“Vado a prendere una pistola e sparo a tutti”: panico al matrimonio. Uomo ruba il boquet alla sposa, schiaffeggia un bimbo e poi scappa: il tribunale lo assolve

Questa volta non è l’ex fidanzato o l’amante della sposa a fare il suo gradito show a sorpresa nel giorno del matrimonio, di fronte agli sguardi attoniti degli invitati. Lo abbiamo visto in diversi titoli cinematografici e abbiamo sorriso per la gioia del lieto fine amoroso. Questa volta è uno sconosciuto il personaggio a sorpresa. Fa il suo ingresso dopo la cerimonia nuziale, ruba il bouquet alla sposa, schiaffeggia un bambino nel passeggino, semina il panico con minacce di morte a tutti e scappa in bicicletta. E non è un film ma un incubo realmente accaduto.

E’ successo il 30 maggio scorso a Fondi, in provincia di Latina, e ha coinvolto una coppia di sposini e tutti i loro invitati trasformando in un incubo una giornata che avrebbe dovuto essere da favola per una donna di 27 anni e per il suo innamorato. Il coronamento di un sogno. Ma quando gli innamorati sono usciti dal Comune felici dopo il rito civile e la sposa si apprestava a lanciare il suo mazzo di fiori, fra i tradizionali lanci di riso benaugurale e i “Viva gli sposi” di parenti e amici, si è presentato lui, un uomo che le ha violentemente strappato il bouquet dalle mani, ha dato un paio di schiaffi al suo bimbo di due anni, ha minacciato di morte i presenti ed è scappato pedalando. L’episodio terrificante, inaspettato e senza alcuna spiegazione logica, ha così trasformato quel momento di allegria in uno scenario da horror con tinte drammatiche. L’aggressore, un uomo di 35 anni di origine nigeriana, ha infatti minacciato di morte i presenti: “Vado a prendere una pistola e sparo a tutti”, urlava. Mentre a una donna ha intimato: “Mi devi dare i soldi dello Stato”. Poi ha inforcato la bicicletta e via con la fuga.

Ma non è andato lontano. Gli agenti di polizia di Fondi lo hanno bloccato poco dopo e arrestato. È stato accusato di rapina, estorsione e lesioni. A sei mesi di distanza, è arrivato a conclusione il processo che lo riguarda. Emannuel Oregbemhe, residente in una struttura di accoglienza del salernitano, è stato assolto dal tribunale di Latina per vizio totale di mente. Sottoposto a una perizia psichiatrica, cruciale nell’ambito del processo, è stato giudicato, al momento del furto del bouquet e delle azioni violente di cui è stato artefice, incapace di intendere e di volere. Resta ancora un mistero da risolvere: il bouquet rubato non è mai stato trovato. Che fine ha fatto? Altra curiosità riguarda i due sfortunati sposini: ripeteranno la festa di matrimonio oppure sono rimasti talmente scioccati da non voler ripetere l’esperienza?

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Il Fatto Quotidiano

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