Vendite al dettaglio in aumento ad aprile. Su base annua salgono anche in volume, ma pesa l’effetto Pasqua
- Postato il 5 giugno 2025
- Economia
- Di Il Fatto Quotidiano
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Ad aprile, indica l’Istat, le vendite al dettaglio sono aumentate rispetto al mese dello 0,7% in valore e dello 0,5% in volume. Rispetto al mese precedente sono in aumento sia le vendite dei beni alimentari (+1,3% in valore e +0,9% in volume) sia quelle dei beni non alimentari (rispettivamente +0,2% e +0,3%). Su base annua si registra una crescita del 3,7% in valore e dell’1,9% in volume. La crescita riguarda esclusivamente il settore alimentare, trainato dagli acquisti pasquali.
Sempre su base annua, le vendite alimentari sono in sostenuto aumento in valore (+8,6%) e in volume (+5,4%), mentre le vendite dei beni non alimentari sono in diminuzione (-0,4% in valore e -0,8% in volume). Per quanto riguarda i beni non alimentari, si registrano variazioni tendenziali in prevalenza negative. Gli aumenti maggiori riguardano i Prodotti di profumeria, cura della persona (+3,4%) e Foto ottica e pellicole, supporti magnetici, strumenti musicali (+3,2%) mentre i cali più consistenti si osservano per le Calzature, articoli in cuoio e da viaggio (-3,9%) e Giochi, giocattoli, sport e campeggio (-3,5%).
“I dati apparentemente positivi sono solo un miraggio”, dice il presidente dell’Unione nazionale consumatori, Massimiliano Dona, perché legati all'”effetto Pasqua”. “La dimostrazione è che su base annua le vendite alimentari decollano, con un balzo incredibile dell’8,6% in valore, mentre quelle non alimentari addirittura scendono, -0,4% in valore e -0,8% in volume. Insomma, gli acquisti legati alla Pasqua fanno da traino alle vendite, compensando i valori negativi. Decisamente prematuro, quindi, esprimere un giudizio positivo sui dati di oggi. Dovremo attendere i prossimi mesi per capire il reale andamento del commercio al dettaglio”.
Secondo Assoutenti “nei primi quattro mesi dell’anno le vendite nel comparto alimentare registrano una contrazione in volume del -1,2%, a fronte di una crescita in valore del +1,4%, a dimostrazione di come prosegua in Italia la forte crescita dei prezzi al dettaglio nel settore”. “Tralasciando le festività di Pasqua, sul fronte dei beni alimentari il trend continua ad essere negativo – spiega il presidente Gabriele Melluso -. Nei primi quattro mesi dell’anno si assiste infatti ad una riduzione dei volumi del -1,2% equivalente, al netto dell’inflazione, ad un taglio di spesa per l’acquisto di cibi e bevande da 110 euro all’anno per un nucleo con due figli. Si compra di meno ma si spende di più, considerando che nello stesso periodo il valore delle vendite alimentari sale del +1,4% rispetto allo stesso periodo del 2024”.
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