Università di Genova, cantieri in città per 300 milioni di euro: “Ingegneria a Erzelli nel 2028”

  • Postato il 14 marzo 2025
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  • Di Genova24
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Generico marzo 2025

Genova. Circa 300 milioni di euro pronti da investire per nuovi poli didattici e servizi, 33.270 studenti di cui il 18% da fuori regione e l’11% stranieri, 5.900 laureati l’anno scorso, più di 1.300 dottorandi, oltre 4mila addetti ai lavori. Sono i principali numeri emersi all‘inaugurazione dell’anno accademico dell’Università di Genova col rettore Federico Delfino e la lectio magistralis di Mario Zanetti, amministratore delegato di Costa Crociere, incentrata sulla blue economy di cui il capoluogo ligure si candida a diventare capitale.

“L’ateneo di Genova impatta nella società non solo per le sue attività di formazione, ricerca, divulgazione scientifica e culturale, ma anche come volano di economia e di lavoro – commenta Delfino -. Oltre a questi numeri e facciamo un focus sulla blue economy, in cui noi ci siamo specializzati negli anni, sia sulla parte didattica, con numerosi corsi di studio, sia sulla parte di ricerca e di relazione con le imprese. Stiamo parlando di un comparto che solo in Liguria mobilita più di 5 miliardi di produzione di valore con un effetto leva di 1,8 e che spazia da settori tradizionali come la cantieristica, la logistica portuale, l’economia marittima, fino a settori emergenti come le fonti rinnovabili applicate anche nell’ambito blu”.

università anno accademico

Il punto sui grandi progetti

L’operazione più imponente oggi è il trasferimento dell’ex facoltà di ingegneria a Erzelli, che complessivamente cuba più di 250 milioni di euro. “Finalmente, dopo vent’anni siamo arrivati alla fase di cantieri – prosegue il rettore -. È in atto il cantiere del lotto B, cioè i laboratori, ed è partita la gara per l’assegnazione del lotto A, che riguarda le aule, gli uffici e i dipartimenti. Questa tranche sarà l’ultima a partire. Il cronoprogramma prevede che nel 2028, salvo intoppi, saremo sulla collina degli Erzelli a sviluppare nostre attività”.

E il futuro del polo di Albaro? “Sicuramente l’Università di Genova non può permettersi di avere due sedi per i dipartimenti di ingegneria, sarà cura dell’ateneo valorizzarle al meglio – risponde Delfino -. Per adesso non abbiamo ancora elaborato nessun piano, ma certamente andranno alienate, proprio per avere le risorse per sviluppare tutti i campus che connotano questa città”.

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Ma non c’è solo questo all’ordine del giorno. Altri 31 milioni di euro verranno spesi per la riqualificazione e trasformazione in polo didattico degli edifici ex Saiwa e della cosiddetta Saiwetta (la costruzione adiacente, destinata a demolizione) nel polo di San Martino. Entro giugno 2025 è previsto l’avvio della gara. Nella clinica oculistica termineranno a giugno 2025 i lavori da 850mila euro per ricavare una nuova aula da 328 posti. Per Valletta Puggia spunta l’ipotesi di un partenariato pubblico privato per la riqualificazione e l’efficientamento energetico, con possibile configurazione di una comunità energetica rinnovabile. Per l’ampliamento del polo sportivo Cus, che vale 900mila euro, i lavori dovrebbero finire a maggio 2025.

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Proseguono gli interventi nell’ex Albergo dei Poveri, sempre più centrale nell’ambito del campus diffuso che include via Balbi e il polo della Darsena. Il restauro delle coperture e dell’ala est cuba 2,8 milioni e sarà terminato a ottobre 2025. Attraverso lo storico edificio verrà aperto un nuovo percorso urbano che da corso Firenze condurrà alla zona del Carmine: 3,6 milioni l’importo dei lavori, fine prevista anche in questo caso a ottobre. Nel 2026 sarà aperta invece la seconda aula magna nell’ex oratorio degli uomini, cantiere a cura dell’Asp Emanuele Brignole per 2,5 milioni di euro.

Oltre alle aule, però, c’è necessità di servizi. “Stiamo lavorando molto in questo ambito e nel 2025 partirà il cantiere per lo studentato nell’Albergo dei poveri, circa 100 posti letto – annuncia il rettore -. Il magistero è già partito e abbiamo bisogno anche dei privati, quindi vogliamo incentivare tutti i gestori privati a vedere in Genova una città in cui investire in studentati, perché oltre agli studenti borsisti abbiamo bisogno anche di affrontare il tema del mercato e quindi dell’offerta di recettività per tutti gli studenti che arrivano da fuori regione e da fuori Italia. Noi abbiamo numeri importanti, perché circa il 30% dei nostri iscritti arriva da fuori regione e dall’estero“.

Focus sulla blue economy

“La blue economy è una delle parti centrali dell’economia italiana, vale il 10% del Pil, oltre 180 miliardi di valore aggiunto. Se poi arriviamo alle persone, parliamo di 230mila imprese e oltre un milione di occupati – ricorda Zanetti -. L’Università di Genova è un’eccellenza e Genova può essere legittimamente la capitale della blue economy, quindi tutto il territorio ha una grande opportunità di lavorare insieme”. I dati delle Camere di commercio evidenziano un valore aggiunto di 5,33 miliardi in Liguria. Solo a Genova gli occupati superano i 60mila, che rappresentano il 15,8% del totale.

Al momento l’ateneo ha attivi 14 progetti europei di ricerca in tema di blue economy per un budget totale di 53 milioni di euro, altri 71 progetti internazionali (126 milioni) e due progetti Pnrr. Ma come incentivare gli studi in questo ambito? “Intanto è importante parlarne – prosegue il numero uno di Costa Crociere -. Non si parla ancora abbastanza di mare in Italia. Forse anche a Genova c’è l’opportunità di parlare di più di mare e dei percorsi di studi che il mare offre. Noi abbiamo in Costa Crociere oltre 300 colleghi che si sono laureati a Genova, che lavorano in Italia e nel mondo, per cui i numeri, la potenza e le opportunità per la nostra città e per le imprese della nostra città ci sono e sono sicuro che l’università continuerà a offrire talento”.

 

Autore
Genova24

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