Una ragazza brillante, al cinema il ritratto ipersessualizzato della Gen Z – Video

  • Postato il 7 novembre 2025
  • Di Panorama
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Scarpe con zeppa e tacchi vertiginosi tempestati di zirconi, tatuaggio del logo Louis Vuitton sul piede, unghie glitterate di lunghezza infinita. A 19 anni Liane – seno XL rifatto coi soldi di un lavoretto da cameriera – vive nel Sud della Francia, a Fréjus, e sogna di aumentare il numero di follower e partecipare al reality show Miracle Island. Interpretata da Malou Khebizi, è la protagonista tenace, sfrontata e così profondamente tragica di Una ragazza brillante (titolo originale Diamant brut), film dal 13 novembre al cinema con Academy Two.

Opera prima della regista francese Agathe Riedinger, presentato in concorso al Festival di Cannes 2024, non sposta quasi mai la camera dalla sua combattiva antieroina, che cerca disperatamente di fuggire da una realtà sociale senza sbocchi. Costi quel che costi: furti, bugie, tattoo fatti in casa con un ago, gluteoplastica per ingrandire i glutei.

Una ragazza brillante, al cinema il ritratto ipersessualizzato della Gen Z – Video
Credits: Academy Two

Liane non si sente amata e, per soddisfare il suo disperato bisogno di amore, cerca gratificazione nell’apparenza e in quella che crede la sua unica arma: la sua bellezza. Ma una bellezza da social, commenti e like, di forme e make up esagerati. «Venderei l’anima per essere bella», dice alle sue compagne di sortite.

La Liane di Una ragazza brillante deriva in Riedinger, che è anche sceneggiatrice, dalle cortigiane dell’Ottocento. «Le cocottes di fine dell’Ottocento e inizio Novecento, come Caroline Otéro, Émilienne d’Alençon o Liane de Pougy», spiega la regista quarantenne nelle note stampa. «Queste donne dai destini incredibili spesso nascevano in povertà, ma sfruttando con determinazione il loro fascino, riuscivano a diventare cortigiane molto ricche, figure da adulare o persino mogli di principi».

In Liane risuonano l’ipersessualizzazione e l’ansia di approvazione che pervadono la Gen Z dagli smartphone sempre in mano. «Come molti giovani, Liane si nutre della cultura del successo facile, e i suoi punti di riferimento principali sono i miti trasmessi dai social», osserva Riedinger.

Una ragazza brillante, al cinema il ritratto ipersessualizzato della Gen Z – Video
Credits: Academy Two

«Nulla è mai abbastanza bello, abbastanza grande, abbastanza forte. Anche se questo potrebbe essere visto come un approccio romantico alla vita, o come una certa resistenza al fatalismo prevalente, io lo vedo anche come un’illustrazione del diktat che presume che l’autostima risieda nel potere, e il potere risieda nel denaro e nella bellezza. Tutto è diventato estremo. Viviamo sotto il dominio dell’indecenza, del lusso sfacciato e della celebrità alla portata di tutti». Riedinger conclude: «Queste esibizioni di successo creano un tale frastuono che diventa difficile distinguere fra illusione e realtà. Sempre più giovani fanno confronti, hanno paura di non essere all’altezza, diventano così ancora più ansiosi, più frustrati, più violenti, più soli».

E alla fine del film una morsa di angoscia lavora dentro.

In questo video in esclusiva un estratto del film Una ragazza brillante.

Autore
Panorama

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