US Open, Musetti può battere Sinner? Il derby ai raggi X: la solidità di Jannik contro l'estro di Lorenzo

  • Postato il 2 settembre 2025
  • Di Virgilio.it
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Eccoli lì, l’uno di fronte all’altro. Come il giorno e la notte, come il sole e la luna: Jannik Sinner e Lorenzo Musetti sono profondamente diversi nel modo di intendere il tennis e nello stile col quale mettono a frutto le loro capacità, ma a quanto pare il campo da loro ragione indipendentemente dalla strada che decidono di percorrere pur di arrivare all’obiettivo. E domani, in attesa di conoscere l’orario di una sfida a suo modo storica (30esimo derby italiano in un torneo dello slam, ma mai così avanti nel tabellone), la sfida muoverà appunto da due mondi all’opposto. Con l’amicizia che una volta tanto dovrà essere messa da parte.

Sinner granitico, Musetti fantasioso: due mondi all’opposto

Sinner e Musetti hanno pochi punti in comune, e questo è già un buon motivo per non perdersi la contesa. Jannik ama scambiare da fondocampo, predilige la forza e la potenza dei colpi, usa soprattutto il timing nella risposta per mandare in tilt gli avversari, di fatto giocando sempre sull’anticipo.

Lorenzo è più fantasioso perché ama variare i colpi, difficilmente sceglie soluzioni scontate, quando può accelera e quando si presenta l’occasione sfrutta la sua capacità di sorprendere col rovescio a una mano o una palla corta. Estro e fantasia, appunto, ma guai a pensare che il carrarino sia soltanto bello da vedere: la nuova meccanica di battuta gli ha consentito di essere assai più efficace anche al servizio, e chiaramente contro Sinner servire bene sarà fondamentale per garantirsi almeno un’opportunità di metterlo alla berlina.

Bublik appariva il giocatore ideale per mettere in difficoltà il numero uno sotto questo aspetto, ma ha miseramente fallito l’obiettivo incappando in una serata che più negativa non avrebbe potuto essere.

Sinner sul cemento appare fuori portata. Ma questo Musetti…

La sensazione è che buona parte delle chance di Musetti passeranno proprio per la sua capacità di non lasciarsi sopraffare dal gioco di Sinner. Che se può entrare per primo nello scambio non offre mai la possibilità di capovolgerne l’inerzia. Lorenzo solitamente predilige avversari che gli lasciano un po’ di tempo per variare i colpi e sorprendere, stavolta però il tempo a sua disposizione potrebbe rivelarsi assai più limitato.

Questo per dire che Jannik resta favorito, sopra ogni ragionevole dubbio: perché sul cemento è probabilmente il migliore di questa generazione (anche di Alcaraz e Djokovic), perché viene da 25 gare vinte consecutivamente nei tornei dello slam sul cemento, perché senza il malessere accusato a Cincinnati avrebbe fatto percorso netto da giugno a questa parte (dal ko. con Bublik ad Halle sono arrivate 16 vittorie e appunto il ko. con Alcaraz in Ohio, partita segnata dal malessere).

Musetti prima di Flushing Meadows aveva raccolto tre ko. di fila a Washington, Toronto e Cincinnati, poi è rinato come l’araba fenice. Avrà poco da perdere, ma dovrà mostrarsi perfetto e continuo come (forse) non lo è mai stato.

I precedenti sono troppo datati, ma li ha vinti tutti Sinner

I due precedenti lasciano il tempo che trovano: il primo, Anversa 2021, venne giocato sul cemento e vide Sinner imporsi per 7-5 6-2. Il secondo è datato più di due anni sulla terra di Montecarlo, superficie storicamente più avvezza a Musetti, che pure perse anche in quel caso in due set (doppio 6-2).

Ce ne sarebbe stato un altro di incrocio se non fosse stato che a Barcellona 2023 Sinner si ritirò prima di scendere in campo per un via di un malessere influenzale. Siccome quel match non viene conteggiato, ancora oggi Sinner nei confronti diretti con i suoi connazionali è imbattuto (15 vittorie), mentre Musetti ha un record di 13 vittorie e 4 sconfitte (ma è in striscia positiva da 5 derby).

Il manifesto del tennis italiano: siamo davvero i migliori

Quella di domani però sarà una sfida diversa da tutte le altre: Sinner c’arriva con la consapevolezza di essere davvero il numero uno, e non soltanto perché Bublik (l’ultimo ad averlo battuto in un match “ad armi pari”) lo ha considerato alla stregua di un GOAT.

Musetti avrà certamente le sue carte da giocare: il pubblico newyorchese s’è fatto spesso e volentieri trascinare dal suo gioco fatto di variazioni e colpi imprevedibili, col quel rovescio a una mano che ricorda senza troppi fronzoli per eleganza ed efficacia quello di un certo Roger Federer. Tanto che non è da escludere che domani sarà proprio il carrarino ad avere più tifo dalla sua parte, benché a uno come Sinner è impossibile non voler bene.

L’unica certezza è che sarà un manifesto del tennis italiano contemporaneo: se qualcuno nutriva ancora dubbi, il messaggio arrivato dalla Grande Mela è che “italians do it better”.

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Virgilio.it

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