Valbisagno, il comitato No Skymetro: “Partecipazione subito, no all’ennesimo progetto calato dall’alto”
- Postato il 17 novembre 2025
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- Di Genova24
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Genova. Aprire “immediatamente” le consultazioni sul territorio e convocare il prima possibile le assemblee pubbliche per iniziare la “centrale fase partecipativa”. È quanto chiede il comitato Opposizione Skymetro – Valbisagno Sostenibile a quasi un mese dall’affidamento dell’incarico al Politecnico di Milano per studiare una soluzione di mobilità per la Valbisagno dopo il no alla metropolitana sopraelevata da parte della giunta Salis.
“Registriamo che oggi, a tre settimane dell’affidamento formale dell’incarico ed a oltre tre mesi dall’individuazione del soggetto attuatore, il nostro comitato non sia stato minimamente contattato, e temiamo che ciò non sia avvenuto solo a noi – si legge in un post -. Ci aspettavamo un trattamento diverso non solo per l’oggettivo ruolo avuto nell’agone elettorale cittadino sul tema Skymetro, ma anche perché avevamo chiesto un incontro con la sindaca fin dalla fine di giugno a cui non abbiamo mai avuto risposta. Questo per noi è disarmante in quanto, una volta sconfitto lo Skymetro, come comitato vogliamo dare seguito alla seconda parte del nostro nome: dopo Opposizione Skymetro passare a Valbisagno Sostenibile. Che in questa fase significa lavorare per avere una soluzione ottimale per la mobilità in vallata, ben sapendo che dopo aver salvato gli alberi e le case della Bassa chi rischia di rimanere nei guai è la Media. E per questo stavamo aspettando che l’incarico al Politecnico di Milano si sviluppasse”.
L’affidamento, per una cifra totale di 103.700 euro, è dello scorso 24 ottobre, anche se l’iter era partito formalmente il 25 settembre con una delibera di giunta resa nota dall’assessor Emilio Robotti, mentre il Politecnico era già stato individuato a luglio, come da annuncio della sindaca. Nella proposta presentata dall’ente milanese si parlava anche di “incontri con l’amministrazione e gli stakeholder locali per la condivisione delle soluzioni progettuali adottate e dei risultati delle valutazioni, nonché per il recepimento di istanze e la co-progettazione di soluzioni alternative”. Tutte le attività dello studio dovranno concludersi “non oltre il 30 gennaio 2026“. A conti fatti, quindi, mancano meno di due mesi e mezzo.
“Temiamo si rischi, di nuovo, di partire dalla fine – avverte il comitato -. Da una proposta, cioè, che ha le caratteristiche del regalo a sorpresa sotto l’albero: fatto con le migliori intenzioni ma senza sapere i desideri di chi lo riceve e che rischia di non piacere né essere utile”. Un no preventivo all’ennesimo “progetto calato dall’alto”, stesse parole usate da Salis durante tutta la campagna elettorale.
Il comitato, dunque, chiede che si apra subito la fase partecipativa nell’ambito dello studio del Politecnico. “Se ciò non dovesse accadere – aggiungono – siamo pronti a riprendere la nostra attività di informazione e coinvolgimento della popolazione coi nostri soliti strumenti (banchetti, raccolta firme, riunioni informative) fino ad autoconvocarci in assemblea. Le amministrazioni cambiano colore e, a volte, anche i metodi. I comitati, almeno il nostro, no”.
Nel frattempo l’opposizione in Municipio Media Valbisagno (ex maggioranza) scalda i motori contro una delle possibili soluzioni al vaglio degli esperti, cioè il potenziamento dell’asse di forza per creare un vero sistema del tipo bus rapid transit con corsie riservate per la maggior parte del percorso, anche a costo di penalizzare la viabilità privata e i parcheggi.
Qualche giorno fa l’ex presidente Maurizio Uremassi, insieme ad altri esponenti del centrodestra, ha manifestato a Molassana per chiedere lo spostamento del capolinea del 48 a Prato. “Inoltre – ha commentato – i rappresentanti dell’amministrazione comunale e municipale non hanno fornito alcuna notizia, o previsione, sul futuro del trasporto pubblico in Val Bisagno, dimostrando così la totale grave mancanza di progettualità e di visione. Eppure, abbiamo subito tutti, pochi giorni fa, il blocco totale del traffico causato da un incidente avvenuto nelle primissime ore del mattino! Quale soluzione prospettano il Comune e il Municipio? Lo studio del Politecnico di Milano che sicuramente ci costerà 103.700 euro, ma di cui non abbiamo alcuna certezza circa la soluzione del problema del trasporto e viabilità in Val Bisagno”