Valditara: “Lezioni sul gender? Decidono i genitori che cosa si insegna ai figli”
- Postato il 3 maggio 2025
- Cronaca
- Di Blitz
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Il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha illustrato al Corriere della Sera la visione culturale alla base di tre recenti provvedimenti: la circolare sui compiti, la norma sull’arresto in flagranza per genitori violenti e la regolamentazione dell’educazione sessuale a scuola. “Rispondono a una ben precisa visione culturale della scuola che attua la concezione personalistica della nostra Costituzione: la persona al centro e al suo servizio lo Stato”, afferma.
La centralità dello studente è il fondamento della circolare sui compiti: “Con la circolare sui compiti invito i docenti a tenere conto delle esigenze della persona dello studente, intorno a cui ruota la scuola”. E sul tema dell’educazione sessuale precisa: “C’è l’articolo 30 della Costituzione che stabilisce che l’educazione è un diritto e un dovere innanzitutto dei genitori. La norma sul consenso informato per l’educazione sessuale rispetta questo principio”.
Educazione e istruzione: ruoli distinti
Alla domanda sul perché concentrare l’attenzione sull’educazione sessuale, che non è una materia scolastica, Valditara risponde con una distinzione fondamentale: “Un conto è l’istruzione, che è compito innanzitutto della scuola e riguarda l’insegnamento dell’italiano, della storia o della matematica. Un altro è l’educazione che tocca temi valoriali sensibili dove famiglia e scuola devono dialogare in nome di un sano pluralismo”.
Il ministro rivendica l’equilibrio tra diritti educativi della famiglia e doveri della scuola, specie quando si trattano argomenti delicati: la collaborazione tra i due ambiti è centrale per garantire un’educazione rispettosa delle sensibilità culturali e personali.

Educazione civica e rispetto delle famiglie
Valditara chiarisce anche i contenuti che rientrano nelle indicazioni nazionali: “Prevediamo tra gli obiettivi didattici la conoscenza del corpo umano, e dunque le differenze sessuali fra uomo e donna, la riproduzione, il concepimento”. Aggiunge però che “l’educazione al rispetto per la donna e a relazioni corrette non ha poi nulla a che vedere con le teorie sulla sessualità”.
Questi temi sono stati inseriti come parte integrante della nuova educazione civica: “L’abbiamo anzi inserita per la prima volta come obiettivo di apprendimento, obbligatorio per tutti, nelle nuove linee guida sull’educazione civica”. Ma sulle iniziative che affrontano visioni diverse dell’identità di genere, il ministro è netto: “Quello per cui si deve informare dettagliatamente le famiglie, richiedere il consenso scritto, offrire lezioni alternative, prevedere professionisti di comprovata caratura scientifica (e non associazioni che vogliono indottrinare i giovani) sono per esempio tutte le iniziative dove si afferma che non esisterebbe un codice binario uomo-donna”.
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