UNICAL VOICE – Unical, il 54° anno accademico tra emozioni, proteste e nuove sfide
- Postato il 13 settembre 2025
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Il Quotidiano del Sud
UNICAL VOICE – Unical, il 54° anno accademico tra emozioni, proteste e nuove sfide
Dall’Aula Magna gremita al bilancio del rettore Nicola Leone, passando per la protesta per la Palestina fino alla lectio magistralis di Orazio Attanasio: l’Università della Calabria si racconta tra memoria, ricerca e futuro.
Un’aula gremita, un’atmosfera sospesa tra solennità e attesa. Così l’Università della Calabria ha inaugurato il suo 54° anno accademico lo scorso 12 settembre, nell’Aula Magna del Centro Congressi “Beniamino Andreatta”.
Tra applausi, proteste e voci di speranza, la cerimonia si è trasformata in un mosaico di emozioni: orgoglio, memoria, denuncia e futuro, restituendo l’immagine dell’Ateneo calabrese che si racconta attraverso la sua comunità.
L’evento ha visto la partecipazione di personalità di spicco. Da accademici delle università italiane, tra cui la presidentessa della Crui (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane), Giovanna Iannantuoni, a personaggi di rilievo nell’ambito imprenditoriale, fino ad arrivare a figure politiche fondamentali in queste settimane, quali Roberto Occhiuto e Pasquale Tridico.
Non potevano mancare, chiaramente, anche i due volti candidati per la carica di rettore nel nuovo sessennio a venire, i professori Gianluigi Greco e Franco Rubino, insieme a tutti i direttori dei dipartimenti dell’Ateneo.
Dopo strette di mano e saluti, la cerimonia si è aperta con: «un momento di riflessione. Un’occasione per ribadire il valore della cultura come motore di pace, giustizia sociale e sviluppo sostenibile, in un tempo in cui le tensioni globali minacciano il dialogo e la comprensione reciproca. È compito delle università promuovere il pensiero critico, il rispetto e la cooperazione tra i popoli. La celebrazione dell’impiego di un’istituzione che ha saputo crescere, innovare e aprirsi al territorio».
L’evento è poi proseguito con il corteo delle figure rilevanti nel panorama accademico e universitario italiano e calabrese, seguito dall’esibizione musicale degli studenti del conservatorio Stanislao Giacomantonio di Cosenza che, guidati dal direttore d’orchestra Leonardo Vulcano, hanno eseguito una versione classica dell’Inno di Mameli.
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LE PAROLE DEL RETTORE NICOLA LEONE
Il rettore Nicola Leone, visibilmente emozionato, ha preso la parola di fronte alla platea gremita. Dalla sua voce emergeva l’orgoglio di guidare un’istituzione che negli ultimi anni ha consolidato il proprio ruolo di riferimento, prima a livello regionale e poi anche nazionale e internazionale. Allo stesso tempo traspariva la responsabilità di dover tracciare una rotta per il futuro. Con tono commosso, Leone ha ironizzato: «vi ringrazio per l’applauso di incoraggiamento, oggi ne ho bisogno, perché dopo sei anni una certa tensione ed emozione certamente c’è».
Leone ha ricordato i successi ottenuti dall’Unical sotto il suo rettorato: dall’incremento netto delle iscrizioni e delle attenzioni dei giovani calabresi, puntando al rientro dei cervelli, alle collaborazioni territoriali, soprattutto nell’ambito sanitario, sottolineando le difficoltà avute in principio.
Il momento più tenero è stato segnato sicuramente dai ringraziamenti del rettore, specialmente agli studenti, definiti: «il cuore pulsante e la linfa vitale dell’università. È grazie a voi se l’università resta un luogo vivo, proiettato verso il futuro, capace di innovarsi continuamente».
PROTESTE, TESTIMONIANZE E FUTURO
A coinvolgere i presenti in un’emozione intensa è stata anche l’irruzione degli studenti di Unical per la Palestina, che hanno interrotto il bilancio del rettore con l’urlo “Palestina libera”. «Basta con gli accordi tra le università e lo stato genocida di Israele», hanno esclamato gli studenti che hanno oltrepassato i confini della struttura mentre si stringono alla bandiera palestinese.
Alle spalle della platea uno striscione: “se bloccano la flotilla blocchiamo tutto”, richiamando l’attenzione all’attacco alle imbarcazioni dirette a Gaza con gli aiuti umanitari. I manifestanti, sono stati timidamente applauditi mentre, immediatamente, la sicurezza li accompagnava fuori dalla struttura.
