“Una volta ho messo sul petto un etto di rognone contro il malocchio. Non lavoro e mi godo la vita. Il calcio? Ero troppo bello”: così Stefano Bettarini

  • Postato il 17 settembre 2025
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  • Di Il Fatto Quotidiano
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Stefano Bettarini si è raccontato in una intervista a La Gazzetta dello Sport e ha ricordato i tempi in cui ha giocato nel campionato. “Sarò onesto anche qui: ho fatto la giusta carriera. Mi è mancato giocare in una grande squadra. L’avrei meritato, ma al mio agente dicevano sempre la stessa cosa“, ha dichiarato l’ex calciatore che ha dovuto fare i conti anche con il pregiudizio.

“Bettarini è troppo bello per fare il calciatore. – ha continuato – Lo dissero Galliani e Moggi quando ero in ballo per Milan e Juve. Questa nomea mi ha danneggiato. Una volta partecipai a una sfilata alla fashion week e me ne dissero di tutti i colori. Anche la società si incazzò. Oggi i giocatori incidono dischi, lanciano brand, fanno di tutto”.

Mentre sulla fama di sciupafemmine, Bettarini ha dichiarato: “Mi ha fatto sia incazzare sia ridere. A me le donne sono sempre piaciute, ma non ho mai preso una multa o altro perché andavo a fare serata. A Lucca Orrico ci pesava ogni giorno. C’erano ragazzi che pur di perdere mezzo chilo dopo una serata facevano gli skip col giaccone. Io invece avevo i paparazzi alle calcagna che mi seguivano ovunque. Quando ero sposato con Simona Ventura avrò detto no a duecento eventi”.

Poi una curiosità su Zamparini: “L’ho avuto a Venezia. Quando le cose andavano male chiedeva consigli a un mago. Mi convinse a spargermi un etto di rognone sul petto per scacciare il malocchio“.

Dopo il “Grande Fratello Vip”, “L’Isola dei famosi “e “Temptation Island Vip” cosa fa Bettarini? “Vivo a Viareggio con Nicoletta, la mia compagna. Il calcio e la televisione non mi mancano. Negli anni ho investito nel mattone e va bene così, oggi si può dire che non lavoro e mi godo la vita. Non ho buttato via i soldi: i miei genitori mi hanno insegnato a non sperperare nulla, ma i miei sfizi me li sono tolti lo stesso”.

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Il Fatto Quotidiano

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