Valeria Parrella:“Si scrive per egoismo, ma è la solidarietà l'ultima strada della cura”
- Postato il 7 maggio 2025
- Di Agi.it
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Valeria Parrella:“Si scrive per egoismo, ma è la solidarietà l'ultima strada della cura”
AGI - E' stata presentata a Roma la prima edizione del Premio Magis BANCOMAT, un riconoscimento nato per iniziativa di Fondazione 153, con la partecipazione in veste di main sponsor di Bancomat ed il supporto della Fondazione Silvano Toti, che si pone l'obiettivo di celebrare la letteratura italiana promuovendo al tempo stesso progetti solidali. Saranno infatti le vincitrici o i vincitori delle due sezioni ‘Letteratura'(per autori affermati) ed ‘Esordienti'a decidere come distribuire una somma di 250.000 euro a favore degli organismi umanitari preselezionati da Bancomat e Fondazione 153 per il 2025: Banco Alimentare, Busajo, Caritas, Progetto Rwanda e Save The Children. La scelta delle opere è affidata ad una giuria presieduta da Marco Lodoli e composta da Giulia Caminito, Andrea Carraro, Carlo D'Amicis, Donatella Di Cesare, Angelo Ferracuti, Maria Ida Gaeta, Filippo La Porta, Carlo Lucarelli, Annamaria Malato, Sebastiano Nata, Sandra Petrignani, Roberto Saviano, Gianluigi Simonetti, Antonio Spadaro, Elena Stancanelli, Emanuele Trevi, Sandro Veronesi e Valeria Parrella. Proprio a quest'ultima, l'Agi ha chiesto maggiori particolari sul progetto.
Il Magis Bancomat nasce dalle ceneri di un altro premio solidale di cui lei era giurata, anch'esso ideato da Sebastiano Nata: vuole raccontarci di come l'ha coinvolta in queste iniziative?
La premessa è che, occupandomi da anni d'un rubrica di libri per il settimanale Grazia, leggo praticamente tutto quello che esce, .ma vivendo altresì nella provincia dell'Impero, cioè a Napoli, non ho modo di conoscere personalmente ogni singolo autore. E' per questo che quando un certo Gaetano Carboni mi ha scritto per ringraziarmi della recensione, aggiungendo che attraverso il suo lavoro nel mondo della finanza aveva ideato un premio di cui avrei potuto essere giurata, sono rimasta interdetta. Solo in seguito ho capito che Carboni ed il suo pseudonimo scrittore Nata sono come Clark Kent e Superman. Gaetano/Sebastiano ha creato il progetto da zero, incanalando due bisogni diversi: quello dei grandi gruppi finanziari di prestarsi al sociale e quello di tutte le persone di coscienza di sostenere operazioni benefiche. Noi scrittori siamo troppo individualisti, viviamo in un mondo capitalizzato che si pone ormai il solo obiettivo del profitto, invece è la solidarietà l'ultima strada della cura.
Che significa far parte della giuria?
Imparare una lezione di civiltà. Questo premio costringe tutti i giurati, anche quelli che vogliono parlare solo di libri, a fare i conti con realtà che non possono immaginare. Quando le organizzazioni umanitarie illustrano i loro progetti magari sei dentro la Nuvola di Fuksas, con addosso l'abito buono e l'aura di chi ha discettato di cultura in pubblico fino a un minuto prima, ma poi ti scorrono davanti immagini di donne che imparano a cucire per avere una vita dignitosa, di bambini increduli nel veder costruiti banchi di scuola che non esistevano, e ti riposizioni nel mondo. Oltre il tuo microcosmo.
Come funziona il Premio?
Vi possono concorrere le opere di narrativa italiana pubblicate tra il 1° agosto 2024 e il 31 luglio 2025. Qualsiasi casa editrice ha facoltà di candidarne una per sessione, fecendone pervenire alla segreteria organizzativa 25 copie entro il 5 agosto, ma anche i componenti della giuria hanno diritto a selezionare libri meritevoli. Il regolamento è consultabile su www.premiomagisbancomat.it.
Di questi tempi esiste una necessità, secondo lei, di dare anche un connotato etico ai riconoscimenti letterari?
Senza dubbio. Gli italiani scrivono bene; molte voci femminili contemporanee, in particolare, hanno raggiunto un livello altissimo, che ne fa realmente delle epigone di autrici come Ginzburg, Morante e Ortese. Ma la nostra società letteraria è asfittica: siamo pochi e ci conosciamo tutti, almeno per sentito dire, ed anche il premio migliore soffre di questa limitata apertura. Anche perché nel frattempo i lettori diminuiscono, sono i dati a dirlo: nel primo trimestre del 2025 sono stati venduti 800.000 libri in meno dei primi tre mesi dell'anno scorso. Il Magis Bancomat può contare su una magnifica giuria, ma quando è necessario procedere a delle sostituzioni si ha la misura della situazione. Una volta Anna Maria Malato ha commentato la proposta di un nuovo nome, dicendo: ‘lasciate anche qualcuno da premiare'. Ho riso, ma sottintendeva che se noi siamo già 20, il cerchio è talmente stretto che ne restano fuori in pochi. Per questo credo che la sezione più importante sia quella degli esordienti. Ricordo bene di quando finire nella dozzina dello Strega, grazie soprattutto a Paolo Mauri, che mi recensì, trasformò la timida commessa di libreria Valeria, autrice di una piccola raccolta di racconti, nella scrittrice Parrella. L'esperienza d'un premio può darti il coraggio d'osare: c'è chi trova gli
esordienti sempre troppo acerbi, io vedo in loro il futuro possibile.
La generosità può essere annoverata tra le caratteristiche intrinseche della buona letteratura?
Non direi. Le opere d'arte, a mio avviso, nascono in modo egoistico, per poi trasformarsi in atti di generosità grazie ai loro fruitori. Avviene se chi le riceve se n'è nutrito, vivendo un cambiamento interiore, ma è sempre e solo il destinatario a determinarlo. Vale anche per capolavori come Sostiene Pereira o Guernica: semplici necessità d'espressione degli autori, si sono fatte doni attraverso la sensibilità di chi ne ha percepito i significati ulteriori.
Lei è da tempo impegnata nel sociale: quando decide di cominciare la stesura di un libro si chiede se potrebbe servire a qualcosa, o a qualcuno?
Succede quando scrivo degli articoli, non con i libri. Quelli li faccio per me: penso alla forma migliore, lavoro per perfezionarla; se un giro di frase mi pare banale lo ritocco fino ad esserne soddisfatta. E' la cosa che mi interessa di più.
Sta scrivendo qualcosa di nuovo?
Sì, ma non è ancora tempo di parlarne, tanto più che in questi giorni la mia attenzione è rivolta altrove. Il 17 presenterò con Lisa Ginzburg al Salone del Libro di Torino le sei puntate del podcast che stiamo
preparando per Feltrinelli: si intitola ‘Vamp, storie di menopausa'. Vamp, ovviamente, sta per vampate. Siamo come Thelma e Louise: tremate, perché arriviamo.