Università di Genova, studentesse incatenate per protesta: “Vogliamo lo sportello antiviolenza”

  • Postato il 11 novembre 2024
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Genova. Due studentesse dell’Università di Genova questa mattina hanno deciso di incatenarsi alle colonne del palazzo del Rettorato per chiedere l’attivazione di uno sportello antiviolenza, dopo il caso del professore di Architettura indagato per aver realizzato dei fotomontaggi pornografici servendosi delle fotografie dei volti di alcune studentesse.

Nei giorni scorsi la protesta era già andata in scena, a opera del collettivo Cambiare Rotta, con striscioni e un sit-in, al quale avevano dato il loro supporto anche alcune docenti dell’ateneo. Un incontro con la prorettrice, però, non aveva portato alle risposte auspicate dai ragazzi. La vicaria del rettore aveva detto che Unige ha iniziato un percorso per la tutela delle studentesse e degli studenti da violenze di genere e discriminazioni ma Cambiare Rotta aveva giudicato la dichiarazione come una sostanziale chiusura.

“Oggi come studenti di Cambiare Rotta siamo incatenati sotto il rettorato in via Balbi 5, perché non possiamo accettare il silenzio del rettore Delfino e il rifiuto di istituire un centro anti violenza all’interno dell’università, che dovrebbe essere il minimo perché l’ambiente universitario sia vivibile per tutte le studentesse e gli studenti”, dicono le due ragazze.

Dura l’accusa, sebbene non circostanziata, del gruppo di studenti: “Le studentesse continuano a subire molestie e abusi di potere da parte dei docenti. Non ci accontenteremo di false soluzioni e di promesse campate in aria, ma pretendiamo una risposta immediata e ufficiale da parte del rettore, con cui garantisca l’istituzione di un centro anti violenza”.

“Non saremo vittime – aggiungono – non possiamo accettare di vivere in un’università che ci costringe a subire queste dinamiche malate per intraprendere il nostro percorso di studi. Purtroppo sappiamo bene che quello che è successo ad architettura non è un caso isolato, la retorica della mela marcia non regge di fronte alla realtà di un sistema che permette e prevede molestie e abusi di potere di ogni tipo, a Genova e in ogni ateneo”.

Il Collettivo Cambiare Rotta, con altre realtà studentesche, ricorda che questa settimana, il 15 novembre, ci sarà una manifestazione studentesca nazionale. A Genova quello che è stato definito come “No Meloni Day” sarà declinato anche sulla protesta per chiedere provvedimenti risolutivi e immediati e quindi uno sportello anti violenza in Unige.

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Genova24

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