Valencia: intrappolata in auto, salva dopo 3 giorni. In arrivo 10mila militari alla ricerca dei 2mila dispersi
- Postato il 2 novembre 2024
- Cronaca
- Di Blitz
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A Valencia e nella sua provincia si continua a scavare senza sosta alla ricerca dei dispersi provocato dall’alluvione Dana. Al momento le vittime sono più di 200. La cifra però sicuramente aumenterà e di molto. Sono infatti circa 2mila le persone scomparse in quello che si preannuncia una delle più grandi catastrofi naturali che l’Europa abbia avuto.
Donna ritrovata viva in auto dopo tre giorni
E in questo scenario apocalittico ci sono anche delle buone notizie. Una donna è stata ritrovata viva ed è stata salvata dopo aver trascorso tre giorni intrappolata in un’auto abbandonata in fondo a un sottopassaggio a Benetússer, uno dei centri più colpiti dalle inondazioni che si trova nei dintorni di Valencia.
10mila tra soldati e poliziotti a Valencia
Oggi Pedro Sanchez, il premier spagnolo, ha parlato dichiarando di aver inviato nella Comunità Valenciana 10mila tra soldati e forze di polizia. La più grande mobilitazione di soldati in tempo di pace che la Spagna abbia deciso, ha spiegato Sanchez. Che ha autorizzato i comuni a spendere i soldi che hanno a disposizione per la ricostruzione. E mentre continuano ad esserci comuni dell’area metropolitana di Valencia, completamente isolati e senza elettricità che chiedono di essere aiutati, proseguono le polemiche per il mancato allarme emanato dal presidente della Regione di Valencia Carlos Mazón del Partito popolare. Polemiche a cui però il premier non ha voluto dare seguito, autorizzando la regione a continuare a gestire i soccorsi sul luogo. A seguire un video di Fanpage realizzato a Paioprta, comune di 23mila abitanti epicentro del disastro. Qui ci sono stati 62 morti, un terzo del totale. Devastati anche i cimiteri.
Migliaia di volontari aiutano la Protezione civile
Erano stati convocati dal governo regionale alle 7 del mattino alla Ciudad de las Artes di Valencia dove la Protezione civile coordina l’intervento dei soccorsi nelle zone colpite dalla catastrofe, ma a quell’ora erano già in centinaia in fila, un’ora dopo sono divenuti migliaia. Sono i volontari di ogni età accorsi dall’intera regione e da molte parti della Spagna, divisi in interminabili file, in disciplinata attesa di passare all’interno del complesso dove i responsabili dell’organizzazione distribuiscono magliette per l’identificazione, mascherine, guanti, pale, spazzoloni e secchi a chi non ne è munito, per poi dividerli in squadre di 50 persone.
Le brigate, coordinate da un membro della Protezione Civile, sono poi trasferite ai municipi da martedì in ginocchio per la Dana più letale del secolo, come Sadavi, Alfafar o Catarroja e che ha finora provocato almeno 202 morti accertati. Portano taniche d’acqua e borse di viveri da distribuire alle popolazioni colpite. I 50 autobus previsti dalla Regione risultano subito insufficienti per la marea di solidarietà accorsa a prestare aiuto.
“Si tratta di coordinare gli aiuti per non intralciare i lavori di squadre di emergenza, esercito e protezione civile”, spiega Miguel Salvador, responsabile del coordinamento dell’amministrazione regionale. “E’ importante un minimo di coordinamento, altrimenti rischiamo di alimentare il caos”, dice. In processione almeno sei o settemila angeli del fango, stimano i coordinatori.
Circolazione limitata nei comuni della cintura sud
La Generalitat valenziana ha limitato da oggi alla mezzanotte di domani la circolazione nei comuni della cintura sud colpiti dalla catastrofe, per evitare il collasso del traffico e consentire il passaggio dei mezzi di emergenza e dell’esercito. Da stamattina, su richiesta del governatore di Valencia Carlos Mazon, sono in tutto 3mila i militari impegnati da ieri a scavare nel fango per rimuovere le montagne di veicoli e detriti che bloccano interi quartieri e nelle ricerche dei dispersi in attesa dell’arrivo degli altri annunciati dal premier. Il ministero dell’Interno ha invece mobilitato oltre 4.470 agenti di polizia e guardia civile. I militari con i mezzi pesanti dell’Unità di emergenze dell’esercito (Ume) hanno proseguito nella notte i lavori per drenare l’acqua che invade centinaia di garage, alla ricerca di eventuali vittime o dispersi.
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