Una scuola di Crema organizza un incontro col responsabile del centro islamico: la Lega insorge, ma è un progetto sulle diverse religioni

  • Postato il 21 maggio 2025
  • Cronaca
  • Di Il Fatto Quotidiano
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È scontro a distanza tra la Lega e il dirigente dell’istituto comprensivo Crema Uno, Attilio Maccoppi, che nei giorni scorsi in una delle sedi della scuola ha ospitato Hamid Tahiri, responsabile del Centro culturale islamico cremasco. La lezione, organizzata dall’insegnante di religione del plesso della scuola primaria di Santa Maria, ha scatenato il partito di Matteo Salvini, tanto che il deputato del Carroccio e capogruppo in commissione Cultura, Rossano Sasso, ha annunciato un’interrogazione urgente al ministro Giuseppe Valditara per chiedere di far luce sul caso.

A ore uscirà anche una nota della dirigente dell’ufficio scolastico regionale, Luciana Volta, mentre il “capo” dell’Ust di Cremona, Imerio Chiappa – contattato da Il Fatto Quotidiano –, non ha voluto commentare. Ancora una volta, dopo l’ispezione annunciata ma mai fatta per la scuola dell’infanzia veneta andata in moschea, il coinvolgimento di rappresentanti della religione islamica ha sollevato un polverone.

E se Sasso parla di “una finta inclusione che sta consentendo ai musulmani di entrare nelle nostre scuole per indottrinare i nostri bimbi con i principi di una religione in contrasto con le nostre leggi”, il numero uno della scuola di Crema ha chiarito che “non si tratta e non si intende proporre qualsiasi forma di indottrinamento di qualsiasi tipo di religione”. Non solo. Maccoppi spiega: “Non appartiene a questo istituto ripudiare i simboli religiosi cattolici tant’è che il crocefisso è presente in tutte le nostre classi e alcuni plessi hanno persino vinto concorsi per la realizzazione di presepi”.

In particolare, la lezione con Tahiri si è inserita nella progettualità dell’istituto che vuole aprirsi ai rappresentanti delle diverse religioni. Prossimamente è, infatti, previsto l’intervento di un induista e del Vescovo. Il dirigente della scuola non ha peli sulla lingua: “L’incontro in questione è stato costruttivo e interessante e non un intervento di islamizzazione strisciante della scuola pubblica. È proprio attraverso la conoscenza che si rafforzano le proprie convinzioni, tradizioni e radici culturali, non con l’oscurantismo o il rifiuto del diverso; l’insegnamento della religione cattolica non è un insegnamento catechetico, ma culturale e prevede che si studino anche le altre religioni”.

Dal canto suo Hariri, dalle pagine del quotidiano locale La Provincia, ha annunciato “un giro nelle scuole della città” che lo hanno invitato. Iniziative che non piacciano a Sasso: “Non vale la scusa dell’autonomia scolastica: c’è un limite a tutto e non è possibile consentire tutto questo nelle classi dei nostri bambini. Sono i musulmani che devono conoscere, imparare e vivere integrandosi con le nostre leggi e i nostri valori, non viceversa”.

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Il Fatto Quotidiano

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