dell’evasione fiscale». Insomma, il comitato si è autoproclamato giudice e giuria, e ha già emesso la sua sentenza: il matrimonio “non s’ha da fare”, vietato essere ricchi e sposarsi a Venezia.
A tale scopo, i membri del comitato hanno promesso di bloccare l’ingresso alla Chiesa dell’Abbazia della Misericordia, designata per la celebrazione del matrimonio, «impediremo l’accesso alla chiesa via mare con gonfiabili e barche, via terra con i nostri corpi», ha annunciato un altro membro del comitato.
Il Matrimonio di Bezos non sarà un danno per la città
Un’altra delle assurde critiche portate avanti dal comitato è che i soldi spesi da Bezos nei tre giorni in cui si svolgerà la cerimonia fra il 26 e il 28 giugno (nozze, cene varie ecc…), andranno «alle solite lobby e agli alberghi gestiti dal capitalismo finanziario». Per ospitare i circa 250 invitati sono stati prenotati 4 hotel, di cui solo uno al completo.
Oltre a questo sono stati prenotati 30 taxi acquatici, i cui guidatori non staranno certo versando lacrime per l’arrivo del “arrogante miliardario”, così come siamo certi che non stiano piangendo neanche i pasticceri, i cuochi e i lavoratori del vetro coinvolti nel matrimonio.
Visto il numero di invitati, non regge neanche l’accusa di utilizzare Venezia come una Disneyland, fatto giustamente sottolineato anche dal governatore della Regione Veneto Luca Zaia, che ha dichiarato al Corriere: «non capisco la protesta per l’arrivo di 250 persone quando in certi giorni a Venezia arrivano fino a 150mila turisti». Inutile dire che fra gli invitati alla cerimonia ci sono moltissimi Vip, fra cui Lady Gaga, Leonardo Di Caprio, Katy Perry e Orlando Bloom. Vip che verosimilmente spenderanno tempo e soprattutto denaro in giro per la città lagunare.
È ormai quasi un secolo, piaccia o meno, che Venezia è diventata un luogo che vive solo ed esclusivamente di turismo. Fatto ancor più accentuato durante il celebre Festival di Venezia, dove gli invitati, anche in questo caso quasi tutti Vip, sono ben più degli invitati al matrimonio di Bezos. Lì però Anpi e compagnia non hanno mai espresso le loro riserve.
A quanto pare l’odio è tutto per il “l’arrogante miliardario” patron di Amazon, per certa sinistra italiana pare che sia vietato essere ricchi. A poco più di una settimana dal matrimonio si può essere certi di una sola cosa, la città di Venezia verrà presa in ostaggio non dagli invitati di Bezos, ma dai soliti “caciaroni” della sinistra nostrana.