Una Ztl dentro una Ztl dentro una Ztl. Sala ormai tira scemi gli automobilisti

  • Postato il 13 maggio 2025
  • Di Panorama
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La scorsa settimana il sindaco di Milano Giuseppe Sala aveva ammonito i milanesi dichiarando che in giro per la città ci sono ancora troppe automobili. Che siano tante è vero, soprattutto quelle di chi, dal lunedì al venerdì, viene a Milano per lavorare. Ma è anche la fortuna di una città con sempre meno negozi, aziende e cittadini. E quindi con meno soldi, ma anche con il costo dei biglietti Atm duplicato in dieci anni. 

L’invito, anzi, ormai quasi l’obbligo, a prendere i mezzi pubblici è evidente, peccato che le corse manchino e che, soprattutto il sabato e la domenica, durante i ponti e le festività, scatti l’orario ridotto. Così alle fermate cablate il display indica tempi d’attesa superiori da dieci a venti minuti, come se il tempo dei milanesi nel weekend valesse meno. Laddove non c’è schermo digitale a dire quanto tempo occorra, o si ha la App Atm sul telefonino, e allora si può controllare quanto c’è da attendere, oppure bisogna avere fede. Se poi si ha la sfortuna di abitare nei quartieri senza metropolitana, apriti cielo. Lo sanno bene i cittadini del Vigentino, che senza il tram 24, una «diligenza» in vigore dall’Expo del 1910, devono saltellare tra il bus 34 e la 99 in attesa che sia definito il percorso della Metro 6 «La Rosa», mentre la linea tramviaria viene estesa a Sud fino all’Istituto dei Tumori e, per qualche mese, accorpata alla linea 27, arrivando ad avere oltre 50 fermate. E in arrivo ci sono le Olimpiadi invernali con il villaggio olimpico che si riempirà con migliaia di persone, tutte sullo stesso tram. 

Ieri però Milano ha toccato un altro picco nell’immobilità: è partita la Ztl del «quadrilatero della moda». A parte il fatto che si tratterebbe del quartiere attiguo a quello storico dei Torriani, la giunta meneghina è riuscita nell’impresa unica al mondo di aver creato una Ztl all’interno della Ztl Area C che è a sua volta all’interno della Ztl Area B. La cosa fenomenale è che le tre aree hanno regole di accesso e deroghe differenti l’una dall’altra. Ci sono regole «ecologiche» e altre più commerciali; sempre esiste un numero massimo di accessi. In pratica, un idraulico che debba lavorare nella Ztl dentro la Ztl della Ztl (soltanto a scriverlo mi viene da ridere, pardon, piangere), deve essere tanto abile da crearsi delle schede per riassumerle e scegliere bene i suoi clienti. I quali si sentiranno dire che per cambiare un rubinetto non vale la pena di giocarsi un accesso gratuito del professionista. 

Dulcis in fundo, da oggi chi lo dice ai proprietari di auto elettriche che pensavano di «andare ovunque» che non possono accedervi? I milanesi sono stanchi di assurde limitazioni, da quella dei Diesel Euro 5B nell’area B (pochissime auto) fino a questa nuova limitazione. Come se chi va a fare shopping in Montenapoleone per decine di migliaia di euro fosse disposto ad arrivarci con la metropolitana, dove bisogna cucire il portafogli nella fodera per non farselo rubare, o come se i taxi non occupassero spazio. 

Il problema dell’ennesima zona a traffico limitato è anche che è in vigore tutti i giorni, 24 ore su 24, comprendendo l’area compresa tra Corso Monforte, via Manzoni, via Senato, via San Damiano e via Cino del Duca e che questa esclude anche le vetture elettriche. La multa per i trasgressori sarà di 83 euro e per i primi sessanta giorni ad elevarle saranno gli agenti di polizia locale e non le telecamere in modo automatico. Trascorso tale periodo, i verbali saranno da 95 euro e arriveranno a casa dei proprietari dei mezzi come avviene per le infrazioni alle regole dell’Area B e dell’Area C. Per fruire delle deroghe sarà come sempre necessario registrarsi al portale – sempre che non si azzeri come quello dell’Area B lo scorso anno – e lo potranno fare i residenti, i proprietari di garage e posti auto e chi vorrà ricorrere alle autorimesse presenti all’interno della zona. Le esenzioni sono riservate ai mezzi di servizio delle imprese che si occupano di manutenzioni (impianti condominiali e civili in genere, ascensori, eccetera), ai professionisti come tecnici e artigiani che fruiranno di 50 ingressi l’anno (assurdo, praticamente una limitazione al lavoro delle imprese), ed ovviamente ai mezzi di soccorso. Graziati, ma soltanto fino a maggio 2026, i motociclisti gli utenti delle due ruote. Gli automezzi che trasportano persone con disabilità devono essere registrati come tali con l’apposita procedura, ma è possibile fare la pratica contestualmente a quella del rilascio del pass in formato europeo. 

Si tratta, evidentemente, non più di lotta all’inquinamento, illudendosi che l’aria si fermi al confine delle Ztl, ma di una guerra alla presenza delle vetture fatta creando percorsi a ostacoli. A cominciare dal triplo portale online per la registrazione sul quale trascorrere il proprio tempo, creare password e controllare il numero di accessi ancora disponibili. Una vita d’inferno per chi paga bollo, assicurazione e revisione, esercitando il diritto di muoversi come gli pare nella sua città.

Autore
Panorama

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