Unicredit affonda il colpo su Commerzbank e sale al 21%. Berlino alza le barricate: “Contrari ad un’acquisizione”

Si scalda la partita Unicredit-Commerzbank. Il gruppo italiano di fatto raddoppiato la sua quota nella banca tedesca portandola sopra il 20%. Il gruppo guidato da Andrea Orcel ha fatto oggi sapere di aver acquistato contratti derivati ​​per una quota dell’11,5% in Commerzbank, che permettono di alzate la partecipazione dal 9 al 20,5%. Una mossa che segnala un passo avanti nella direzione di una possibile acquisizione.

Ma Berlino alza le barricate. “Il governo tedesco sostiene la strategia di indipendenza di Commerzbank. Abbiamo preso atto delle azioni di UniCredit. Non siamo a favore di un’acquisizione. Lo abbiamo comunicato a UniCredit”, fa sapere il ministero delle Finanze tedesco. “Attacchi non amichevoli, acquisizioni ostili non sono una buona cosa per le banche”, dice il cancelliere Olaf Scholz che poi aggiunge “Il governo si è posizionato in modo netto e dice chiaramente: noi riteniamo che non sia adeguato in Europa e in Germania procedere con metodi non amichevoli, senza alcuno spirito di cooperazione e senza concordare nulla, per partecipare ad un’impresa”.

La partecipazione di Unicredit supera ora quella del governo tedesco, scesa al 12%. Venerdì scorso Berlino aveva annunciato la temporanea sospensione del programma di cessione della sua quota in Commerzbank. La scalata avviata dagli italiani ha colto di sorpresa la cancelleria e non piace ai sindacati della seconda banca tedesca. Il sistema tedesco sembra prepararsi a serrare le fila per respingere l’assalto che arriva dall’Italia. Venerdì il Financial Times ha scritto, citando una persona che ha partecipato alle discussioni interne, che alcuni esponenti dell’esecutivo sono “molto scettici” circa il blitz di Unicredit, in parte a causa di quello viene definito un “modo furtivo” di rastrellare la quota. Giudizio destinato a rafforzarsi dopo l’annuncio di oggi.

Unicredit trova una sponda, non scontata, nel principale giornale economico tedesco. In un editoriale di Handelsblatt si legge che Unicredit “sarebbe un buon partner” e “proteggersi da un’acquisizione di Commerzbank fa più male che bene”. Il mercato tedesco è frammentato e “può prosperare solo nella dimensione europea”. “Chi sogna campioni bancari nazionali può solo dire: “Dream on!” Il governo tedesco non dovrebbe quindi ostacolare l’acquisizione della Commerzbank” aggiunge.

La banca tedesca ribadisce che esaminerà le opzioni nell’interesse degli stakeholder dopo aver “preso nota” della mossa di Unicredit. “Rimane il fatto che il consiglio di gestione di Commerzbank esaminerà sempre le opzioni strategiche in modo responsabile, nell’interesse dei suoi stakeholder, ossia investitori, clienti e dipendenti”, risponde l’istituto in una email all’agenzia Bloomberg. Dal canto suo UniCredit ritiene che “ci sia un significativo potenziale di creazione di valore che possa essere estratto in Commerzbank, sia in uno scenario standalone che in UniCredit, a beneficio dell’intera Germania e di tutti i suoi stakeholders”.

Venerdì scorso la Bce ha ribadito di guardare favorevolmente all’operazione di Orcel. “Il consolidamento a livello trans-frontaliero (delle banche europee, ndr) è importante e speriamo che continui a fare progressi nel breve termine”, ha detto il vicepresidente Luis de Guindos in un’intervista. “Il contrasto fra le valutazioni di Borsa delle banche europee è un segnale dei nostri problemi. Credo che una delle ragioni, ha detto il banchiere centrale spagnolo, sia la mancanza di una vera unione bancaria, e gli approcci nazionali che ancora esistono nel settore bancario. A causa di ciò, gli investitori considerano le banche americane come dotate di un maggiore valore intrinseco rispetto a quelle europee”, ha aggiunto.

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Il Fatto Quotidiano

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