Velasco plaude l'Italia che cede un set: "Mica si vince sempre 3-0". L'umiltà di Egonu, la tachicardia di Danesi

  • Postato il 26 agosto 2025
  • Di Virgilio.it
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Ha ragione Julio Velasco: la frase “non si possono vincere tutte le partite 3-0” andrebbe fatta ascoltare in loop a tutti quelli che pensano che solo per il fatto di arrivare da 32 vittorie consecutive tutto sia dovuto. “L’importante è vincere le partite, anche fosse sempre per 3-2 e con 32-30 al tiebreak”, ha sentenziato il CT azzurro dopo il successo sul Belgio che ha certificato il passaggio dell’Italia come prima della pool B, pronta ad affrontare sabato negli ottavi una tra Germania e Polonia (che domani si giocano primo e secondo posto della pool G).

Bene la reazione: “Ma adesso comincia un altro mondiale”

Quella sul Belgio non è stata una vittoria “facile”, anche se poi nei primi due set e nel quarto parziale l’Italia ha fatto sembrare tutto piuttosto easy. “Non bisogna pensare neppure nel subconscio che tutte le partite possano filare via lisce”, ha aggiunto Velasco. “Quello che conta è saper reagire nei momenti più difficili, vedi quello che abbiamo affrontato noi sul finire di terzo set. Siamo ripartiti nel quarto con un 4-0 di parziale che ha indirizzato tutto il proseguo del match e questa è la cosa che conta più di tutte”.

Velasco però ha elogiato le ragazze anche e soprattutto per l’approccio iniziale. “Abbiamo subito provato a imporre il nostro gioco, e soprattutto lo abbiamo fatto nel quarto set dopo che il Belgio in quello precedente aveva fatto benissimo soprattutto in difesa.

Adesso però comincia tutto un altro mondiale: a Bangkok ci attendono potenzialmente quattro gare per arrivare in fondo alla competizione, e come capita sempre nelle sfide a eliminazione diretta tutto sarà diverso da quanto visto finora. Un giorno di riposo ci farà bene, poi testa all’ottavo di finale”. Senza preferenze di sorta, tanto Germania e Polonia l’Italia le conosce fino troppo bene, e il favore del pronostico sarà dalla parte delle azzurre.

Egonu firma 28 punti e chiede persino scusa: “Ho avuto un calo…”

Se poi Paoletta Egonu dovesse ripetere quanto fatto contro il Belgio, allora tanti auguri a chi dovrà cercare di arginarla. Con una prestazione fatta di 28 punti, di cui 4 a muro, un’efficienza offensiva del 45% e una leadership conclamata in tutti i momenti chiave, l’opposto di stanza alla Numia Milano ha dimostrato di voler prendersi completamente la scena in un mondiale che peraltro rischia di dover fare a meno nella sua fase clou di una delle principali avversarie, vale a dire la serba Tijana Boskovic (si è infortunata durante la partita tra Serbia e Camerun ricadendo male sulla caviglia sinistra: in assenza di comunicazioni riferite agli esami effettuati, sulle prime la giocatrice è sembrata molto dolorante e preoccupata).

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Siamo state brave a risalire da quella fase delicata di fine terzo set, quando mi spiace per il calo che ho avuto a livello personale, aspetto sul quale sto cercando di lavorare. Però abbiamo disputato una grande partita, attaccando forte, difendendo bene e murando con continuità. Si vede che stiamo impostando il lavoro in una certa maniera e questi sono i risultati, anche se le partite che contano devono ancora arrivare”.

Egonu non è mai sembrata così a suo agio in maglia azzurra: sono lontanissimi i tempi degli “strappi” con Davide Mazzanti e più in generale con l’opinione pubblica, che l’accusava di non essere mai decisiva nei momenti clou. “La verità è che in questo gruppo stiamo veramente bene assieme. Siamo maturate molto, anche le nuove ragazze si sono ambientate rapidamente, c’è ascolto e disponibilità a fare tra tutte noi: sono contenta e fiera di questa situazione. E se facciamo degli errori è perché ci gasiamo troppo a giocare assieme

Danesi, la tachicardia e la voglia di passarci sopra

La vittoria sul Belgio ha avuto anche un piccolo spazio “preoccupazione” riferito ad Anna Danesi, uscita dal campo a metà del quarto set. “Nulla di particolare, ho avuto la solita piccola tachicardia che ogni tanto mi obbliga a star buona. Nessun problema al polso, solo una situazione che ho dovuto gestire uscendo dal campo.

Della partita posso dire che siamo state brave, perché il Belgio ha difeso fortissimo e a un certo punto ci siamo innervosite, ma siamo state brave a reagire e a rimetterci in carreggiata. Chi preferire negli ottavi tra Germania e Polonia? Nessuna delle due: le tedesche giocano una pallavolo veloce, le polacche sono molto fisiche ma le conosciamo bene, avendoci giocato in estate”.

Il riferimento è alla semifinale di VNL, vinta per 3-0 a Lodz con 17 punti di Egonu, 13 di Degradi (che però al mondiale non c’è, poiché infortunata) e 10 di Sylla. “Paola sta giocando in modo splendido, a volte fa paura anche a me da quanto è forte”. Figuratevi le avversarie che se la vedono arrivare addosso…

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Virgilio.it

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