Vacanze di Natale e Capodanno, calano le prenotazioni: i motivi

  • Postato il 20 novembre 2024
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  • Di SiViaggia.it
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Le prenotazioni dei viaggi di Natale e di Capodanno, tradizionalmente tra i periodi più floridi per il settore turistico, quest’anno segnano il passo. Lo rileva un’indagine condotta da Fiavet (Federazione Italiana Associazioni Imprese di Viaggi e Turismo) Confcommercio, la più rappresentativa associazione italiana di categoria che riunisce circa 1.500 Agenzie di Viaggio e Tour Operator, secondo la quale il termometro del turismo italiano segna un leggero calo rispetto allo scorso anno.

Dal contesto economico difficile ai cambiamenti nei gusti dei consumatori, sono tanti i fattori all’origine di un rallentamento della domanda turistica. Tuttavia, gli italiani non rinunciano a viaggiare e continuano a cercare esperienze uniche e indimenticabili.

I dati sulle prenotazioni delle vacanze di Natale e Capodanno

Le agenzie di viaggio stanno registrando un andamento decisamente contrastante. Se da un lato c’è chi segnala un aumento delle prenotazioni, soprattutto per viaggi personalizzati ed esperienze uniche, dall’altro è allarme rosso per chi vede calare le richieste in modo significativo.

L’incertezza regna sovrana e il 61% degli associati Fiavet dichiara che le prenotazioni non sono cresciute rispetto allo scorso anno, mentre solo il 20% ha registrato un incremento medio delle prenotazioni del 23%. Tuttavia, per il 15% di agenti di viaggio e tour operator le prenotazioni di viaggi sono stabili, ma un 7% del totale delle agenzie riscontra un calo delle prenotazioni del 27% circa.

Le cause del calo di prenotazioni

Gli esperti del settore non nascondono le difficoltà: conflitti geopolitici, rincari significativi e una fascia di consumatori medio-bassa sempre più ridotta, stanno cambiando le dinamiche del mercato. E se da un lato cresce l’interesse per mete lontane, dall’altro il ritardo nelle prenotazioni – con il 70% delle richieste ancora in sospeso – lascia le agenzie appese a un filo di speranza per un recupero last minute.

Perché non si parte? Le ragioni sono molteplici e si intrecciano tra loro. Innanzitutto, l’aumento dei prezzi, che ha toccato quasi tutte le destinazioni, sta mettendo a dura prova il portafoglio degli italiani. Il 97% delle agenzie di viaggio segnala un aumento medio del 20% sui pacchetti vacanza, con alcune destinazioni, come Seychelles, Caraibi, le crociere o le città d’arte italiane (Roma, Firenze, Venezia), che vedono crescere i costi in maniera ancora più marcata.

La fascia medio-bassa di consumatori, già provata dall’inflazione, sta ridimensionando le proprie aspettative e scegliendo soluzioni più economiche. Non sorprende quindi che molte famiglie abbiano rinunciato a viaggi impegnativi, lasciando il posto a una clientela più ristretta, composta prevalentemente da coppie.

Il contesto internazionale di certo non aiuta. La guerra in Ucraina, l’inflazione galoppante e i disastri climatici hanno creato un clima di incertezza che incide sulle scelte di viaggio. Come sottolinea Giuseppe Ciminnisi, presidente di Fiavet Confcommercio: “Il turismo ama la pace, è un veicolo di conoscenza e dialogo e nei periodi in cui ci sono conflitti, chiusure, difficoltà economiche, si preparano mutazioni non favorevoli, bisogna per questo stare attenti a ogni piccolo cambiamento perché può essere l’incipit di un ciclo economico sfavorevole che va arginato con azioni adeguate in cui convergano stimoli dalle imprese e dalle Istituzioni”.

Trend e mete più richieste dagli italiani per Natale 2024

Nonostante le difficoltà, il desiderio di esperienze uniche e personalizzate continua a guidare le scelte degli italiani. I mercatini di Natale, sia in Italia che all’estero, rimangono tra le mete più apprezzate, mentre sul fronte dei viaggi lungo raggio spiccano il Giappone, Zanzibar, e destinazioni emergenti come Etiopia e Vietnam.

Crescono anche le richieste per i tour di gruppo con accompagnatore, un trend in ripresa dopo la pandemia. E per chi cerca climi più caldi, Maldive, Caraibi e Mar Rosso restano i grandi classici, pur con un incremento dei prezzi che penalizza la fascia media del mercato. In montagna, il Trentino e la Valle d’Aosta continuano a dominare la scena, anche se la classica “settimana bianca” viene spesso accorciata per contenere i costi.

Il profilo del turista delle feste si sta evolvendo. Le famiglie con bambini sono sempre meno numerose, mentre aumentano le coppie mature e gli anziani alla ricerca di relax e benessere. Anche la durata dei viaggi si accorcia, con una tendenza a prediligere soggiorni più brevi e intensi.

Autore
SiViaggia.it

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