Una donna uccisa ogni tre giorni anche in Uk: il governo promette di intervenire, ma i fondi per la prevenzione sono diminuiti

  • Postato il 7 marzo 2025
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Alla vigilia della Giornata Internazionale della Donna, il britannico Femicide Census pubblica il suo rapporto: sono state 2.000 le donne vittime di violenza maschile nel Regno Unito dal 2009 al 2023.

Il progetto, avviato nel 2009 da Karen Ingala Smith e Clarrie O’Callaghan, raccoglie dati da polizia, tribunali e media per tracciare ogni caso. Legato a Nia, un’organizzazione benefica che lotta contro la violenza sulle donne, è finanziato tramite donazioni, sovvenzioni femministe e crowdfunding, senza supporto governativo. Si apre con la lunga lista con nome e cognome di ognuna di loro, della cui morte le autrici ricostruiscono le circostanze.

Il rapporto 2024 registra una media di 143 donne uccise ogni anno, una ogni tre giorni. Nel 2021, l’ultimo anno analizzato in dettaglio, si contano 112 femminicidi. I numeri annuali variano tra 124 e 168 dal 2009, senza una chiara tendenza al rialzo o al ribasso. Un calo nel 2020, con meno omicidi commessi dai partner, potrebbe essere legato ai lockdown che hanno ritardato le separazioni, ma il tasso complessivo resta stabile.

Karen Ingala Smith ha commentato: “Uno dei risultati più tristi del nostro rapporto decennale è che non c’è stato un calo nei tassi di violenza mortale degli uomini contro le donne”, almeno fino al 2023. Gli esperti attribuiscono questa stagnazione all’incoerenza negli interventi di prevenzione e alla persistenza di pregiudizi e scarsa informazione sulla violenza di genere.

La dottoressa Shilan Shanwani, criminologa esperta in abusi domestici, ha dichiarato: “L’assenza di un aumento non è progresso – il femminicidio continua perché le risposte sistemiche, come finanziamenti per rifugi o interventi precoci, non soddisfano i bisogni”.

Nel 2021, il 24% delle vittime aveva più di 66 anni, mentre il 91% conosceva il proprio assassino e il 71% è stato ucciso in casa. Gli omicidi commessi da partner o ex-partner sono il 53%, con il 52% legato a separazioni recenti. L’eccesso di violenza è stato rilevato nel 59% dei casi con colpevoli noti alle vittime. Dal maggio 2010, sotto governi conservatori, 1.924 donne sono state uccise, una ogni 2,7 giorni.

Il matricidio – figli maschi che uccidono le madri – conta oltre 170 casi dal 2009, circa il 9% dei femminicidi. Collegato a problemi di salute mentale nel 58% dei casi, spesso in abitazioni condivise per carenze abitative, non è inserito in progetti di prevenzione specifica. Secondo l’esperta Jane Monckton-Smith suggerisce che il fenomeno sia sottostimato: “Non avremo mai un numero preciso perché non contiamo le morti improvvise in contesti di abuso domestico”. Clarrie O’Callaghan ha commentato: “Vogliamo che lo Stato sia responsabile della prevenzione e della persecuzione della violenza degli uomini contro le donne. Si può e si deve fermare, ma servono fatti, non parole.”

Risorse pubbliche per combattere il femminicidio includono la linea nazionale telefonica per abusi domestici, che offre supporto 24/7, e organizzazioni come Refuge e Women’s Aid, che forniscono rifugi e consulenza. Il governo ha promesso di dimezzare la violenza contro le donne entro un decennio, ma i finanziamenti per questi servizi restano limitati, con tagli di fondi che hanno portato alla chiusura di molti centri. Il censimento chiede una strategia più robusta, incluso un monitoraggio migliore dei casi e interventi preventivi per i perpetratori con precedenti — il 62% degli assassini del 2021 aveva una storia di violenza.

Casi recenti hanno riacceso l’attenzione sul tema. Nel luglio 2024, un ex militare ha ucciso la sua ex fidanzata, sua sorella e sua madre in un attacco particolarmente brutale a casa loro: dopo aver stuprato la prima, ha legato le tre donne e le ha finito con una balestra. Dal processo, in corso in questi giorni, è emerso che l’uomo era un fruitore dei video misogini di Andrew Tate, l’influencer accusato di stupro, abusi sessuali e traffico a fini di sfruttamento della prostituzione in Romania, Regno Unito e ora Florida, dove è riparato dopo che Trump ha annullato l’interdizione a visitare gli Usa.

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Il Fatto Quotidiano

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