Vance blandisce l’Europa dopo la gaffe su Signal: “Usa e Ue strettamente legate. Togliete le barriere commerciali sulle merci americane”
- Postato il 7 maggio 2025
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- Di Il Fatto Quotidiano
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Nei corridoi doveva ancora risuonale l’eco di quel “odio dover salvare ancora l’Europa” messo nero su bianco nella chat di Signal che è costata il posto al Consigliere per la sicurezza nazionale Mike Waltz, quale il capo del Pentagono Pete Hegseth rispondeva concordando: “Condivido pienamente il tuo odio per il parassitismo europeo. È PATETICO“. Così a Washington durante la Conferenza per la sicurezza di Monaco JD Vance avrà ritenuto opportuno cambiare la narrazione sugli (ex) alleati del Vecchio continente. “La cultura europea e quella americana sono strettamente legate e lo saranno sempre. E penso che sia assolutamente ridicolo pensare che si possa mai creare una spaccatura tra Stati Uniti ed Europa”, ha detto il vicepresidente degli Stati Uniti. Il motivo del cambio di opinione? Presto detto: “Vogliamo che i mercati europei siano aperti ai prodotti americani“. Detto in maniera più preecisa: “Credo che potremmo avere migliori rapporti commerciali con gli europei se eliminassero le barriere commerciali“. Vance ha poi rivendicato di considerare la politica estera sempre in “termini transazionali”, cioè rispondendo alla domanda “che cosa ne guadagna l’America?”, anche a prezzo dell’aspetto morale e umanitario.
Washington, tuttavia, non è più intenzionata a difendere militarmente l’Europa come fatto finora. Le due sponde dell’Atlantico, ha detto Vance, si sono troppo abituate al sistema di sicurezza internazionale in vigore negli ultimi 20 anni, che non è più adeguato per i prossimi venti. “Crediamo che tutti siano d’accordo che l’Europa giochi un ruolo maggiore nella difesa continentale” e “ci importa che l’Europa sia autosufficiente“. Tradotto: gli Stati dell’Ue devono cominciare a provvedere da soli alla propria sicurezza nell’ambito della Nato perché la strada degli Stati Uniti è quella del progressivo disimpegno e arrivare al traguardo del 5% del Pil investito nel settore della Difesa. Motivo per il quale non hanno voluto fornire all’Ucraina le garanzie di sicurezza che chiedeva in vista di una trattativa (mai partita) con la Russia per il cessate il fuoco.
Mosca “sta chiedendo troppo” per porre fine alla guerra, ha spiegato Vance, motivo per il quale gli Usa si stanno concentrando su una soluzione a lungo termine, poiché la Russia ha respinto la richiesta statunitense di un cessate il fuoco di 30 giorni. Nellòa visione del Cremlino questo tipo di pausa temporanea non è nel suo interesse strategico, perché permetterebbe all’Ucraina di riorganizzarsi. Il vicepresidente Usa ha sottolineato che è probabile che la Russia dovrà fare delle concessioni. “I russi chiedono una serie di requisiti, una serie di concessioni per porre fine al conflitto. Pensiamo che stiano chiedendo troppo”, ha detto Vance, aggiungendo che il prossimo passo sarà convincere l’Ucraina e la Russia a dialogare tra loro. “Vorremmo che russi e ucraini raggiungessero un accordo su alcune linee guida di base per sedersi e parlare tra loro” perché è “impossibile per noi di garantire una mediazione completa senza almeno qualche negoziato diretto tra le due parti”.
Sul tavolo c’è anche il dossier sul programma nucleare dell’Iran: “Finora i negoziati procedono bene”. Teheran può avere energia nucleare civile ma non l’arma atomica, ha ribadito Vance, dicendosi convinto che sia possibile un accordo per reintegrare l’Iran nell’economia globale. In questo contesto, ha aggiunto, Donald Trump sarebbe disponibile a sedersi con Russia e Cina per ridurre il numero di armi nucleari nel mondo.
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