Una Grosse Koalizion Meloni-Schlein in Italia? Scenario aperto dal voto dei putiniani, Lega e M5stelle

  • Postato il 11 settembre 2025
  • Politica
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Una Grosse Koalizion Meloni-Schlein in Italia? Scenario aperto dal voto dei putiniani, Lega e M5stelle.

A Strasburgo i partiti filo putiniani italiani, Lega e M5stelle, votano contro l’adesione dell’Ucraina alla UE, FdI invece vota a favore insieme a FI e PD, AVS si astiene. Questo è il quadro europeo, la vision comune, dei partiti Italia presenti a Strasburgo.

Il voto non era sulle tecniche di conservazione dei formaggi freschi, o se meglio mangiare i fichi sulla pizza piuttosto che sul gorgonzola, su cui ci potrebbe essere una difformità di vedute a livello coalizionale, ma su un tema totalmente dirimente la politica europea ed internazionale.

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Una Grosse Koalizion Meloni-Schlein in Italia? Scenario aperto dal voto dei putiniani, Lega e M5stelle, nella foto salvini mangia un hamburger
Una Grosse Koalizion Meloni-Schlein in Italia? Scenario aperto dal voto dei putiniani, Lega e M5stelle -Blitzquotidiano.it (foto su)

Se questo quadro di vicende si allargherà ai temi Nato o armamenti, le coalizioni italiane non potranno a lungo resistere. Perché non sarà più la von der Lyen a chiedere un voto unitario, su temi strategici per le alleanze, ma l’inquilino della Casa Bianca.

Il primo avvertimento è stato recapitato dall’ambasciatore americano che riguardo al Ponte ha parlato di “contabilità creativa”. Il prossimo può darsi arriverà ad un livello più alto, il Dipartimento di Stato o Donald Trump in persona.

Giorgia Meloni difficilmente potrà opporre che ci sono le amministrative nelle Marche o in Campania. A quei livelli le nostre piccole beghe locali contano quanto il due di coppe quando briscola è denari. E in quel caso il dollaro conta, e pure assai.

Inoltre stanno entrando in campo altri due elementi divergenti in casa Lega. L’autonomismo che sta per essere fermato, con tutto ciò che ne consegue sulla base storica, e il challenger Vannacci, che più che aspirare al posto di Salvini punta a quello della Meloni.

Una Grosse Koalizion all’italiana

Tra un tempo non lontano si potrebbe verificare una situazione alla tedesca, dove da anni, dalla Merkel, non ci sono più coalizioni omogenee ma solo Grosse Koalizion, tra partiti antagonisti ma tenuti insieme da logiche di economia e finanza, e soprattutto dall’appartenenza a scenari omogenei a livello internazionale.

Fu così anche quando nacque l’alleanza tra la DC e i partiti socialisti italiani, che abiurarono l’internazionale socialista ed il Patto di Varsavia dopo i fatti di Ungheria del 1956, creando le basi del primo centrosinistra targato Moro nel 1963.

Trump può pure accordarsi con Putin, ma non possono farlo i suoi alleati europei, soprattutto la stella italiana della bandiera USA. Oggi pensare la Meloni al governo con il PD della Schlein sembra fantascienza, ma ai tempi Nenni era molto più a sinistra di costei.

Che alla guida di FdI rimanga Giorgia è abbastanza certo, ma il PD è un gran macinatore di segretari. Con una linea più riformista ed Atlantica una Grosse Koalizion potrebbe essere “necessaria” anche in Italia, soprattutto se si vuole anche mantenere la barra dritta sui conti di bilancio che sotto la guida di Giorgetti, a dispetto di Salvini, sono in graduale miglioramento, soprattutto su deficit e debito, visto che il PIL sempre relativamente dipende da manovre di bilancio, ma piuttosto da mercati e competitività.

Lega e 5stelle sono partiti della spesa facile, nemici di Nato e Rearm, e facili prede di Mosca. Come tollera una coalizione mista in Germania, l’America potrebbe tollerarla in Italia, se la guida è affidabile. Molto dipenderà anche da chi sarà il prossimo Presidente della Repubblica, da chi sarà arbitro, garante e facilitatore di soluzioni politiche.

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Blitz

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