Vanessa Redgrave premiata a Torino, il suo ultimo film tutto in famiglia: Franco Nero, il figlio regista
- Postato il 30 novembre 2025
- Cinema
- Di Blitz
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Per gli appassionati di cinema e fan di Michelangelo Antonioni, Vanessa Redgrave è l’indimenticabile star di Blow Up.
Per gli inglesi lei rappresenta la diva internazionale di una famiglia di grandi attori teatrali.
Per il grande pubblico Redgrave si collega con la tragica morte della figlia Natasha Fichardson, per un banale incidente di sci.
Suo marito, l’attore Franco Nero, ha festeggiato il proprio compleanno, 84 anni, il 23 novembre preparandosi ad accompagnare a Torino la moglie Vanessa Redgrave, 89 anni a gennaio. Redgrave ha ricevuto, con Juliette Binoche, il premio Stella della Mole, in occasione del Torino Film Festival.
Vanessa Redgrave si racconta

Intervistata da Valerio Cappelli per il Corriere della Sera, Redgrave ha parlato del suo ultimo film, The Estate, La Tenuta, in cui recita anche Franco Nero e di cui il loro figlio Carlo, che di anni ne ha 56, ne è il regista. Lui, spiega Valerio Capelli, le fa da maggiordomo, lei è il capo di una aristocratica famiglia inglese.
È la storia del declino dei Wellsley. Il nome è quello della famiglia del duca di Wellington, Wellesley, con una e in meno. In difficoltà economica, devono salvare la propria dimora da debiti e strane apparizioni. «Quel mondo non solo rappresenta la vita dei nobili inglesi, ma si fa anche metafora della nostra società attuale, è una questione di declino, l’Occidente non sa reagire ai gravi problemi sociali, economici, culturali che abbiamo davanti. Prima bisogna capire le radici dei problemi, se si vuole veramente combatterli e contrastarli».
Affaticata nel fisico e dagli acciacchi, recita da seduta: «In passato mi capitò di recitare un film intero sul letto, ma lì, madre di un pittore, era il ruolo. La poca mobilità aiuta molto a capire la debolezza di una donna».
60 anni d’amore
Vanessa Redgrave e Franco Nero, 88 e 83 anni, stanno insieme dal 1966. Si avvicinano ai sessant’anni in coppia, tra alti e bassi come per tutti, lunghi periodi senza vedersi. «Ma c’è un grande affetto che ci lega, il rispetto reciproco e una lealtà di fondo – dice lui – però da giovani facevamo delle litigate proverbiali, quando Vanessa faceva parte del Partito trotzkista inglese. Lei scappava da suo padre a Londra, io la raggiungevo, e suo padre bonario: Franco, prima beviamoci una tazza di tè».
Vanessa ricorda che il film Giulia che le valse l’Oscar, interpretato a 40 anni (l’amicizia tra due donne, l’altra è Jane Fonda, sullo sfondo del nazismo), «contribuì a rafforzare la mia consapevolezza politica, la difesa dei più deboli».
Adesso la sua priorità è il Medioriente incendiato. Nascerà mai una nazione palestinese? «La nazione palestinese già esiste», risponde lapidaria, gli occhi di ghiaccio. Proviamo a insistere: in passato fu difesa da Arthur Miller, di fede ebraica, per il film Playing for time, sulla donna ebrea che suona il violino nei lager. Miller disse che se non ci fosse stata Vanessa non avrebbe dato i diritti del suo libro per il film. Gli americani la ritenevano troppo di sinistra e non volevano darle la parte. «Ricordo che mi dovetti rasare a zero…Quanto alle proteste, è anche vero molti anglosassoni hanno sostenuto i diritti umani dei palestinesi».
Vanessa viene da una dinastia di celebri attori inglesi; Franco da una famiglia contadina di Parma originaria della Puglia, in apparenza è un orso, ma è un uomo buono e tollerante, abituato a smussare le spigolosità di lei.
Vanessa: «Franco è un uomo d’altri tempi, ha fatto da padre alle mie figlie, se dice una cosa la fa, ha il senso dell’onore». Franco: «E’ la mia Giovanna d’Arco, aiuta tutte le persone in difficoltà che incontra. Io sono un patriarca, Vanessa è la matrona». Nel film è il suo maggiordomo: «Sono l’unico italiano, personaggio silenzioso e riservato, sono il confidente di Vanessa, la capofamiglia. Ma a Londra da lei lo faccio sempre, è tutta una commissione: comprami le sigarette, fai la spesa…».
Nel 2006, Vanessa e Franco si sono sposati. Una cerimonia in famiglia, si sono scambiati le fedi nella campagna inglese. Vanessa, cosa ricorda di quel giorno? «Solo la gioia di quel momento, atteso da tempo». Franco: «Per me, è più importante l’unione tra due anime che il rito e le promesse eterne. È stato il nostro piccolo matrimonio non ufficiale. Abbiamo anche ballato». Quando lei perse sua figlia Natasha, nel 2009 in un banale incidente sulla neve del Canada, «ci siamo avvicinati ancora di più».
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