US Open, Sinner più forte di tutto: batte Auger-Aliassime e raggiunge Alcaraz in finale. Chi vince si prende tutto

  • Postato il 6 settembre 2025
  • Di Virgilio.it
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Di comodo e scontato nella vita non c’è niente, tranne Jannik Sinner che vola in finale in un torneo dello slam: accade per la quinta volta consecutiva, la quarta in stagione su altrettanti tornei, ed è la riprova di una straordinaria capacità mentale e anche di tenuta fisica (nonostante qualche problema accusato in corso d’opera) contro le quali neppure Felix Auger-Aliassime ha potuto nulla. Alla fine finisce come tutti pensavano che sarebbe dovuta finire: 6-1 3-6 6-3 6-4 in oltre tre ore e mezza di battaglia, buona per andare a prendersi l’ennesima sfida con Carlos Alcaraz. Che stavolta mette in palio anche la numero 1 del ranking.

Il grande spavento, poi il sollievo: Jannik sta bene per davvero

Difficile chiedere di più a una stagione che si sta rivelando bella come non mai. I due dominatori del circuito arrivano all’atto conclusivo con la consapevolezza di essere davvero un gradino sopra tutti: con quella di stanotte per Sinner fanno 26 vittorie di fila in un torneo dello slam giocato sul cemento, oltre che la 26esima vittoria stagionale su 27 partite disputate nei quattro tornei più importanti (e quei tre match point nella finale del Roland Garros gridano ancora vendetta…).

C’è arrivato in coda a una partita complicata, che s’e fatta ancora più complicata nel secondo set, quando un fastidio all’addome sinistro l’ha visibilmente condizionato al punto da richiedere un MTO al termine del parziale. Nel terzo però Jannik ha esorcizzato ansie e paure e ha ritrovato ritmo, col canadese che è andato progressivamente diminuendo i colpi (anche per via di un piccolo problema a un piede) mostrandosi un po’ più vulnerabile.

La rivalità con Alcaraz “mi spinge oltre i miei limiti”

Le parole pronunciate dal numero uno del l’ondo rendono bene l’idea. “È stata una partita dura, ma è stata proprio come me l’aspettavo. Nel secondo set ho avvertito un fastidio dopo un servizio e mi sono un po’ preoccupato, perché sentivo che qualcosa non andava. Dopo il trattamento però tutto è migliorato e nel terzo set sono potuto tornare a spingere, proprio come volevo, e ho capito che potevo farlo anche alla battuta.

Sono felice del traguardo che ho raggiunto, sono felice anche di ritrovare Alcaraz col quale stiamo dando vita a una bella rivalità che è cominciata proprio su questi campi tre anni fa. Cos’è che mi motiva sempre a fare di più? La volontà di spingermi oltre i miei limiti”.

Partenza sprint, poi la grande paura

Contro Felix Auger-Aliassime, storicamente rivale sempre ostico (prima di un mese fa a Cincinnati il bilancio era 0-2, ora tornato in perfetta parità), l’inizio era sembra pendere tutto dalla parte di Sinner. Che ha provato a replicare a quanto fatto con Bublik e Musetti, dominando il primo set per 6-1 (i primi 5 punti del match tutti di Jannik, che sfrutta due delle 5 palle break procurate) e dando la sensazione di una serata ancora una volta sbrigativa e senza problemi.

Nel secondo però i problemi arrivano: prima ci sono da salvare tre palle break nel secondo gioco (da 0-40 arrivano 5 punti in fila), poi ce ne sono altre tre nella stessa situazione nell’ottavo, e stavolta non c’è modo di rimediare. Sinner tira meno forte e sembra quasi bloccato: mentre il canadese si diverte a metter giù vincenti come se piovesse (20 punti conquistati su 21 quando serve la prima nel set), Jannik è l’ombra di se stesso. Va negli spogliatoi per farsi trattare e tutti capiscono che c’è qualcosa che non torna, col terrore che possa pregiudicare ogni velleità di vittoria.

La progressiva risalita e un finale da campione per chiudere i conti

È quello il momento nel quale formalmente Alcaraz sente di essere tornato numero 1 del mondo. Ma nel terzo set Sinner torna in campo andando progressivamente aumentando colpi e fiducia. Si procura una palla break nel secondo gioco ma Felix gliel’annulla, poi rimane però attaccato al set senza concedere opportunità di farsi brekkare.

Nel sesto ne arrivano altre due di palle break e basta la prima, con il canadese che accusa il colpo e trova solo la forza per evitare di cedere la battuta anche nell’ottavo gioco, quando si materializza il primo set point. Quello buono arriva nel game successivo, sul servizio dell’italiano, e vale il nuovo allungo.

Ritrovate le certezze, nel quarto è però Sinner a rischiare di più, costretto a fronteggiare 5 palle break tra secondo e quarto gioco. Gliene ne basta una nel quinto per scappare nuovamente e indirizzare la partita dove voleva che andasse: ne spreca un’altra nel settimo, ma il 6-4 finale va più che bene. Decisive le percentuali con la seconda (67% contro 47%) e la capacità di essere più lucido nei momenti che contano. Un marchio di fabbrica, un lascito per i posteri: con Alcaraz domenica alle 20 (ora italiana) sarà più di una resa dei conti. Sarà come una finale del mondiale.

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Virgilio.it

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