Venduta a prezzo record la Porsche di Senna: custodisce dei misteri

  • Postato il 19 settembre 2025
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  • Di Virgilio.it
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Tutto ciò che è appartenuto ad Ayrton Senna, senza dubbio uno dei più grandi piloti nella storia della F1, assume negli anni un valore collezionistico altissimo. Tute, caschi, guanti, scarpe da corsa: qualsiasi oggetto fa gola ai ricercatori di cimeli. Tuttavia, se si tratta di una vettura che lui ha guidato, allora planiamo in un altro universo.

È il caso di una Porsche 911 Carrera Cabriolet del 1987, recentemente venduta per 839.500 euro tramite SBX Cars in Portogallo. Il modello non è particolarmente raro, ma la storia che lo circonda lo rende unico. Senna lo guidava durante le sue visite alla villa che possedeva in Portogallo, ed è per questo che oggi ha ottenuto una valutazione circa dieci volte superiore al prezzo medio sul mercato.

La storia dietro il volante

Senna non poteva immatricolare l’auto a suo nome in Portogallo, poiché cittadino straniero. A farlo fu il suo amico Antonio Carlos de Almeida Braga, detto “Braguinha”, che mise la sua firma sul libretto della vettura, salvo poi lasciare il volante a Senna ogni volta che il grande campione si trovava nei pressi di Sintra.

Inizialmente la vettura aveva il colore originale, un argento metallizzato, ma Braguinha apportò delle modifiche: parafanghi posteriori più larghi in stile “Turbolook”, una verniciatura gialla, forse in omaggio al celebre casco giallo del pilota carioca. Nel 2024, il restauro operato dalla carrozzeria portoghese Love My Car, di Amares, ha riportato la 911 alle sue specifiche originali: colore Silver Metallic (codice L980), parti di carrozzeria autentiche, interni rifatti secondo i canoni Porsche dell’epoca.

Autenticità, chilometraggio, dettagli

Al momento della vendita, la 911 mostrava 74.462 chilometri originali. Inclusi nella documentazione: libretti di manutenzione, doppie chiavi e documenti di immatricolazione risalenti all’11 novembre 1987. Sul sedile del conducente è presente la firma di Senna, ma va detto che molti osservatori, confrontando la calligrafia, dubitano che si tratti di un autentico autografo del pilota scomparso a Bologna il primo maggio del 1994.

Valore e motivazioni

Perché qualcuno si è spinto a spendere quasi 840 mila euro per questa Porsche 911? Non tanto per la meccanica – un motore flat-six 3.2 litri aspirato raffreddato ad aria, con cambio manuale a cinque marce, caratteristiche già apprezzate nei modelli 911 di quegli anni – ma per l’idea di sedersi lì dove un campione ha guidato, respirato e vissuto alcuni momenti della sua gloriosa ma breve vita.

La cifra pagata è una testimonianza che l’heritage e il mito hanno un valore concreto. Non è solo auto, è parte viva di un racconto che attrae appassionati e collezionisti. Questa 911 è diventata un oggetto del desiderio perché porta con sé il nome e il ricordo di Senna: ciò che trascende la mera rarità.

Tra restauro e mito: resta qualcosa da verificare

Il restauro ha cancellato modifiche estetiche apportate nel corso degli anni, e il ritorno alle specifiche originali è stato minuzioso. Ma permangono zone grigie: l’autenticità dell’autografo, ad esempio, è contestata; il fatto che il nome sul libretto sia di Braguinha, non di Senna, è noto; nessun elemento formale certifica l’uso continuo da parte di Senna, sebbene i video e le foto lo ritraggano al volante. Eppure, queste ambiguità non scalfiscono il valore storico. Per molti, sono parte integrante della leggenda.

Autore
Virgilio.it

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