US Open, Musetti demolisce Munar: gli lascia 4 game e vola ai quarti di finale. Dove adesso aspetta Sinner...
- Postato il 1 settembre 2025
- Di Virgilio.it
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Ha suonato la tromba, Lorenzo Musetti, per giunta sul campo intitolato a Louis Armstrong: ripetuti squilli per battere con irrisoria facilità Jaime Munar, che pure alla vigilia si presentava come un osso bello duro sulla via che conduceva al proposito (sogno?) di un derby tutto italiano nei quarti di finale. Qualcosa che ora come ora passerà dalle mani di Jannik Sinner, perché Musetti il suo l’ha fatto demolendo letteralmente la resistenza del maiorchino, che poco ha potuto contro lo strapotere fisico e tecnico mostrato dal carrarino.
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Un Lorenzo versione deluxe: Munar crolla senza appello
Da qui a pensare che Lorenzo potesse concedere la miseria di 4 game a un avversario che sin qui aveva lasciato per strada un solo set nei tre precedenti incontri a Flushing Meadows ce ne passava. Musetti però ha reso tutto facile, disinnescato ogni tentativo dell’iberico di provare a entrare nello scambio portando l’inerzia dalla sua parte e chiudendo con un eloquente 6-3 6-0 6-1.
Le percentuali con la prima (82% di punti vinti contro 48%) hanno fatto la differenza, così come il nuovo movimento di meccanica di rilascio della pallina, studiato dopo Cincinnati assieme al suo staff (come ha spiegato a fine partita). A conti fatti c’è stato solo un game nel quale Lorenzo ha davvero fatto fatica: il terzo del terzo set, dove ha dovuto annullare una dietro l’altra 4 palle break, le uniche che Munar s’è procurato in corso d’opera. Una volta adempiuto il compito, nel game successivo Musetti s’è fatto bastare una palla break per chiudere i conti e scappare verso una vittoria davvero mai in discussione.
Anche perché il terreno se l’era preparato bene in precedenza, con il primo break arrivato nel terzo gioco del parziale d’apertura che ha indirizzato tutto il primo set. Nel secondo il dominio è divenuto quasi imbarazzante: Munar sul suo servizio c’ha capito poco e il bagel incassato vale più di mille parole. La reazione del maiorchino porta alle 4 palle break non sfruttate prima della resa senza colpo ferire, con Musetti scatenato a suon di vincenti e rovesci a una mano per incantare il pubblico.
La rinascita di Lorenzo: “Il tennis va così. E ora voglio Jannik…”
L’entusiasmo contagioso che Muso ha prodotto nell’arena è il segnale che tutto il pubblico newyorchese brama all’idea di vedere lui e Sinner sfidarsi nel primo quarto di finale tutto italiano a livello slam. E lui stesso a fine partita ha fatto capire di non essersi sentito così bene da una vita. “Ho passato un’estate difficilissima, tanto da perdere tre partite consecutive al primo turno di Washington, Toronto e Cincinnati. Però ho fatto un gran lavoro assieme al mio team in queste due settimane e i risultati oggi li vedete con i vostri occhi. Dico grazie a chi mi ha accompagnato e continua a farlo in questo viaggio che si sta rivelando davvero bello e avvincente”.
[iol_placeholder type="social_twitter" url="https://x.com/usopen/status/1962603009143136636" profile_id="usopen" tweet_id="1962603009143136636"/]Tradisce anche un po’ di emozione, Lorenzo, ma non si spettina di fronte a nulla, come gli fa notare l’intervistatrice. “Può sembrare che abbia fatto poca fatica, ma non è così. Una cosa è sicura: il secondo set è stato forse uno dei migliori, se non il migliore che ho mai giocato in tutta la mia carriera. Ma in generale in tutta la partita sono stato solido e molto concentrato, perché in queste partite devi saperci stare dentro mentalmente dal primo all’ultimo scambio”.
Chiaro che adesso tutti sognano l’incrocio con Sinner: “Sono io il primo a essere contento se ciò dovesse accadere. So bene quanto il pubblico voglia vederci giocare l’uno contro l’altro: sento un gran calore qui a NY, ci sono tanti italiani e per questo chiamo tutti a raccolta e dico di venirci a tifare”. I due precedenti hanno sorriso entrambi a Jannik, ma sono vecchi di più di due anni (addirittura di 4 anni il primo). Ma contro questo Musetti anche per un numero 1 al mondo potrebbe rivelarsi complicato trovare le soluzioni per volgere a proprio favore la contesa. Provare per credere.
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