Vandalizzata la sede del Pd a Chiavari: “Attacco squadrista con evidente matrice neofascista”
- Postato il 8 dicembre 2025
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- Di Genova24
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Chiavari. Vandalizzata nella notte la sede del Partito Democratico a Chiavari. Secondo alcune testimonianze, i responsabili si sarebbero avvicinati intonando slogan come “Siamo noi i camerati” e “Duce, duce”. Una volta davanti ai locali del Pd, il gruppo ha imbrattato le vetrate lanciando bicchieri, ha scagliato un cartello stradale contro la porta d’ingresso e ha rovesciato sulle soglie del circolo il contenuto delle grosse fioriere poste all’esterno del locale.
“Purtroppo, non si tratta del primo episodio – spiega in una nota Antonio Bertani, segretario del circolo Pd di Chiavari e consigliere comunale -. Da mesi la nostra sede è oggetto di imbrattamenti, scritte e altri atti vandalici. Questa volta, però, il gesto assume un carattere ancora più grave, configurandosi come un attacco in pieno stile squadrista e con una evidente matrice neofascista. L’accaduto è stato immediatamente denunciato alle autorità competenti, affinché possano svolgere tutte le indagini necessarie e individuare i responsabili”.
“Come Partito Democratico di Chiavari non ci faremo intimidire da questi comportamenti vigliacchi. Continueremo a portare avanti il nostro lavoro con determinazione e con l’impegno di sempre, pur constatando che il clima attorno alla vita politica cittadina sta purtroppo peggiorando giorno dopo giorno”, conclude Bertani.
“Solidarietà al Partito Democratico di Chiavari e del Tigullio vittima di un attacco vile e inaccettabile – commenta in una nota Davide Natale, segretario regionale del Pd -. Non saranno questi gesti a intimidirci, il lavoro del Partito Democratico sarà ancora più determinato e più forte e continuerà nel solco della nostra Costituzione, della partecipazione e del rispetto. Per rendere la nostra società sempre più democratica e giusta. Si faccia al più presto chiarezza su quanto è accaduto. Certi comportamenti appartengono a culture sconfitte dalle forze democratiche e che non devono più trovare spazio nella nostra società. Ci stringiamo attorno a tutti i militanti del Tigullio e li sosteniamo, sentano l’affetto di tutta la comunità del Partito Democratico ligure”.
“Le frasi gridate dagli aggressori e le modalità dell’azione richiamano esplicitamente una matrice neofascista e squadrista che non può essere in alcun modo tollerata. Episodi come questo sono segnali preoccupanti di un clima politico che sta degenerando e che richiede una risposta ferma e unitaria da parte di tutte le istituzioni e delle forze democratiche – aggiunge Simone D’Angelo, segretario metropolitano di Genova -. Non ci faremo intimidire da chi vorrebbe riportare nel nostro Paese logiche e violenze che la storia ha già condannato. La nostra risposta sarà sempre più partecipazione, più apertura, più democrazia”.
“Non si è trattato di un gesto casuale, ma di un atto compiuto con l’evidente intento di colpire un luogo di partecipazione politica, peraltro dedicato alla memoria di Antonio Gramsci, una delle figure più alte dell’antifascismo italiano – sottolinea Valentina Ghio, vicecapogruppo del Pd alla Camera -. Sono certa che le autorità competenti accerteranno rapidamente ogni responsabilità, garantendo che simili episodi non restino impuniti. La sicurezza dei luoghi della partecipazione politica e il rispetto della memoria storica non possono essere oggetto di sottovalutazione. E non credo che si possa derubricare la questione come l’ennesima bravata. È un segnale allarmante di una deriva che, se non contrastata con decisione, rischia di normalizzare comportamenti e simboli che credevamo definitivamente relegati al passato. Esprimo tutta la mia solidarietà ai militanti del circolo e al suo segretario, che con il loro impegno quotidiano tengono viva una presenza democratica essenziale per il territorio”.
Anche Davide Grillo, presidente dell’associazione Impegno Comune, esprime “la più ferma condanna” nei confronti del gesto: “Il confronto politico, anche quando aspro, non deve mai travalicare i confini del rispetto reciproco e della democrazia. Imbrattare una sede politica è un gesto che non colpisce solo una parte, ma ferisce l’intera comunità democratica cittadina. Le idee si combattono con altre idee, mai con l’inciviltà. Esprimiamo la nostra piena solidarietà e vicinanza agli esponenti e ai militanti del Pd locale, auspicando che i responsabili vengano individuati al più presto”.