Velasco e la difesa "paterna" di Nervini: "Non toccatemi Stella, è la più piccola del gruppo". In semifinale c'è il Brasile

  • Postato il 4 settembre 2025
  • Di Virgilio.it
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Giù le mani da Stella. La “nostra” Stella: Nervini, 22 anni da compiere il prossimo 10 settembre, ma già un ruolo chiave all’interno di una delle squadre più forti che il mondo della pallavolo abbia mai potuto contemplare (italiano e non solo). Stella di nome e di fatto, protagonista in banda e diventata anche il pretesto per far arrabbiare una persona altrimenti calma e serafica come Julio Velasco. Che per difendere la sua giocatrice ha chiesto alle compagne di aumentare i giri del motore. Un compito eseguito alla perfezione.

L’episodio: la murata, la provocazione e la “difesa” del CT

Velasco ha raccontato che una giocatrice avversaria, dopo aver murato Nervini, l’ha guardata con uno sguardo provocatorio. Ed è lì che il CT s’è arrabbiato. “Sono andato verso la panchina polacca e ho detto a Lavarini di calmare la sua atleta, perché secondo il mio modo di vedere con quel comportamento aveva esagerato.

Non sto a giudicare una giocatrice che esulta, perché è giusto festeggiare dopo un’azione ben congeniata, ma in quello sguardo non c’era esultanza, c’era piuttosto un senso di sfida e di provocazione. E poi ragazzi, se mi toccate Stella mi arrabbio per davvero: è la più piccola del gruppo, chiaro che chi fa certe cose lo sa e per questo ho ritenuto opportuno intervenire per difenderla. Tanto che alla giocatrice polacca ho fatto segno con le dita di guardare me, e non di prendersela con l’avversaria sul campo”.

I pregi di un gruppo speciale: “Equilibrio e panchina lunga”

Il CT si sta godendo il viaggio thailandese, quello che ha portato l’Italia in zona medaglie e con sullo sfondo una semifinale contro il Brasile (che ha però faticato e neanche poco per battere la Francia) che promette scintille. “Noi ci sentiamo forti, ma ogni partita fa storia a sé. Temevo quella con la Polonia perché conosco il loro valore, però siamo stati bravi a rendere le cose più semplici”.

Di analogie con la corsa olimpica se ne vedono tante, tanto che dopo 6 partite il bilancio è esattamente in carta carbone: 6 vittorie, 18 set vinti, uno soltanto lasciato per strada. “Il pregio di questa squadra è l’equilibrio. E anche i cambi, perché la panchina è lunga e quando se ne sente il bisogno sa offrire le risposte desiderate. Poi è un gruppo che pensa a fare le cose bene quando servono e non a guardare troppo avanti. La sicurezza è cresciuta dopo l’ottavo con la Germania, psicologicamente quella partita ci ha sbloccato”.

Al resto sta contribuendo il rendimento monstre di Paola Egonu (certamente alla migliore rassegna in nazionale della carriera) e la crescita un elemento come Myriam Sylla, capace di andare oltre le critiche iniziali. E poi l’entusiasmo del pubblico thailandese: “Incredibile, ci riempiono di regali e penso che le ragazze dovranno comprare nuove valigie per portarli tutti a casa al ritorno… si respira un bel clima, speriamo di renderlo ancora più bello sul finale del torneo…”.

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Virgilio.it

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