Il rettore Leone ha quindi colto subito l’occasione per poter esprimere vicinanza e solidarietà al popolo palestinese: «lo faremo, lo stiamo già facendo, con l’accoglienza, soprattutto da parte di chi vuole venire e chi riesce a venire. Perché il problema è la ricezione. Diciamo che la situazione è talmente tanto grave che è plausibile che una protesta di questo tipo sia arrivata in un’occasione come questa».
NUOVE PROSPETTIVE PER L’UNICAL
La mattinata non ha escluso il personale tecnico amministrativo, integrando l’augurio di Lidia Malizia, coordinatrice dell’area fiscale, e il racconto della sua esperienza all’interno dell’Ateneo, ricordando anche i difficili anni di gestione durante l’emergenza Covid: «non è stato facile affrontare la pandemia, soprattutto dal punto di vista lavorativo, nella consapevolezza che la continuità delle attività di ricerca e di didattica dipendeva fortemente dall’impegno e dalla dedizione di tutti, nonostante le problematiche personali imposte dal Covid».
Fondamentale è stato l’intervento di chi il Campus l’ha vissuto e lo vive ancora attivamente: il dottore di ricerca in ingegneria gestionale, Gabriele Zangara, creatore di una startup pensata tutta Unical che racconta come: «l’Università della Calabria per me non è stato solo un luogo di formazione, ma è stato un laboratorio di crescita personale e professionale.
Scegliere l’Unical non è stata una scelta di comodo, ma una scelta convinta, perché ho acquisito competenze, conoscenze e soprattutto la consapevolezza che investire sul nostro territorio è veramente un grande investimento».
Zangara conclude ironicamente, ma significativamente, raccontando il suo viaggio “dalla baia di Squillace” alla “baia di San Francisco”, dove ha passato un periodo dei suoi studi, per dire che: «rimanere in Calabria non significa arrendersi e non significa accontentarsi, significa avere il coraggio di credere e di costruire il nostro futuro. Credo che la nostra scala sia ancora lunga da percorrere, però credo che il senso sia quello di farlo con fiducia, passo dopo passo, insieme».
Le parole del dottore Zangara hanno ispirato l’introduzione della lectio magistralis di una tra le più autorevoli personalità insediatesi all’Università della Calabria proprio da quest’anno: il professore ordinario di economia politica dall’Università di Yale, Orazio Attanasio.
Il professore ha introdotto la sua lezione con dei consigli agli studenti: «abbiate il coraggio di fare il primo passo, imparate ad ascoltare, anche quando si è in disaccordo, e sappiate mettervi in discussione», concludendo: «siete in un momento della vita che vi offre enormi possibilità per le vostre capacità e per il posto in cui vi trovate. Cosenza non è il centro del mondo perché il centro del mondo non esiste, non perché abbia meno valore. Le buone idee possono venire anche dalla “baia di Squillace”», ricollegandosi all’esperienza di Zangara.
CHIUSURA DELLA CERIMONIA
Solo dopo questo momento d’intimità, Attanasio ha presentato la sua ricerca in ambito economico, illustrando il progetto Measurement Tools Design (Metod), un laboratorio che partirà dal prossimo primo ottobre all’Unical aperto a studi scientifici di natura sociale e umanistica in collaborazione con diverse università internazionali, tra cui Yale.
L’inaugurazione dell’anno accademico si è conclusa con l’intervento della presidentessa della Crui, Giovanna Iannantuoni, facendo un punto di cosa significa l’università e sottolineando il ruolo e il forte legame che quest’istituzione ha con la vita di tutti i giorni.
Iannantuoni ha anche denunciato: «nel nostro Paese non si investe nell’università, a differenza di quello che la retorica ci racconta», spiegando perché la formazione e la conoscenza siano fondamentali per acquisire la consapevolezza delle scelte che si prendono nella quotidianità: «la libertà si costruisce grazie alle università, grazie a Campus incredibili come quello in cui siamo oggi. Non barattiamo la libertà e il futuro dei nostri giovani».
In questa mattinata ricca e veemente di incontri e significati, si chiude la cerimonia di inaugurazione. Con l’invito del rettore Leone, alla professoressa Iannantuoni e al professore Attanasio, di firmare il libro d’onore dell’Unical. Si sancisce così l’inizio di un nuovo capitolo dell’Ateneo con la toccante frase dedicata da Iannantuoni: «con orgoglio, il centro del mondo è qui oggi».
Il Quotidiano del Sud.
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