USPI informa. Comunicazione giudiziaria: corso della Scuola Superiore di Magistratura
- Postato il 15 giugno 2025
- Editoria/Giornalismo
- Di Paese Italia Press
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Roma – La comunicazione giudiziaria assume sempre di più un ruolo fondamentale nel contesto sociale e la corretta trasmissione e diffusione delle notizie diventa imprescindibile.

Un tema stringente approfondito da Unione Stampa Periodica Italiana USPI.
Proprio per questo motivo, la Scuola Superiore di Magistratura ha organizzato un corso di formazione tenutosi a Scandicci, Firenze, in cui professionisti del settore editoriale e giudiziario hanno approfondito le corrette tecniche di divulgazione ed evidenziato gli errori da evitare in cui più facilmente si può incorrere.
Corso di formazione e aggiornamento
Nei tre giorni di dibattito del corso “Giustizia e società, quando anche la comunicazione deve essere giusta”, è stato seguito un filo rosso. Il “dovere di informare che gli uffici giudiziari hanno nei confronti dei cittadini” è una prerogativa che non deve mai venire meno, dal momento che si tratta di questioni tecnicamente complesse ma anche perché “la magistratura sconta ancora una certa impreparazione”.
Nonostante il dovere di informare, rimangono delineati i limiti entro i quali tale informazione deve navigare. È necessario infatti rispettare la tutela del segreto, la presunzione di innocenza e riservatezza da un lato e dall’altro rispettare l’interesse pubblico su fatti e persone coinvolte.
Con questi punti di partenza ben saldi, ponendoli come fili conduttori dell’intero corso, la Scuola Superiore di Magistratura ha focalizzato l’attenzione e il dibattito sulle dinamiche e sulle metodologie di divulgazione delle vicende giudiziarie nel contesto mediatico attuale sulla base del diritto nazionale e sovranazionale.
La normativa europea e italiana a riguardo…
La Direttiva Ue 2016/343 rappresenta la normativa sovranazionale a cui si fa riferimento, una Direttiva che si occupa del “rafforzamento di alcuni aspetti della presunzione di innocenza e del diritto di presenziare al processo nei procedimenti penali”. Questa norma ha rafforzato i diritti procedurali di indagati. Infatti, gli imputati vengono considerati innocenti fino a quando la loro colpevolezza non sia comprovata in maniera definitiva. La direttiva europea è stata formulata per attuare il Programma di Stoccolma del 2009, una vera e propria agenda normativa in materia di giustizia, libertà e sicurezza per i cittadini europei.
Nel contesto nazionale, la normativa sulla presunzione di innocenza ha avuto un procedimento burrascoso. Il testo definitivo si può leggere nel D.Lgs. dell’8 novembre 2021, n. 188, che applica e definisce i limiti della direttiva Ue in Italia in materia.
Le controversie si “riaprono” con la cosiddetta “norma Costa” che riguarda esattamente la questione di informare il pubblico su questioni giudiziarie. L’interrogativo è il divieto della pubblicazione integrale o per estratto del testo dell’ordinanza di custodia cautelare fino alla conclusione delle indagini o dell’udienza preliminare. A cui il Governo, nel dicembre 2024 ha esteso la non pubblicabilità a tutte le misure cautelari. Questo ha sollevato forti polemiche, sia in campo giudiziario che giornalistico.
Articolo di T.S.

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