Vacanze da incubo a Curinga, altre due turiste in ospedale
- Postato il 22 luglio 2025
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Il Quotidiano del Sud
Vacanze da incubo a Curinga, altre due turiste in ospedale
CURINGA (CATANZARO) – Più che un soggiorno un incubo, e si allungano i numeri delle persone che hanno vissuto una vacanza decisamente “indimenticabile” che, per una donna e la figlia, si è conclusa in un letto dell’ospedale di Lamezia con diagnosi di gastroenterite. Ma non solo. Poca (o nulla) assistenza, personale scortese e carenze igienico sanitarie. Il tutto con formale denuncia presentata alle autorità, con allegata documentazione fotografica, certificazioni mediche e testimonianze.
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C’è di tutto e di più nel racconto di R. G. residente a Sesto Fiorentino, che difficilmente dimenticherà quanto accadutogli a lei e a sua figlia di 10 anni alla struttura ricettiva Falkensteiner Club Funimation Garden Calabria di Acconia di Curinga. «Sin dal nostro arrivo il 18 luglio – racconta – abbiamo constatato gravi carenze igienico-sanitarie nella stanza assegnata, caratterizzata da sporco evidente, odori nauseabondi e servizi igienici in condizioni fatiscenti». Spiega anche che il 19 luglio, «sia io che mia figlia abbiamo manifestato chiari sintomi di intossicazione alimentare — vomito, nausea e forti dolori addominali — subito dopo aver consumato i pasti forniti dalla struttura. La situazione si è aggravata nel pomeriggio, quando in piscina i sintomi sono peggiorati notevolmente» .
Ma non finisce qui. «Nel tentativo di ottenere assistenza – spiega ancora – mi sono recata presso il punto medico della struttura, dove però ho scoperto che il medico era assente perché fuori orario, e mi è stato comunicato che per essere visitate avrei dovuto pagare». Quindi contatta i Carabinieri che informano la signora di aver ricevuto già numerose altre segnalazioni analoghe riguardo la stessa struttura «e mi hanno consigliato di presentare formale denuncia. E nessuna risposta della struttura alla mail che il figlio ha inviato per reclamare le condizioni igieniche della camera. E c’è di più. «La richiesta urgente di un’ambulanza è stata ripetutamente respinta, mentre un medico inviato direttamente in stanza ha minimizzato la situazione, attribuendo i sintomi a una presunta insolazione e somministrando solo dello sciroppo, senza rilasciare alcuna certificazione scritta». L’operatore sanitario che accompagnava il medico, visibilmente turbato, ha tentato inutilmente di far intervenire un’ambulanza e si è reso disponibile a testimoniare sull’accaduto».
Da qui la decisione di raggiungere con urgenzada Curinga l’ospedale “Giovanni Paolo II” di Lamezia Terme, «dove siamo state visitate, sottoposte a esami ematici e ricoverate con diagnosi di gastroenterite. Riferisco inoltre che molti altri ospiti hanno riportato gli stessi sintomi e hanno abbandonato anticipatamente il soggiorno, con numerosi casi tuttora ricoverati». Insomma «una situazione di grave allarme igienico-sanitario e di disservizio medico, che rischia di mettere in pericolo la salute dei turisti». La signora ha anche formalizzato denuncia alle autorità competenti, allegando documentazione fotografica, certificazioni mediche e testimonianze. «Ritengo essenziale – conclude – che questa vicenda venga resa nota per tutelare i consumatori e sollecitare le istituzioni a intervenire tempestivamente».
Il Quotidiano del Sud.
Vacanze da incubo a Curinga, altre due turiste in ospedale