Usa, crolla il mercato del lavoro: solo 22mila posti creati ad agosto. Tasso di disoccupazione al 4,3%: il più alto dal 2021
- Postato il 5 settembre 2025
- Economia
- Di Il Fatto Quotidiano
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Cambia il responsabile dell’ufficio statistiche del dipartimento del lavoro, ma non cambia la tendenza negativa dell’economia statunitense. Sono solo 22mila i posti di lavoro creati ad agosto negli Usa. Un dato decisamente sotto le attese rispetto ai 75mila che erano stati preventivati dagli analisti, nonché in linea con il tasso di disoccupazione, salito al 4,3%, il livello più alto dalla fine del 2021.
Sono i dati contenuti nel report del Bureau of Labor Statistics (Bls), i primi da quando Donald Trump ha cacciato la responsabile del dipartimento, Erika McEntarfer, “colpevole” secondo il tycoon di aver manipolato il rapporto mensile di luglio, già molto negativo, per “scopi politici”. Un mese dopo, l’ufficio statistiche del dipartimento del lavoro conferma il trend. Anzi, sottolinea una brusca frenata del mercato del lavoro statunitense, alimentando i timori che possa essere sull’orlo di un significativo deterioramento.
Le revisioni dei mesi precedenti, diramate dal Bls, indicano la perdita di 13mila posti di lavoro a giugno, in quella che è la prima contrazione dal dicembre del 2020. In luglio invece, dopo l’insoddisfazione e le rimostranze del presidente Trump, i dati sono stati rivisti al rialzo: ufficialmente i posti creati sono stati 79mila, 6mila in più rispetto a quelli diffusi dalla defenestrata McEntarfer, che erano 73mila. Adesso resta da capire se il tycoon, visti i numeri negativi, riserverà lo stesso trattamento al nuovo responsabile che ha nominato, il conservatore E. J. Antoni.
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